droga

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Testo

LA DROGA
Il problema della tossicodipendenza viene considerato come la reazione ad un malessere profondo della nostra società. L'evoluzione economica e sociale di questi ultimi anni non ha reso più agevole l'integrazione dei giovani nella società. Le ragioni per cui i giovani si avvicinano alla droga sono numerose e molte possono agire contemporaneamente:
LA CURIOSITA': esiste nei giovani il bisogno di sperimentare tutto.
LA MODA, LA PRESSIONE DI GRUPPO: esiste sui giovani la pressione esercitata dai compagni, ma questa assume una finzione rilevante quando colma dei vuoti.
LA RICERCA DEL PIACERE PROIBITO: nell'assunzione di certe sostanze non vi è soltanto la ricerca del piacere, ma anche la ricerca della trasgressione ad una proibizione.
LA CRISI DELL'ADOLESCENZA: è uno dei motivi più spesso richiamati perché l'adolescenza è un periodo di fragilità per le trasformazioni che avvengono nel giovane.
Definizione
Che cos'è una droga? Una droga è una sostanza di origine naturale o sintetica, che agisce sull'organismo di un soggetto modificandone le sensazioni ed il comportamento. L'uso della droga, soprattutto se frequente, può provocare danni più o meno gravi per la salute fisica e psichica dell'individuo, nonché alterazioni di un normale rapporto sociale.
Con il termine "tossicodipendente" si indica ogni individuo che, avendo fatto uso di una qualsiasi droga, manifesta una dipendenza fisica o psichica, oppure tutte e due insieme.
La droga e i suoi effetti
Le sostanze stupefacenti comprendono una vasta gamma di sostanze; alcune sono legali (barbiturici, alcool, tabacco), altre sono illecite, come la "cannabis" e i suoi derivati (hashish e marijuana), l'oppio e i suoi derivati (cocaina, crack), ed alcune sostanze sintetiche come l'ecstasy.
La Cannabis sativa è coltivata sia per le fibre tessili sia per i semi oleosi; la varietà Canabis indica è nota per le sue capacità stupefacenti, di cui sono dotate le foglie (marijuana) e la secrezione dei peli ghiandolari delle infiorescenze femminili (hashish).
Il Cannabismo è l'intossicazione derivata dall'uso di hashish e marijuana, le cosiddette droghe "leggere". Dopo breve tempo dall'assunzione tramite fumo, compare uno stato euforico che può sfociare in uno stato semiconfusionale. Segue uno stato di "serenità" e di sonno. Per queste droghe non è stata dimostrata una vera dipendenza fisica, ma creano tuttavia una dipendenza psichica per le piacevoli sensazioni che provocano, per cui il soggetto non riesce a farne a meno.
In particolare, per quanto riguarda l'hashish (già conosciuta nell'antichità), è stato notato che, mentre in piccole quantità produce euforia, con quantità maggiori induce distorsioni percettive, ed aumentando ancora il quantitativo provoca episodi psicotici.
Il Papavero da Oppio, che fornisce le materie prime per la produzione della MORFINA e dell'EROINA, è coltivato in India, Turchia, Pakistan, Tailandia. Il lattice del papavero costituisce l'oppio grezzo che viene convertito in morfina base. Il lattice fuoriesce dalla capsula non ancora matura del PAPAVER-SOMNIFERUM per incisione o spremitura; queste gocce sono dette "lacrime di oppio".
La Morfina è il principale derivato dell'oppio, nonché il primo in ordine di tempo ad essere stato estratto da droghe vegetali (1805). Si presenta come una polvere bianca. A bassissime dosi ha un effetto analgesico accompagnato da uno stato di euforia conseguente ad una depressione della corteccia cerebrale, e favorisce il sonno. Dosi più elevate provocano vomito, sonno comatoso e gravi problemi di respirazione, con conseguente morte per paralisi respiratoria. Ad una fase di euforia, caratterizzata dall'eliminazione di qualsiasi dolore, succede un periodo in cui si riscontra dimagrimento, mancanza d'appetito, tremori, diminuzione di resistenza alle infezioni, ecc. Infine un terzo periodo, con esito inevitabilmente letale per gravissimo deperimento generale, malattie infettive, sincope cardiaca. E' usata a scopo terapeutico, esclusivamente per alleviare i fortissimi dolori conseguenti a gravi malattie, che non possono essere attenuati con altri farmaci.
