Fahrenheit 451 di Ray Bradbury

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:31.07.2008
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Testo

romanzo pubblicato da Oscar Mondatori
e scritto da Ray Bradbury
Ray Bradbury nacque nel 1920 a Waukegan, Illinois, U.S.A.
Nel 1934 si trasferisce a Los Angeles perché il padre doveva cercare lavoro. Qui si appassiona alla fantascienza e al genere fantastico.
Pubblica nel 1941 su “Super Science Stories” il suo primo racconto intitolato Pendulum, e nel 1942 esce The Candle.
Negli anni ’40 s’interessa al genere “mistery”, ma i suoi racconti non avranno mai molto successo.
In questo stesso periodo pubblica racconti di fantascienza come Il gelo e la fiamma, Lorelei delle nebbie di porpora e Il picnic d’un milione d’anni.
Nel 1947 i suoi miglior racconti “neri” appaiono nell’antologia Dark Carnival.
Nel 1950 escono in volume le Cronache Marziane, grande successo a cui seguiranno Il gioco dei pianeti, Le auree mele del sole e molti altri.
Diventerà da questi anni collaboratore per delle riviste americane e pubblicherà un romanzo di grande successo quale Fahrenheit 451 nel 1953.
Nel 1986 uscirà invece il romanzo giallo La morte è un affare solitario e negli anni seguenti continuerà la sua attività in campo cinematografico, teatrale e poetico.
La vicenda si svolge nel Stati Uniti, ma l’autore non precisa la città; infatti lo spazio nella vicenda non ha un ruolo primario e solo alcuni luoghi vengono descritti con ricchezza di particolari.
Gli spazi prevalenti sono quelli chiusi come la casa di Guy, la casa di Faber e la caserma; quelli aperti sono la strada, il fiume e la campagna nei pressi della ferrovia.
Gli spazi simbolici per me sono rappresentati dalle case piene di libri che i militi del fuoco vanno a bruciare; è qui, infatti, che la curiosità del protagonista lo spingerà a prendere dei testi e a guardarli.
La rappresentazione della spazio è realistica; in certi casi fa da sfondo alla vicenda e in altri è utile per la caratterizzazione dei personaggi (come la stanza dalle pareti-schermo è utile per capire ciò che piace fare a Mildred).
La vicenda si svolge nel futuro rispetto a quando scrive l’autore e la sua durata è di qualche giorno.
Le ellissi non sono molte e si trovano soprattutto nel passaggio dalla notte al giorno seguente; le scene dialogate, invece, sono di numero maggiore rispetto alle accelerazioni e lo stesso vale per le pause, molto frequenti a causa delle sequenze riflessive.
Il tempo del racconto, quindi, si può considerare rallentato rispetto a quello della storia.
La fabula e l’intreccio coincidono tranne alcune eccezioni; infatti ci sono una sola prolessi e poche analessi.

