Decameron: opera medievale o rinascimentale?

Materie:Tema
Categoria:Italiano

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Testo

SAGGIO: il Decameron: opera pienamente medievale, che segue lo schema ascensionale della Commedia dantesca, o testo che presenta già temi e valori tipicamente rinascimentali?
Destinazione editoriale: rivista specialistica
Il Decameron, scritto da Giovanni Boccaccio negli anni 1349-1351, è probabilmente l’opera che fa da spartiacque fra l’età medievale e quella rinascimentale. I temi trattati (amore, fortuna e intelligenza) sono ripresi e rivisitati in chiave rinascimentale. L’amore, che era stato il tema fondamentale della produzione del ‘200, è riconsiderato e Boccaccio lo accetta in ogni sua manifestazione, anche quella carnale, condannata e demonizzata nel medioevo, ora descritta dal poeta di Certaldo senza alcuna nota di carattere morale. Mai, nella sua opera, Boccaccio espone il suo pensiero a riguardo degli avvenimenti narrati e mai muove critica verso comportamenti e situazioni impensabili per i suoi predecessori. Anche il tema della fortuna rimanda alla tradizione medievale; all’epoca era sinonimo di divina provvidenza e rievocava qualcosa di sovrannaturale mentre nel Decameron è paragonato alla casualità e ricondotto a qualcosa di laico e terreno. Tutti i riferimenti spirituali sono abbandonati per avvicinarsi a qualcosa di più terreno e vicino all’uomo che acquista sempre maggiore importanza. Si può qui intravedere il fenomeno antropocentrico che si svilupperà nell’umanesimo. Boccaccio tratta quindi il tema dell’intelligenza come mito umano più naturale e concreto; l’intelligenza è esaltata e gli stupidi sono disprezzati e spesso puniti nelle novelle del Decameron. Chi dimostra furbizia e ingegno giunge sempre ad un lieto fine nonostante si trovi spesso in situazioni molto svantaggiose. Non manca comunque una rappresentazione dei massimi vizi e delle massime virtù all’interno dell’opera. Ser Ciappelletto può, ad esempio, essere paragonato a Giuda per la sua malvagità e la sua falsità. Non ha nessuno scrupolo e non si preoccupa di salvarsi confessando i suoi peccati anzi, si prende gioco anche di un membro del clero e di tutto il popolo che lo santifica. Griselda può essere invece paragonata a Maria: pia, devota e senza alcun peccato. Questo complesso rapporto fra tradizione e novità serve a Boccaccio per rappresentare la contemporaneità, ma allo stesso tempo dimostra come lui sia ben consapevole dei valori imperituri validi anche per il presente elaborati dalla civiltà pre-comunale. Il Decameron diviene quindi l’anello della letteratura italiana che unisce l’epoca medievale e quella rinascimentale, trasformando i temi della prima in modo che siano validi anche per la seconda.

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