Delitto e castigo

Materie:Scheda libro
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Testo

Scheda del libro

Titolo
Delitto e castigo

Anno di pubblicazione
1866

Autore
Fedor Michajlovic Dostoevskij

Dosyoevskij, secondo di sette figli, nasce a Mosca nel 1821; all’età di dieci anni si trasferisce insieme alla sua famiglia a Darovoe, dove il padre compra un vasto appezzamento di terreno. Dopo la morte di entrambi i genitori si diploma in ingegneria militare ma dà le dimissioni dall’esercito e, lottando tra povertà e salute cagionevole, si dedica alla letteratura. Viene condannato a morte per partecipazione a società segreta, ma lo zar cambia la pena in lavori forzati. Durante la detenzione in Siberia egli scrive alcuni dei suoi romanzi più famosi tra cui “delitto e castigo” e “l’idiota”; uscito per buona condotta si unisce all’esercito da cui in seguito viene congedato. Qualche anno dopo muoiono la moglie e il fratello; quest’ultimo gli lascia enormi debiti da pagare che aggravano la sua condizione finanziaria. Dopo aver pubblicato “i fratelli Karamàzov”, uno dei suoi romazi più famosi, muore improvvisamente nel 1881.

Trama
La storia si svolge in un’afosa estate della Pietroburgo di fine ‘800; il personaggio principale si chiama Raskòlnikov: egli è un ex-studente povero di ventitre anni che vive in un minuscolo appartamento nei bassifondi della città.
Il romanzo parla della preparazione e delle conseguenze del duplice omicidio compiuto dal protagonista: egli infatti uccide per premeditazione una vecchia usuraia e la sua mite sorella tovatasi lì per caso, per rubare tutti i soldi in modo da potersi mantenere agli studi e aiutare la madre e la sorella, anche loro in precarie condizioni economiche. Ma la principale motivazione che lo spinge a questo gesto estremo è la sua folle teoria che gli uomini secondo lui “superiori” hanno il diritto di compiere omicidi senza riportare conseguenze perché compiuti per il bene dell’umanità.
Ma presto si ammala di una misteriosa febbre per cui è costretto a stare a letto per giorni e viene sopraffato da una cupa angoscia, frutto della tremenda condizione di solitudine in cui l’aveva gettato il segreto del delitto; si aggiunge anche la paura di essere scoperto che logora sempre di più l’animo del giovane.
A prendersi cura di lui durante la malattia ci sono Nastassia, la serva della padrona dell’appartamento in cui vive, il suo amico Rasumichin e il dottor Zossimov; essi trovano molto strano il suo comportamento ma credono che sia dovuto al delirio e non ne intuiscono la vera ragione. Al gruppo si aggiungono Pulcheria Aleksàndrovna, la madre, e Dunia, la sorella; esse son giunte a San Pietroburgo per il matrimonio di quest’ultima con l’avvocato Luzin, ma ciò provoca l’ira di Raskòlnikov che non è affatto d’accordo. Per questo motivo litigano ma, in seguito, il giovane riesce a far capire alla sorella che il promesso sposo è una persona spregevole che non la merita, rompendo così il fidanzamento.
Nel frattempo Raskòlnikov incontra Sonia, una ragazza appena diciottenne, figlia del defunto Marmeladov, che è costretta a prostituirsi per mantenere la madre tisica Katerina Ivànovna e i tre fratellini. Già dal primo incontro Raskòlnikov s’innamora inconsciamente di lei e la sceglie per confessarle il suo delitto; questa cerca d’indurlo a rivelare tutto alla polizia ma il giovane non ne vuole sapere poiché ancora non si è pentito del suo crimine.
Svidrigailov, il vicino di stanza della ragazza, origlia la confessione e pensa di usare il segreto per i suoi biechi scopi: egli infatti è innamorato della sorella di Raskòlnikov ma ella di lui non ne vuole sapere; allora egli le riferisce tutto ciò che ha appreso e la ricatta dicendole che dirà tutto al commissariato se ella non fuggirà con lui per poi sposarlo. Ma la ragazza non cede al ricatto di Svidrigailov e per questo motivo l’uomo tenta di violentarla ma poi la lascia andare; dopo l’accaduto egli cede allo sconforto e si spara.
Durante tutti questi avvenimenti la polizia sospetta di Raskòlnikov, anche dopo che un altro uomo confessa al posto suo. Il giovane si rende conto di non essere un superuomo poiché non riesce a sostenere il peso del suo reato così, grazie all’appoggio di Sonia, decide di costituirsi, accettando la sua pena; in seguito al processo viene condannato a otto anni di lavori forzati in Siberia. Sonia, come gli aveva promesso, lo segue e va a trovarlo tutti i giorni portandogli così notizie dei familiari che le giungono attraverso alcune lettere da San Pietroburgo: Rasumichin e Dunia si sposano e contano di trasferirsi in Siberia di lì a cinque anni; la madre di Raskolnikov, invece, impazzisce per la lontananza dal figlio e muore dopo pochi mesi.
Durante la permanenza ai lavori forzati Raskòlnikov è molto infelice e riesce a trovare la pace solo nell’amore di Sonia; infatti il vero castigo per lui non è il campo di lavoro a cui è condannato, ma il tormento e la solitudine che sopporta attraverso tutto il romanzo.

Analisi
Nel romanzo il narratore è esterno e la focalizzazione è detta zero perché la narrazione si svolge principalmente dal punto di vista del protagonista, ma si sposta brevemente anche su altri personaggi come Dunia, Sonia e Svidrigailov.
La vicenda è divisa in sei parti più l’epilogo, scritti interamente in terza persona al passato; non sono presenti analessi ne prolessi.
I temi trattati sono vari: carità, vita familiare, attività rivoluzionaria, alcolismo e ateismo. Nel racconto vi sono diversi rimandi al Vangelo: espliciti come quando Sonia legge a Raskòlnikov la resurrezione di Lazzaro e impliciti come nel dialogo d’incontro tra il protagonista e Marmeladov in cui vi sono parti che prendono a modello storie come “il figlio prodigo” e “il giovane ricco”. Il romanzo gira attorno al tema della salvezza attraverso la sofferenza; secondo me Dostoevskij vuol comunicarci che tutti, nonostante le cattive azioni che possiamo compiere nell’arco della nostra vita, possiamo redimere la nostra anima.
Questo libro mi è piaciuto molto perché è riuscito a coinvolgermi ed emozionarmi fin dall’inizio facendomi appassionare alla vicenda e ai vari personaggi, specialmente a Sonia che, con la sua fedeltà e il suo affetto, è riuscita a guarire l’animo di Raskòlnikov e a fargli riconquistare l’amore per la vita.

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