Pro o contro la clonazione?

Materie:Tema
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Testo

TEMA: PRO O CONTRO LA CLONAZIONE?
SCALETTA:
• Introduzione generale sulla clonazione
• Tesi per il non utilizzo della clonazione:
il sostenitore principale di questa tesi è il Vaticano perché i prodotti degli esperimenti di clonazione umana sono soggetti nati senza il sentimento dell’amore.
• Tesi per l’utilizzo della clonazione:
pochi la sostengono perché non sembra possibile nella realtà; sostenuta da Dulbecco tra gli altri: secondo questo una famiglia potrebbe arrivare al punto di avere un clone di un figlio morto.
• Tesi della mia opinione:
la clonazione può essere utilizzata per produrre organi per il trapianto, ma non mi sembra giusto dal punto di vista etico perché una persona viene tenuta in conto per le sue funzionalità biologiche.

Il termine clonazione significa “riproduzione di una entità biologica identica geneticamente all’originale”.
Il 5 luglio del 1996 si è dato il via al discorso della clonazione con la pecora Dolly: la sua nascita è stata divulgata come evento incredibile, ma poi l’entusiasmo si è tramutato in paura. Il perché è semplice: i ricercatori sostengono che presto potrebbe arrivare il turno dell’uomo; questa affermazione rompe “il tabù dell’unicità dell’uomo”.
Dato che non si conosce la clonazione in tutte le sue sfumature, il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha vietato l’allevamento in Europa di animali modificati geneticamente, se non nei laboratori, come esperimenti. La clonazione di animali non è ancora del tutto sicura: siamo stati testimoni dell’epidemia dei polli (aviaria) e della cosiddetta “mucca pazza”; queste non sono altro che due mutazioni alimentari che hanno causato gravi danni sia a livello economico che umano.
La scienza comunque promette che grazie alla clonazione tra non molto potranno esserci organi pronti per il trapianto senza dover aspettarli in lunghe liste d’attesa; molti scienziati stanno lavorando a progetti per la creazione, tramite la clonazione, a umanoidi privi di encefalo, proficue e preziose banche di organi. Bisogna dedurre che il fine ultimo della clonazione animale sia la clonazione umana?
Ufficialmente l’uomo non è ancora stato clonato, ma ci siamo vicini. Nel dicembre del 1998 avvenne che un équipe di scienziati annunciò di aver compiuto importanti progressi nella clonazione di cellule umane, finalizzata nella creazione di organi per trapianti.
Ricordiamo che tutto ciò avvenne circa due anni dopo la prima clonazione animale e questo può farci riflettere sui progressi a mio parere troppo veloci che sta facendo la scienza.
Comunque, alterare i livelli della natura ha sempre portato gravi conseguenze e modificare geneticamente gli esseri che popolano la Terra potrebbe avere conseguenze che coinvolgerebbero l’intero pianeta.
Il primo sostenitore del “no alla clonazione” è stato da sempre il Vaticano. Con questa opposizione la Chiesa non vuole contrapporsi alla scienza, ma solo limitare i danni che secondo lei potrebbero provocare questi esperimenti. Il rifiuto della clonazione è sostenuto con due principali argomentazioni esternate da Luigi Accattoli durante un’intervista al “Corriere della Sera”: “in essa si realizzerebbe la negazione della dignità della persona soggetta a clonazione e della procreazione umana”. Un ulteriore ragione per non sostenere eticamente la clonazione deriva dal fatto che questi esperimenti “producono” soggetti nati senza l’atto di amore proprio della natura.
La richiesta più urgente appare ora quella di ricomporre l’armonia tra ricerca scientifica e valori umani. Lo scienziato non deve considerare una mortificazione alla ricerca il rifiuto morale della clonazione umana; anzi, la dignità della ricerca scientifica sta nel fatto di essere una delle risorse più ricche rivolte a beneficio dell’umanità.
Anche chi sostiene la clonazione trova però un punto debole in tutto ciò: la ricerca è “un attacco alla biodiversità”: se una malattia virale attacca un esemplare animale o vegetale, tutti i suoi cloni verranno colpiti dalla stessa malattia poiché hanno tutti gli stessi geni; più cloni sono presenti dello stesso esemplare soggetto allo malattia più sarà grave il danno a livello biologico.
Pochi sono coloro che asseriscono all’utilizzo della clonazione sia animale che umana; questo probabilmente accade perché nella maggior parte delle persone non sembra possibile che la scienza possa attuare questi complicati meccanismi, visti la maggior parte delle volte in film di fantascienza, e quindi incomprensibili a livello reale.
Ma, ormai si può dire, tutto è possibile: secondo alcuni, tra i quali Dulbecco, l’amore di una famiglia per un figlio morto può arrivare al punto che questo venga sostituito con un clone.
Secondo me, la clonazione ha degli aspetti positivi che con il tempo potranno essere molto utili a tutti, ma alcuni non riesco a concepirli come possibili. Come esempio vorrei prendere ciò che ho citato precedentemente: non trovo credibile che una famiglia voglia “sostituire” un figlio morto: non la vedrei come una cosa scontata solo perché si vuole tornare a vivere normalmente. Non penso che una madre possa riconoscere come suo un figlio prodotto in laboratorio.
Utilizzare la clonazione per ritornare a ciò che era prima non ha senso, perché, a mio parere, vuol dire aggirare un problema che comunque rimane anche se non lo si vuole ammettere.
Sempre a proposito dei figli, per alcuni può essere solo una “seccatura” avere un figlio malato e quindi diventerebbe logico averne uno sano dato che la scienza può fare questo ed altro. Ma se si sa che uno dei due genitori è un portatore di malattia genetica trasmissibile alla prole non ha senso dare le proprie cellule per averne uno prodotto in laboratorio. Sarebbe molto meglio adottarne uno che, come molti in questi anni, è rimasto orfano per una guerra o una qualsiasi altra causa.
Se la malattia del genitore si scopre dopo la nascita del figlio trovo giusto che il problema venga affrontato e risolto senza che la famiglia ne esca distrutta; se accadesse quest’ultima cosa biasimo i genitori perché non avevano previsto che la possibilità di una malattia del feto gli avrebbe impedito di vivere serenamente, anche se probabilmente una malattia sconvolgerebbe anche la famiglia più preparata.
Ma non sono del tutto contraria alla clonazione; se questo processo può portare alla riduzione delle morti di persone innocenti a causa di malattia che rovinano gli organi interni e questi possono essere sostituiti e quindi la persona salvata, trovo giusto che venga utilizzata.

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