Feudalesimo

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

FEUDALESIMO
Con il nome di Sistema Feudale и indicato quell'ordinamento amministrativo il quale, apparso nel periodo di decadenza dell'Impero Romano e svoltosi successivamente, fu applicato in modo uniforme da Carlo Magno.Per comprendere l’oriine del feudalesimo и necessario tenere presenti tre istituzioni romano-germaniche sviluppatesi nel tardo impero e durante la formazione dei regno romano-barbarici. Tali istituzioni sono il beneficio, il vassallaggio, l’immunitа. Su queste tre istituzioni si fonda giuridicamente il feudalesimo.
Occorre ricordare che nell’alto medioevo l’unica vera ricchezza и la terra e che il bottino maggiore quando si fa una conquista и costituito dai terreni piщ fertili. Questi spettano di diritto al re, il quale ne distribuisce una parte consistente tra i guerrieri che lo hanno aiutato militando a proprie spese e senza ricevere uno stipendio. Questa donazione personale, vitalizia e inalienabile era il beneficio. In altre parole la terra non diveniva proprietа (allodio) del beneficiario, ma rimaneva di diritto la re; il beneficiario conservava l’usufrutto a vita.
In corrispondenza al beneficio ricevuto il beneficiario diveniva vassallo del re, gli giurava fedeltа, (omaggio) e si dichiarava suo uomo, suo fedele e lo riconosceva come signore.
L’obbligo maggiore del vassallo nei confronti del signore era il servizio militare, prestato gratuitamente, poi venivano i tributi in natura o in denaro, , l’ospitalitа al signore e alla sua corte in caso di passaggio, la divisione delle prede in guerra ecc. Il beneficio, congiunto al vassallaggio, si definisce Feudo, il beneficiario si definisce feudatario, la cerimonia di assegnazione del feudo и l’investitura.
Il feudo, quale risultato dell'unione del beneficio al vassallaggio, non rappresenta in fondo che il godimento di una terra in corrispondenza di un servizio da prestarsi dal vassallo al suo signore: й dunque un fatto economico-sociale. A dargli invece un carattere politico contribuiscono le immunitа, cioй le frequenti esenzioni dalla giurisdizione del sovrano. S'incomincia a concedere che il beneficio, il quale era vitalizio e personale, divenga perpetuo e trasmissibile agli eredi.Durante il periodo feudale si diede grande importanza alla dichiarazione di vassallaggio, che si faceva con la solenne cerimonia dell'investitura. In un giorno fissato, alla presenza della corte e spesso anche del popolo, il vassallo s'inginocchiava ai piedi del suo signore e compiva l'atto di omaggio, giurandogli fedeltа. Allora il signore investiva il vassallo, cioи lo metteva in possesso del feudo, consegnandogli un simbolo in relazione alla qualitа del feudo: un gonfalone, una spada o uno scettro se si trattava di un feudo cospicuo; una zolla, un mazzo di spighe se si trattava di semplici terre. Da quel momento il vassallo doveva prestare ossequio al suo signore, aiutarlo in guerra con milizie proprie, corrispondergli donativi e tributi; se veniva meno al suo giuramento, era dichiarato fellone, cioи traditore, e spogliato del feudo. Il feudatario aveva sui suoi sudditi piena e legittima giurisdizione. E questi dovevano a lui prestazioni personali (corvйes), il pagamento dei prodotti del suolo, il servizio militare e un’infinitа di tasse e balzelli. In compenso di tutto questo il feudatario provvedeva alla difesa del feudo, all'amministrazione della giustizia e talora anche alle esigenze dell'annona. Il suo giudizio, come il suo governo, era insindacabile, poichй, venuta meno la forza del potere centrale dello Stato, non funzionarono piщ nй i tribunali d'appello nй l'istituzione carolingia dei missi dominici; alle leggi generali dell'Impero si sostituirono le consuetudini feudali, che divennero presto la consacrazione dell'arbitrio. Sotto l'organizzazione feudale si nascondeva dunque un formidabile assolutismo, a tutto vantaggio di una classe, poco numerosa ma potentissima perchй armata, la quale schiacciava le masse, numerose, ma deboli perchй inermi.
Eppure il feudalesimo, in mezzo all'anarchia del periodo dei Carolingi, rappresentт l'unica forma possibile di governo. Lo prova la rapida e trionfale diffusione che ebbe in tutti i paesi, dominati giа da Carlo Magno o che sentirono l'influenza della civiltа franca. I centri di irradiazione furono la Francia e la Germania; da questi paesi il feudalesimo passт in Inghilterra, nella Scandinavia, nella Polonia e in altri Stati dell'Europa orientale. In Italia penetrт subito nelle regioni settentrionali, dove perт visse fino alla nascita dei liberi Comuni; entrт piщ tardi nell'Italia meridionale, portatovi dai Normanni, e vi rimase molto a lungo.
Il feudalesimo, sebbene nella sua forma esteriore si presenti come un fenomeno politico-militare, nella sua intima natura si rivela un fatto di carattere prevalentemente economico: esso non и altro che la consacrazione legale del monopolio della ricchezza terriera, usurpato da pochi privilegiati a danno delle popolazioni asservite. Il fenomeno й dunque essenzialmente agrario. La campagna, fonte delle maggiori ricchezze, prende il sopravvento sulla cittа, giа tanto decaduta attraverso le invasioni barbariche; il castello del feudatario diviene il cuore anche della vita economica. Questa vita и la conferma decisiva di quel ritorno all'economia naturale, a cui il trionfo dei barbari ha da secoli sospinto il mondo civile. Tutti vivono dei prodotti della terra: il feudatario che da essa trae la sua ricchezza, il colono che si vede pagato il suo lavoro, non in moneta, ma col prodotto del suolo. E il feudo й come un mercato chiuso: ciт che entro il feudo si produce, entro il feudo si consuma; nullo й il traffico, onde il danaro и rarissimo, mentre frequente й il baratto, come nei tempi primitivi; grande й la miseria degli umili, ai quali il lavoro assicura appena quel che basta per non morire. Ricco и solo colui che possiede la terra, poichй egli, pur non avendo molto danaro, dispone dei prodotti del suolo, che sono l'unica ricchezza di quei tempi.
Questo rapporto di fiducia che caratterizzava il vassallaggio verrа narrato dalla poesia trobadorica, la poesia d'amore, della quale il massimo esponente sarа Guglielmo D'Aquitania , il quale farа prorpio del tema del vassallaggio un tema principale della sua poesia "Nella dolcezza della primavera" dove paragona il signore и rappresentato dall'amata e il vassallo dal poeta-amante che si strugge perchи il suo grande amore fuori dall'ambito matrimoniale non verrа mai ricambiato.

Esempio



  


  1. enza

    mi serve avere notizie sul passaggio dal feudalesimo ai comuni