L’Eroina è un derivato della morfina. Si presenta in forme diverse: polvere bianca o marroncina. Quasi sempre viene tagliata con altre sostanze; può essere inalata per via nasale, fumata, ma in generale viene iniettata per via sottocutanea o in vena. Ha come effetto un immediato senso di piacere ed euforia che nei tossicodipendenti lascia poi il posto ad ansia, depressione, dolori fisici. Crea una dipendenza fisica e psicologica molto forte. Ha un'altissima tolleranza, è necessario cioè aumentare la quantità e la frequenza delle dosi per riuscire ad ottenere le stesse sensazioni. Produce molti danni al fisico, inibisce la produzione degli ormoni sessuali, riduce l'attività respiratoria, indirettamente provoca infezioni come epatite virale, tetano, AIDS, dovute allo scambio di siringhe. Dosi eccessive possono causare coma e morte per collasso respiratorio. Le crisi di astinenza, che si manifestano dopo poche ore dall'introduzione di una dose, sono molto dolorose e comportano nervosismo, panico, tremori, spasmi muscolari, ansia, insonnia, dolori, nausea, vomito, tachicardia.
Il Metadone è un oppioide sintetico che viene utilizzato come surrogato della morfina. Viene assunto per via orale o per iniezione. Provoca euforia e senso di benessere. Produce gli stessi danni di tutti gli oppiacei; crea dipendenza fisica e psichica. Viene eliminato dall'organismo più lentamente rispetto alla morfina e all'eroina. Il metadone viene usato nel trattamento della tossicodipendenza da eroina: somministrato sotto forma di sciroppo, blocca gli effetti dell'astinenza per 24-48 ore, inoltre previene le ricadute.
La Cocaina si estrae dalle foglie essiccate della Coca, coltivata nelle zone montuose del Perù, della Bolivia e del Cile. Si assume masticandone le foglie o, soprattutto, per inalazione. Gli effetti fisici sono estremamente pericolosi; gli effetti psichici sono: euforia, allucinazioni visive, uditive, tattili e schizofrenia. Si giunge facilmente all'intossicazione cronica (Cocainismo) a causa dell'effetto psicologico prodotto. Inoltre l'abitudine a fiutare cocaina, può provocare la perforazione del setto nasale.
Il Crack è un estratto naturale della pianta di Coca, si presenta sotto forma di pasta che può essere usata da sola, fumata con una pipa, oppure venire mischiata con tabacco e fumata come una normale sigaretta. Spesso il Crack viene rinforzato con altre sostanze, in particolare l'eroina. Ha l'effetto di arrivare rapidamente al cervello, provocando un immediato senso di euforia e sensazioni di intenso piacere. Crea una rapida dipendenza fisica e psicologica. Tra i danni si evidenziano: instabilità emotiva, allucinazioni, depressioni, perdita di peso, alterazione del ritmo cardiaco, ipertensione. Può causare paralisi respiratoria, crisi epilettiche, psicosi e tendenze suicide.
L'Ecstasy è una droga sintetica in compresse o pasticche che possono contenere LSD (un allucinogeno di origine sintetica). Ha per effetto la cancellazione del senso di stanchezza; se consumata nelle discoteche, la musica assordante ne potenzia gli effetti. Fisicamente provoca tachicardia, insonnia, aumento della temperatura corporea fino a 43° C, causando emorragie inarrestabili; crea dipendenza psicologica.
Esistono inoltre molte altre droghe "minori", più o meno nocive, ma comunque illegali. Ve ne sono di origine naturale, come la CODEINA (oppioide), il KHAT, l'OLIO DI CANAPA INDIANA, ed altre di origine sintetica come le DESIGNER DRUGS, il GHB, i POPPERS, il PCP ("polvere degli angeli"). Gli effetti e i danni conseguenti al loro uso sono simili a quelli già esposti.
Negli ultimi anni vi è stato un incremento nel traffico di LSD ed ECSTASY, mentre è in diminuzione quello di eroina, cocaina, hashish e marijuana. Si sta verificando inoltre un notevole incremento di tossicodipendenti da eroina curati nei servizi pubblici ed in terapia presso le comunità.
