Il viaggio

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

Il motivo del viaggio è un archetipo universale. Il fascino di questo tema va ricercato nella capacità che esso possiede di rispecchiare la vita dell’uomo, il quale,dopo aver affrontato nuove esperienze e corso i più disparati rischi o pericoli, riesce ad acquisire una nuova consapevolezza di sé e conoscenza del mondo e a veicolare nuove sensazioni. alla scoperta del mondo e di sé e di veicolare una complessità di esperienze e di emozioni. Come metafora della vita stessa, il viaggio rappresenta una fonte inesauribile di esperienze,anche letterarie che spaziano nelle diverse epoche. Nel contesto culturale greco importantissimo è l’archetipo mitico di Ulisse, protagonista dell’Odissea di Omero, il cui viaggio non rappresenta soltanto l’emblema del ritorno in patria(nostos ) ma anche la sete di conoscenza e in un certo senso di sfida che anima l’eroe greco. Ancora nella letteratura greca spiccano per l’originalità con cui viene trattato il tema del viaggio le Argonautiche: lo spazio entro cui il cammino si attua è circoscritto, circolare in quanto la meta degli Argonauti coincide con il punto di partenza del loro viaggio, la Grecia che hanno lasciato per recuperare il vello d’oro, senza che ciò sia stato predestinato. Voluto dal fato è certamente il viaggio intrapreso da Enea che, come narra Virgilio, giunge in Italia per fondare una nuova patria. Evidenti sono le discrepanze con il modello omerico in quanto nella personalità di Enea sono assenti il gusto dell’avventura e la curiositas propri di Odisseo; nella figura del suo eroe Virgilio ha voluto piuttosto sottolineare la pietas, l’adempimento del volere divino. La volontà di Dio è sicuramente l’impulso che da vita al viaggio-penitenza di Abramo, Mosè o Eva; si tratta di viaggi che hanno come fine la purificazione. La redenzione e la salvezza persè e per la comunità rappresentano anche il fine ultimo del viaggio attraverso i regni dell’oltretomba che Dante compie nella Divina Commedia. Nella sua opera egli riflette anche sull’ homo viator per eccellenza, Ulisse, che incontrerà nel XXVI° canto dell’Inferno. Ma il significato del viaggio può avere a nche altre connotazioni come ad esempio il distacco doloroso che prova nell’animo colui che è costretto da circostanze esterne a lasciare ciò che ha di più caro;è il caso di Renzo e Lucia nei Promessi Sposi. Il romanzo di Joyce, Ulysse, riprende l’epos dell’eroe viaggiatore trapiantandolo nella moderna città di Dublino, in cui l’uomo cerca di attribuire un significato alla banalità del quotidiano, abbandonandosi ad un flusso di pensieri, emozioni, sensazioni, associazioni mentali. La concezione del viaggio nel pensiero moderno è notevolmente diversa rispetto al passato: non si ha più una visione negativa di esso, come di un qualcosa che può provocare la morte, ma al contrario come di un qualcosa che può donare felicità, libertà, autonomia. Oggigiorno il viaggio si esplica nella forma del turismo di massa che ci porta a percorrere solchi già tracciati da altri. Inoltre la tecnologia ha accorciato il mondo, ma l’importante è che resti sempre vivo in noi il desiderio di conoscere, di sondare nuovi luoghi e di assaporare nuove sensazioni. Ognuno di noi dovrebbe essere un piccolo Ulisse animato dalla voglia di oltrepassare le “Colonne d’Ercole”.

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