Droga, la forza dell'ipocrisia

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Testo

Droga: la forza dell’ipocrisia
Ancora una volta un passo all’indietro, mentre il mondo libero occidentale si approccia a un nuovo secolo di cambiamenti, noi italiani andando all’indietro cadiamo in vecchi errori che sembravano ormai superati. In una società dove un ragazzo su due consuma o ha consumato droghe leggere ci si continua a nascondere dietro un dito, nella speranza che con un po’ di proibizionismo il fenomeno del consumo di stupefacenti si possa placare. Ma la questione è ben più grave di quanto si possa immaginare, infatti il maxiemendamento approvato al parlamento il 26 gennaio 2006 recita “..non ci sarà più distinzione tra droghe leggere e pesanti e scatteranno pene da 6 a 20 anni per i reati di spaccio e traffico di qualunque tipo di sostanza. Chi detiene un quantitativo per uso personale potrà essere sottoposto a sanzioni amministrative, come la sospensione della patente di guida, del porto d’armi, del passaporto, del permesso di soggiorno”. Niente distinzioni tra droghe leggeri e pesanti, insomma “non si rischia così di generalizzare? Non si rischia di ritrovare dietro le sbarre consumatori occasionali di droghe leggere e di lasciare per le strade delle nostre città i veri spacciatori?” La verità è che la nostra paura di affrontare la realtà ci rende impreparati contro le vere cause del disagio giovanile e l’unico modo con cui siamo in grado di rispondere all’appello dei giovani è approvare una legge vendicativa e iniqua. E poi rimane da chiarire se un drogato sia da considerare un criminale o un malato. Chiedere la legalizzazione delle droghe leggere sembra un passo azzardato in una società dove il concetto di “libertà di scelta” è solo un pensiero offuscato che vaga solo nella nostra testa, ma chiedere un po’ di giustizia, chiedere che i reati minori siano considerati in maniera diversa da quelli realmente gravi, credo, non sarebbe un principio del tutto errato. E poi sembra difficile accettare le paternali da uno stato che trattiene le imposte sulle vendite di sigarette, che bisogna ricordare sostanze che provocano dipendenza e sono la causa maggiore di morte per tumore. Mi chiedo se in tutto ciò ci sia un po’ di incoerenza?

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