Tra le sostanze stupefacenti legali (che comunemente non vengono chiamate droghe, ma possono alterare lo stato psichico), vi è il Caffè, una pianta originaria dell'Etiopia, importata in Europa dagli Arabi verso il XVI secolo. E' un arbusto alto 6 - 7 metri, ha foglie opposte appuntite persistenti; i fiori riuniti in grappoli sono bianchi e profumati; il frutto che assomiglia ad una"ciliegia" è una drupa rossa contenente due semi avvolti in una membrana. I semi torrefatti acquistano il tipico aroma e servono a preparare una bevanda ricca di carboidrati, proteine e caffeina, che esercitano un'azione eccitante sul cuore e sul sistema nervoso. L'abuso della bevanda provoca un'intossicazione detta "caffeismo" che dà vertigini, tachicardia, inappetenza ed invecchiamento dei tessuti.
Il tabacco è una pianta erbacea originaria dell'America. La raccolta viene eseguita quando le foglie basse prendono un color verde chiaro e quelle in alto (le più dolci e pregiate) cominciano a presentare venature giallastre. Raccolte mano a mano che maturano, esse vengono poi sottoposte all'essiccamento all'ombra, al sole o al fuoco, a seconda del tipo di consumo a cui sono destinate. All'essiccamento seguono la fermentazione e la stagionatura, che a seconda del tipo di foglia può durare da sei mesi a tre anni. La produzione ed il commercio del tabacco costituiscono un settore importante dell'economia mondiale.
Negli ultimi anni il problema dei pericoli della tossicomania da tabacco è stato posto in primo piano. Tra le sostanze presenti nel fumo del tabacco la più pericolosa è la nicotina, che provoca un restringimento dei vasi sanguigni con aumento della pressione arteriosa. Fa aumentare il colesterolo nel sangue, irrita i bronchi, favorisce la comparsa della tosse e delle malattie infiammatorie dell'apparato respiratorio, come tracheiti e bronchiti croniche. Ogni condizione di irritazione od infiammazione cronica favorisce l'azione cancerogena del catrame e dei suoi derivati.
Gli effetti del fumo sull'organismo sono devastanti: sull'apparato respiratorio poiché vi è uno stretto collegamento tra cancro del polmone e il consumo di sigarette, e sull'apparato cardiovascolare poiché causa un aumento di lavoro del cuore. L'infarto cardiaco è il principale rischio, ed aumenta in proporzione al numero di sigarette fumate. Sull'apparato digerente altera la secrezione dei succhi pancreatici ed è riconosciuto come responsabile del tumore esofageo. I danni del fumo si ripercuotono anche sui non fumatori, poiché il fumo si disperde nell'ambiente e la sua inspirazione (fumo passivo) provoca gli stessi effetti del fumo diretto.
L'alcool è al primo posto fra le "droghe" e l'Italia è ai primi posti per il consumo di alcolici. L'alcolismo è l'intossicazione conseguente all'abuso di bevande alcoliche. Gli effetti si hanno sul sistema nervoso con uno stato di euforia, eccitazione, seguiti da depressione e sonnolenza. L'alcool ha un'azione tossica su tutti i tessuti, in particolare sulle cellule del fegato e su quelle del sistema nervoso, con diminuzione della memoria e della volontà, con squilibrio mentale e delirio. L'unica possibilità per combattere l'alcolismo è la prevenzione, che purtroppo non viene attuata nella misura dovuta. Anzi, la pubblicità dei prodotti alcolici trova ampio spazio sui giornali, alla radio e alla televisione.
I Barbiturici sono farmaci che agiscono sul sistema nervoso come ipnotici, favorendo cioè il sonno. Tra i più noti ricordiamo il VERONAL, il LUMINAL, il DIAL. Vi sono poi quelli ad azione ipnotica più intensa, ma più breve, come il PENTOTAL, ampiamente usato in chirurgia come anestetico. I Barbiturici hanno grande importanza farmaceutica, ma possono portare ad assuefazione. In piccole dosi hanno proprietà ipnotiche, in dosi medie sono depressivi della corteccia cerebrale e del midollo spinale; in alte dosi possono alterare gravemente il sistema nervoso e si può arrivare al coma e alla morte per paralisi dell'attività respiratoria.