Il protagonista del romanzo è Guy Montag.
È un piccolo uomo di circa trent’anni dalla carnagione scura.
Egli svolge un lavoro assai particolare che non esiste ai giorni nostri e cioè il milite del fuoco; invece di spegnere gli incendi, il suo compito è quello di appiccarli nelle case ove sono contenuti libri. In particolare, lui è l’addetto alla pompa del cherosene, che finisce poi con il conferirgli un caratteristico odore acre.
È insicuro, anche nel lavoro, e facilmente suggestionabile.
Spesso il suo inconscio si muove per lui rubando libri di nascosto e questa azione caratterizzerà il suo radicale cambiamento di pensare e di agire dall’inizio del libro rispetto alla fine.
Lo si può quindi considerare un personaggio a tutto tondo e dinamico.
La moglie di Guy si chiama Mildred ma lui la chiama spesso con il diminutivo Millie.
È una donna molto attaccata alle cose materiali, che di notte dorme grazie a una massiccia quantità di sonniferi con delle “conchiglie radiotrasmittenti” nelle orecchie e di giorno se ne sta davanti alle tre pareti-schermo a guardare la televisione, sperando che Guy le compri la quarta.
È un personaggio secondario che all’inizio non svolge nessun ruolo e alla fine si rivela come l’oppositrice del suo stesso coniuge, con il quale ha un rapporto molto distaccato.
La sua denuncia, infatti, ci fa capire il suo stato di personaggio piatto.
Clarisse McClellan è una ragazza di diciassette anni la quale abita di fianco a Guy. Quest’ultimo la incontra una notte mentre passeggia verso casa.
Lei si definisce pazza e le sue azioni confermno ciò che dice, almeno per la società del libro.
Capisce inoltre che Montag non è felice e lo rende partecipe di quello che lui stesso prova, diventando così l’ispiratrice del suo cambiamento.
Poco dopo aver conosciuto il protagonista, però, lei muore e quindi la si può identificare come un personaggio secondario con il ruolo di aiutante che non presenta nessun cambiamento, ossia un tipo.
Faber è un vecchio professore universitario che è stato costretto a lasciare la sua attività.
È anch’egli un personaggio secondario e svolge il ruolo di aiutante in quanto fa capire a Guy la vera importanza dei libri e, alla fine, fa perdere le sue tracce al cane meccanico.
Inizialmente codardo poiché non si batte contro la società, diventa alla fine più coraggioso dimostrandosi un personaggio a tutto tondo.
Il capitano Beatty, altro personaggio secondario, è il superiore di Montag e si rivela un uomo comprensivo, intelligente e colto.
È un aiutante del protagonista quando, dopo aver capito il suo segreto, non ne fa un dramma e, anzi, lo incita con discorsi coinvolgenti a fare la cosa più giusta.
Alla fine, però, non può fare altro che opporsi alla testardaggine di Guy e viene ucciso da quest’ultimo.
Ranger è l’ultimo personaggio secondario, non molto importante.
Viene incontrato da Guy nella notte della sua fuga dalla città e, come gli aveva premesso Faber, è un ex-professore che lo può aiutare ed è inoltre uno dei pochi a saper conservare nella sua mente “parti” di libri.
Nel romanzo vi sono inoltre delle comparse come le amiche di Mildred, i professori compagni di Granger e i colleghi di Guy.
Le prime sono oppositrici del protagonista, i secondi aiutanti e i terzi non hanno un preciso ruolo perché non svolgono nessuna azione direttamente ma li si può considerare oppositori per il lavoro che fanno.
A mio parere l’antagonista è la società descritta da Bradbury e l’oggetto del desiderio sono i libri e i loro insegnamenti che devono tornare nelle case di tutti.
Il narratore del romanzo è esterno e nascosto perché non interviene nella vicenda.
Il linguaggio usato dall’autore è semplice e colloquiale, privo di termini specifici, quindi facile da capire.
Ci sono inoltre delle similitudini all’inizio e alcune metafore alla fine.
Spesso Bradbury ripete, quando parla della notte, l’aggettivo nero, che ci fa comprendere come quelle società sia malata.
La punteggiatura è ben messa e spesso, nelle sequenze riflessive, si usano punti interrogativi che segnalano domande “interiori”.
Il romanzo è di fantascienza.
Esso ci vuole far riflettere sull’importanza del libri in una società frenetica come quella del futuro, ossia quella odierna, e sull’effetto che hanno su di noi la televisione e i mass-media in generale; essi ci incantano con le loro pubblicità e ci fanno fare quello che vogliono.
Il protagonista del romanzo Fahrenheit 451 è un milite del fuoco di nome Guy Montag, sposato con Mildred.
Il suo lavoro consiste nell’appiccare gli incendi alle case ignifughe contenenti libri, proibiti in quella società.
Egli ama il suo mestiere ma c’è una cosa che gli farà cambiare modo di pensare, ossia l’incontro con la sua nuova vicina di casa, Clarisse McClellan.
Ella si definisce pazza poiché non guarda ossessivamente la televisione come gli altri e le piace conoscere le persone e sarà l’unica a capire che Montag è triste.
Dopo questo incontro, il milite comincerà a provare riluttanza verso il suo lavoro e deciderà di prendere qualche libro e di nasconderlo in casa.
Durante un’emergenza sul lavoro, vedendo una donna scegliere di bruciare viva con la sua biblioteca, Guy, o meglio la sua “coscienza”, decide di rubare un altro libro e si finge malato per non andare in caserma.
Il suo superiore Beatty, insospettito, si reca nella sua dimora e, dopo aver capito quello che stava succedendo, fa un lungo discorso con lo scopo di convincere Montag a consegnare il testo.
Il protagonista, però, legge insieme alla moglie alcuni “oggetti proibiti” e nasce in lui la voglia di cambiare, a confronto della moglie, modo di pensare.
Così si mette in contatto con un vecchio professore chiamato Faber e, dopo averlo incontrato e avergli spiegato i suoi piani, decide con questo di iniziare a copiare i testi grazie a un tipografo. Faber, inoltre, gli dà una ricetrasmittente da mettere nell’orecchio per comunicare con lui.
Quando Guy torna a lavoro consegna un suo libro a Beatty ma, a causa di una chiamata di Mildred, i militi andranno nella sua casa e lo costringeranno a bruciare tutto.
Dopo averlo fatto, però, Montag uccide il comandante e scappa irrequieto verso casa di Faber.
Quest’ultimo lo aiuta a fuggire e gli indica il luogo ove potrà nascondersi e incontrare altri professori, mentre lui cambierà città.
La fuga verso il fiume e la campagna riesce e qui Guy incontra Granger e altri ex-scienziati che gli spiegano la loro condizione.
Grazie a una piccola televisione di loro proprietà, egli assiste in diretta alla cattura di un passante, che la società, non trovando il vero Montag, uccide facendolo passare per questo.
In loro compagnia, inoltre, egli osserverà lo scoppio della guerra nucleare che distruggerà la sua città.
Il libro mi è piaciuto, anche se non eccessivamente.
A mio parere, infatti, talora si dedica troppo all’aspetto psicologico, rendendo il romanzo lento.
Condivido a pieno il messaggio dell’autore di una società legata e condizionata dai mass-media, e in particolare dalla televisione, ma forse non faccio niente per evitarlo.
Non mi faccio influenzare molto ma leggo pochissimo, cosa che invece, secondo Bradbury, è fondamentale.
Secondo me, però, un libro come Fahrenheit 451 non andrebbe consigliato a bambini più piccoli di me ma a ragazzi o, meglio, adulti, spesso troppo impegnati per leggere.

Esempio



  


  1. anonimo

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