Il codice poetico

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Testo

IL CODICE POETICO
Un codice è un insieme di segni a cui è stato attribuito un significato e delle regole che stabiliscono come i segni vanno collegati per esprimere un messaggio.
Caratteri del codice poetico
1. è caratterizzato dai versi
2. presenta un certo ritmo
3. spesso la disposizione delle parole non è quella abituale
4. le strategie comunicative sono molto particolari. (Mi lascia un suggello ardente)
5. il linguaggio è sintetico e polisemico con molteplici sfumature di significato.
Non tutte le caratteristiche devono essere presenti per considerare un testo una poesia.
Il registro linguistico è l’insieme delle caratteristiche lessicali e sintattiche di un testo (un registro colloquiale, un registro elevato, con termini difficili…)
IL POETA
1. Poeta di intrattenimento
Nasce a tavola, durante i banchetti della Grecia; è incaricato di intrattenere gli invitati raccontando le gesta degli eroi. Egli deve conservare e tramandare miti e valori.
(epoche più remote e poemi epico-cavallereschi del rinascimento).
2. Poeta maestro
Egli ha il compito di istruire il lettore (poesia didattica) con valori morali, religiosi o politici.
(Dante, messaggio di rinnovamento per la società)
3. Il poeta che canta se stesso e il suo mondo interiore
Esprime le proprie emozioni, i propri valori e ricorda gli eventi della propria vita
♠ l’amore
♠ la fede
♠ il mondo dei sentimenti
♠ la politica e la patria
♠ la guerra
4. Poeta imitatore
Tecnica poetica sempre più raffinata dell’imitazione di grandi autori.
IL DESTINATARIO DEL TESTO POETICO
1. Il dedicatario È un destinatario particolare, ma non quello a cui il poeta pensa maggiormente durante la composizione.
2. L’apostrofe È un destinatario privilegiato. Talvolta il poeta si rivolge a un destinatario fantastico.
(o sera!)
3. I contemporanei
hanno un ruolo primario perché è a loro che il poeta pensa mentre scrive.
Il loro linguaggio è lo stesso del poeta, sono in grado di comprendere riferimenti a fatti e
situazioni del tempo e conoscono il contesto in cui è nata l’opera.
4. I lettori d ogni tempo
5. I classici
sono opere che riescono nell’intento di lasciare un messaggio all’uomo di tutti i tempi.
IL SIGNIFICANTE
È un segno grafico oppure un suono, o entrambe le cose. Su di esso le operazioni sono selezione e combinazione.
Selezione del significante: scegliere ad esempio alcune consonanti al posto di altre…
Combinare i significanti: per instaurare rapporti di suono.
Grado Zero: usare le parole più comuni senza particolari accorgimenti.
Straniamento: reazione del lettore di fronte ad un linguaggio/stile insolito. La poesia si basa su questo.
Scarto: differenza tra la lingua comune e lo stile usato dal poeta.
Figure retoriche: operazioni linguistiche che consentono di allontanarsi dal grado zero e quindi provocare lo straniamento.
LA RIMA