Il doping
Doping: Assunzione di sostanze le quali, per dose e composizione, abbiano come effetto l'aumento non fisiologico delle prestazioni di un atleta. Il termine deriva dall'inglese to dope, drogare. Il doping danneggia l'integrità psicofisica dello sportivo e invalida il fondamento etico dello sport che si basa su una paritetica e leale forma di competizione. Inoltre, se assunte in grande quantità o per tempi prolungati, le sostanze dopanti possono nuocere gravemente alla salute, arrecando in alcuni casi danni irreversibili.
Per combattere l'uso del doping vengono effettuati controlli, realizzati con l'ausilio di analisi fisico-chimiche di due campioni d'urina, chiamati campione A e campione B. In competizioni nazionali e internazionali i primi classificati, assieme ad altri atleti sorteggiati, devono consegnare due campioni d'urina che vengono poi sigillati. Nel caso il campione A contenga sostanze iscritte nella lista doping, viene effettuato un secondo controllo sul campione B, se possibile in presenza dell'atleta e del suo allenatore. Più recentemente sono stati introdotti controlli che si basano su prelievi sanguigni. Con i cavalli, invece, il test antidoping si esegue analizzando campioni di saliva. Gli atleti trovati positivi al doping vengono privati delle medaglie vinte, i loro record annullati e il caso viene affidato alla federazione sportiva d'appartenenza, che provvederà a squalificarli per un dato periodo di tempo o per sempre.
Sostanze proibite
La regolamentazione internazionale della giustizia sportiva in materia di doping è ancora purtroppo molto disordinata e talvolta contraddittoria. L’individuazione di sostanze dopanti e la determinazione di valori limite, oltre i quali le sostanze rilevate nei campioni organici prelevati devono ritenersi prove di doping, spesso varia a seconda delle discipline e a volta delle federazioni nazionali. Per semplificare si possono distinguere cinque gruppi di sostanze: gli stimolatori psicomotori, come gli stimolatori del sistema nervoso centrale, come l’aminofenazolo o la stricnina; narcotici e analgesici, come gli anabolizzanti, che hanno come obiettivo quello di aumentare chimicamente la massa muscolare.
Stimolanti psicomotori
Gli stimolanti psicomotori, come le anfetamine, la cocaina, la caffeina, l’efedrina o come alcuni broncodilatatori, agendo sui recettori del sistema nervoso centrale, provocano stati di eccitazione sensoriale; come altre droghe provocano assuefazione, fanno scendere la temperatura corporea e la pressione sanguigna.
Narcotici e analgesici
Le sostanze narcotiche e analgesiche, come la codeina, il metadone, l’eroina o la morfina, diminuiscono le sensazioni dolorose; oltre all’assuefazione, abbattendo la soglia del dolore, provocano il peggioramento di eventuali lesioni e danni all’apparato respiratorio.
Steroidi anabolizzanti
Gli steroidi anabolizzanti, come il testosterone, fanno aumentare notevolmente la massa muscolare, arrecano disfunzioni epatiche, alterano l’equilibrio psichico, accentuando l’aggressività e provocano danni al sistema ormonale.
Beta-bloccanti
Gli adrenergici beta-bloccanti riducono la pressione arteriosa e danno una sensazione di rilassatezza; d’altro canto causano l’abbassamento del battito cardiaco e possono provocare gravi ipotensioni che spesso portano al collasso.
Diuretici
Le sostanze diuretiche vengono utilizzate per ridurre il peso corporeo attraverso l’estromissione di liquidi, oltre che per smaltire la concentrazione di sostanze illecite nelle urine; sono però causa di nausee, crampi e vomito, oltre che di pericolose forme di disidratazione per eccessiva perdita di liquidi.
Ormoni
Le sostanze ormonali come l’ormone della crescita, la corticotropina o la gonadotropina aumentano l’ossigenazione sanguigna, estendono le masse muscolari e hanno la particolarità di non poter essere intercettate attraverso le analisi delle urine. L’anormale crescita degli organi interni, associata all’aumento dei globuli rossi e della pressione sanguigna, porta a gravi problemi cardiovascolari, che talvolta possono provocare infarti e blocchi cardiaci.
