intervista acesare

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:12.12.2005
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Testo

Intervista a Cesare

Roma: Cesare ci ha concesso una sua intervista in esclusiva.Siamo andati a trovarlo in senato mentre vota sul ritiro dall’Iraq. È un grande onore, Ecco, Cesare ci ha riconosciuto e ci viene incontro, è vestito con la sua toga bianca, la corona di alloro c'è, la spada e l’elmo pure.
Sembra stanco ma nonostante tutto ci accoglie calorosamente e ci fa accomodare sulle sedie presenti in sala (considerate da lui, abituato con i triclini, molto scomode)

Buonasera signor Cesare è un grande onore conoscerla, non sa quanti ragazzi costretti a tradurre il suo “De bello gallico” avrebbero voglia di essere qui, ma ci dica, cosa si prova ad essere ancora al servizio di Roma dopo tanti anni? E cosa si prova ad aver coperto più cariche di qualunque altro politico fino ad ora esistito?

Certo, er titolo de console mi ha giovato molto perché mi ha dato una certa popolarità ma non pensavo di essere conosciuto tra voi giovani, e non avrei immaginato neanche che il mio “De bello gallico” , steso senza pensarci poi tanto, e così preso in considerazione. E poi è un onore essere ancora al servizio di Roma che mi ha consacrato alla gloria.

(Notiamo subito il suo accento romano e la curiosità ci fa notare l’elmo ancora in mano e la spada nel fodero).

Ci scusi, ma la nostra indiscrezione ci spinge a soffermarci sul suo elmo e la sua spada, come mai nel 2005 cammina ancora con i suoi vecchi armamenti? Non sarà per la paura di una nuova congiura?

Sa di questi tempi non è più sicuro camminare disarmati, con tutti quei nemici che mi trovo intorno…ma comunque gira ancora la voce di quella congiura? Devo dirvi la verità, è stato solo un raggiro di quell’imbroglione di Antonio, geloso per la mia intima amicizia con Cleopatra.

E allora cosa c’entra suo figlio Bruto?
Devo ammettere che mio figlio è stato sempre un po’ viziato ,ma sicuramente non sarebbe mai arrivato a questo punto! E poi……….oh scusate, il telenofo, questi dannatissimi marchingegni!!

Era il telefono!!! comunque il nostro colloquio viene interrotto dalla chiamata….indovinate di chi….Bruto!! È proprio lui ,il nostro indiziato, che a quanto pare non ha troncato i rapporti con il padre. Ecco, riattacca e ritorna da noi con un sorriso stampato in faccia.
Dalla sua espressione notiamo che è ancora in buoni rapporti con suo figlio, continui a parlarci di lui…

Ah, ecco, dov’ero rimasto… Ah si, stavo dicendo che i nostri rapporti sono rimasti sempre quelli di un tempo, non sarà certo per una falsa diceria che smetterò di volergli bene. Anzi è in queste situazioni che si rafforzano i legami affettivi tra un genitore e un figlio. Almeno io la penso così.
Comunque quella faccenda della congiura è stata usata da Antonio ma e stato solo un calo di pressione che mi ha fatto svenire e Bruto è stato l’unico a soccorrermi. e come avete visto è stato incolpato ingiustamente.

Grazie per aver corretto un errore durato secoli. Adesso possiamo veramente riconoscerci il merito di aver scoperto la verità sulla congiura di Cesare.
La salutiamo e la lasciamo al suo lavoro. Sperando di rincontrarla e che lei si ricordi di noi. Comunque quel “dannatissimo marchingegno” si chiama TELEFONO!!!!

I giornalisti
Cuffaro Raffaele,
Fiore Gessica,
Lavignani Rissa,
Licata Jessica e
Natalello Concetta.

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