Due versi sono in rima quando terminano con due parole la cui parte finale, a partire dall’ultima vocale accentata, è identica.
La rima instaura una relazione tra le parole e le frasi e crea un legame di suono.
Metrica: leggi che regolano il funzionamento del codice poetico (lunghezza dei versi, numero di sillabe, rima…)
Rima al mezzo: la parola in rima è posta a metà del secondo verso, si crea una pausa nel secondo verso.
Rima interna: è nel secondo verso ma non a metà.
gRaDo Di RiPeTiZiOnE
♥ Rima identica: due o più versi terminano con la stessa parola
♥ Rima equivoca: la rima pone in relazione due significanti uguali, ma che hanno significati diversi
(porto, nome e porto, verbo)
♥ Rima ricca: le parole hanno in comune altri suoni oltre che la parte finale (perdona, padrona)
♥ Rima ipermetra: un verso ha una sillaba in più che segue la rima (amico, canicola)
DiSpOsiZiOnE
♥ Rima baciata: i versi in rima sono uno di seguito all’altro (AA BB CC…)
♥ Rima alternata: i versi in rima si alternano (AB AB…)
♥ Rima incrociata/chiusa: (ABBA CDDC)
♥ Rima incatenata/dantesca: (ABA BCB CDC…)
♥ Rima ripetuta: viene ripetuta una sequenza particolare di versi in rima: (ABC ABC…
ABA ABA… ABCD ABCD…)
♥ Rima invertita: i versi legati dalla rima si ripetono, ma non nello stesso ordine (ABC, BAC…)
♥ Rima libera: non viene seguito uno schema fisso
♥ Versi sciolti: non ci sono rime.
FIGURE DI SUONO
Producono effetti di riproduzione, variazione e ritmo sfruttando la musicalità dei termini.
Allitterazione: ripetizione degli stessi suoni all’interno di vocaboli diversi. (fresche, fruscio)
Assonanza: A partire dalla vocale accentata sono uguali le vocali ma diverse le consonanti.
Onomatopea: imitazione di suoni e rumori attraverso il codice linguistico(riproduzione di un rumore
o uso di un termine il cui significante richiama il suono del significato).
Consonanza: due parole hanno uguale terminazione a partire dalla sillaba accentata, ma con vocale
diversa.
FIGURE RETORICHE DI PAROLA
Operazioni su ordine e sintassi.
Anafora: ripetizione all’inizio di più frasi/versi della stessa parola o gruppo di parole.
(Ancora qualche rosa….ancora qualche timida erba…)
Anastrofe: inversione dell’ordine delle parole. Si mette all’inizio della frase la cosa a cui si vuole
dare più rilievo.
Asindeto: elencazione priva di congiunzioni
Polisindeto: ogni elemento dell’elencazione è preceduto da congiunzione.
Climax: serie di elementi in ordine d’intensità.
Enumerazione: elenco di termini
Ipallage: un aggettivo viene attribuito a un termine diverso da quello a cui dovrebbe legarsi
normalmente (sudate carte).
Isocolo: complesso di frasi che si susseguono, la cui strutturazione è identica. (il fiume è la mia
vena, il monte è la mia fronte…)
FIGURE DI SIGNIFICATO
Trasferimento di significato da una parola all’altra.
Polisemia: un significante può avere diversi significati
Metonimia: designare un’entità col nome di un’altra che ha con la prima un legame (causa/effetto –
leggere Dante -, dipendenza – armi per guerra - )
Sineddoche: trasferimento di significato da una parola all’altra ( tetto per casa, immortali per dei,
pane per cibo…)
Metafora: trasferimento in virtù di una relazione di analogia. (Maria è una rosa)
Sinestesia: mettere in relazione parole che appartengono a campi sensoriali diversi. (urlo nero)
Iperbole: esagerazione
Antonomasia: spostamento di significato da un nome comune a uno proprio (avvocato per
antonomasia).
FIGURE DI PENSIERO
Rapporti fra concetti e idee
Antitesi: accostare parole o frasi di senso contrastante (vivere come animali, per cercare virtù e
scienza)
Ossimoro: accostamento di due termini di senso contrastante (ghiaccio bollente, tacito tumulto…)
Chiasmo: disposizione incrociata di coppie di parole/frasi all’interno di un verso/strofe (correva
l’onda del Po regale, l’onda del nitido Mincio correa; donne, cavalier, arme, amori)
Similitudine: Mettere a confronto due entità sulla base di elementi che le accomunano. (Maria è
come una rosa).
Preterizione: Affermare che non si vuol parlare di un argomento che intanto si sta trattando (Cesare
taccio che per ogni…)
Allegoria: trasferimento di significato per un’intera immagine poetica (giustizia rappresentata con
una donna con una bilancia)
Personificazione: rappresentare oggetti inanimati attribuendo loro caratteri umani (o natura
cortese….tu porgi ai mortali).
Apostrofe: il poeta si rivolge direttamente ad un interlocutore.
VERSO E STROFA
L’ultima sillaba a essere calcolata è quella che segue la sillaba accentata dell’ultima parola del verso.
1. verso piano (accento sulla penultima sillaba) – si contano tutte le sillabe
2. verso tronco (accento sull’ultima sillaba) – una sillaba in più
3. verso sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba) – una sillaba in meno
Sinalèfe: Quando il finale di una parola e l’inizio dell’altra sono formati da vocali, talvolta le si
considera una sillaba sola. (Ei fu. Siccome immobile)
Dialèfe: Quando due vocali contigue appartenenti a parole diverse vengono separate. Di solito
avviene quando una di esse è accentata. (però alla dimanda…)
Sinèresi: Quando viene calcolato come dittongo un gruppo di vocali che in realtà è uno iato.
Dièresi: Quando viene calcolato come iato un gruppo di vocali che sarebbe un dittongo.
Enjambement: spezza una frase con la divisione dei versi, facendola proseguire nel verso
successivo.
Cesure: pause particolarmente importanti nella lettura di un testo poetico.
Strofe: gruppi di versi separati da uno spazio bianco.
I SIGNIFICATI DELLA POESIA
Denotazione: significato oggettivo della parola (l-e-o-n-e)
Connotazione: evocare in modo soggettivo una serie di caratteristiche che hanno un legame con la
parola.
Operazioni che consentono il passaggio tra denotazione e connotazione:
1. selezione dei termini
2. combinazione delle parole
3. uso di figure retoriche.
Tema: idea centrale attorno alla quale il poeta ha costruito il suo messaggio.
Nuclei tematici: sottotemi che possono essere individuati all’interno del componimento.
Parole chiave: per individuare i nuclei tematici.
Per arrivare al tema centrale:
1. riconoscere le parole chiave
2. raggruppare i termini appartenenti agli stessi campi semantici
3. individuare i nuclei tematici
4. riconoscere i rapporti che li legano.
PARAFRASI
Scrivere la poesia in prosa, usando un linguaggio semplice non modificando il significato del testo per:
1. comprendere il significato generale
2. individuare le tematiche principali
3. affrontare testi di difficile lettura.
Come si fa:
1. leggere
2. usare le note e un buon dizionario
3. ricostruire le frasi con un ordine più logico
4. chiarire i concetti espressi sinteticamente dal poeta
5. sciogliere e spiegare le fig. retoriche
6. riscrivere senza commenti.
TIPI DI POESIA
Sonetto: 11 versi endecasillabi (2 quartine e 2 terzine)
Canzone: Numero variabile di strofe composte da endecasillabi e settenari. Strofe = stanze.
Ballata: Numero variabile di stanze con due o più versi chiusi detti ritornello.
Ode: Versi più brevi rispetto alla canzone, con differenti schemi.
Terza rima: terzine di endecasillabi, legati dalla rima incatenata.
Ottava: strofe di 8 endecasillabi, legati dalla rima alternata con finale di rima baciata.

Esempio