Negli ultimi anni, sempre per migliorare le prestazioni di sport di resistenza allo sforzo, come appunto il ciclismo e lo sci di fondo, alcuni atleti, consigliati da spregiudicati staff medici, hanno fatto uso di eritropoietina (EPO), un ormone che consente, aumentando la viscosità sanguigna e abbassando drasticamente il battito cardiaco, di innalzare la soglia della fatica e proprio per questo molto pericoloso perché abbatte il naturale meccanismo di allarme che avverte l’organismo della necessità di arrestare lo sforzo. Anche in questo caso i rischi di trombosi e di embolia sono altissimi. In alcuni tipi di sport sono inoltre proibiti anche alcol, marijuana, farmaci a base cortisonica e anestetici locali.
Autoemotrasfusione
Un caso particolare è costituito dall'emodoping, o autoemotrasfusione, di cui viene fatto uso in sport come il ciclismo o lo sci nordico. Ad esempio gli atleti si trasferiscono per un certo periodo di tempo ad allenarsi in luoghi la cui altitudine supera i 2500 m; qui, la minore concentrazione di ossigeno stimola la produzione nel sangue dei globuli rossi che sono responsabili dell'ossigenazione dell'organismo. A questo punto si effettuano prelievi di sangue che, conservato, verrà trasfuso all'atleta prima dell'evento agonistico con effetti stimolanti. L'emodoping è assai pericoloso in quanto può comportare la formazione di trombi e generare problemi vascolari.
Nel caso di protratta assunzione di steroidi, invece, sembra essere sempre più certo il loro concorso nell’insorgere di malattie tumorali. Anche un uso prolungato e a dosi massicce di sostanze non considerate dopanti, come alcuni integratori di amminoacidi o di proteine (ad esempio la creatina), può a lungo andare arrecare danni al normale sistema di sintesi proteica.
Storia
Già nell'antichità venivano utilizzate sostanze e droghe stimolanti per migliorare il rendimento sportivo. Nel 1886, durante la corsa ciclistica Bordeaux-Parigi si ebbe il primo decesso per doping. Negli anni Sessanta diversi casi di morte per doping, come quelli dei ciclisti Knud Jensen e Tom Simpson, o del pugile Jupp Elze, portarono all'attenzione di un pubblico sempre più vasto le terribili conseguenze dell'uso di queste sostanze. Dal 1966 vengono effettuati controlli in tutte le maggiori manifestazioni sportive internazionali; sono particolarmente rigorosi i controlli all'interno di discipline quali il nuoto, il calcio, il ciclismo, l'ippica, l'atletica e la ginnastica.
Un clamoroso caso di doping in atletica leggera fu quello del velocista canadese Ben Johnson, che alle Olimpiadi di Seoul, nel 1992, venne trovato positivo l'indomani della vittoria, conseguita infrangendo il record del mondo, nei 100 m; alla cancellazione della prestazione dell'atleta, che assegnò la medaglia d'oro al secondo arrivato, l'americano Carl Lewis, fece seguito un lungo periodo di squalifica, al termine della quale Johnson non seppe mai più ritornare a livelli agonistici competitivi. Altrettanto scandaloso fu il caso di Diego Maradona, squalificato durante i mondiali di calcio americani, nel 1994. Più recentemente al centro dell'attenzione per l'uso di sostanze vietate sono cadute alcune nuotatrici cinesi protagoniste di prestazioni cronometriche tanto eccezionali da renderle sospette.
Nel 1998, durante il Tour de France, la magistratura francese ha aperto un’inchiesta giudiziaria a seguito del ritrovamento, da parte della polizia a un controllo doganale, di sostanze farmacologiche proibite nel bagagliaio della macchina del massaggiatore della squadra della Festina: il caso si è ampliato a macchia d’olio, coinvolgendo altre squadre e altri atleti e ha portato a galla consuetudini diffuse ai margini della legalità.
Sempre nell’estate dello stesso anno, rivelazioni provenienti dall’interno dello stesso mondo calcistico hanno innescato violente polemiche sui giornali e quindi diverse iniziative d’inchiesta da parte di più preture della Repubblica che hanno portato, tra le altre cose, a scoprire gravi inadempienze da parte dei laboratori di analisi medica del CONI preposti ai controlli antidoping. La rivelazione ha costretto alle dimissioni i massimi dirigenti del Comitato olimpico nazionale.

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