Concezione e articolazione del pensiero pirandelliano

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Testo

CENCEZIONE E ARTICOLAZIONE
DEL PENSIERO PIRANDELLIANO
• RELATIVISMO CONOSCITIVO/GNOSEOLOGICO
Aspetto fondamentale della produzione artistica di Pirandello che si origina, secondo l’autore, dalla dimostrazione della teoria Copernicana (passaggio dalla teoria GEOCENTRICA a ELIOCENTRICA) ,che ha dato inizio a una profonda crisi delle certezze che ha sconvolto l’umanità. Questa crisi è data dalla presa coscienza:
- IMPOSSIBILITA’ DI CONOSCERE UNA REALTA’ ASSOLUTA. Ogni immagine della realtà è una proiezione soggettiva e non esistono più verità assolute. L’illusione di poter raggiungere la verità assoluta è solo un’utopia poiché la realtà si modifica a seconda dei punti di vista dell’osservatore. Solo le convenzioni sociali possono trasmettere una sorta di realtà oggettiva, intrappolando l’uomo in una serie di comportamenti e atteggiamenti che lo obbligano a nascondere la sua personalità e lo intrappolano in una rigida forma.
- INCOMUNICABILITA’. Sia perché non c’è una realtà oggettiva ma solo un insieme di interpretazioni soggettive, sia perché l’uomo si “cristallizza” in un’identità che la società gli impone, i rapporti con gli altri non sono veri in quanto non si basano su ciò che una persona è ma sulla maschera che porta. Da questo conflitto scaturisce l’impossibilità per l’uomo di trovare nelle persone che lo circondano una profonda forma di comprensione. Questa estraneità provata verso gli altri si caratterizza in un crescente senso di solitudini e di non appartenenza.
Il relativismo si articola in:
- ORIZZONTALE. Si esplica nel rapporto tra l’uomo e gli altri. L’uomo vive secondo la forma imposta dalla società. Egli la potrà cambiare, ma non potrà più tornare alla forma precedente a causa del passare del tempo. (Incomunicabilità)
- VERTICALE. Rapporto della persona con sé stessa. Attraverso un analisi introspettiva l’uomo può raggiungere la consapevolezza della maschera che indossa (maschera pura) e quindi vive la condizione di emarginazione interiore.
Può causare tre tipologie di reazioni:
- REAZIONE IRONICA-UMORISTICA. Il soggetto non si rassegna alla maschera che indossa ma accetta il suo ruolo con atteggiamento aggressivo, ironico, umoristico. LA PATENTE
- REAZIONE PASSIVA. Il soggetto si rassegna a interpretare il ruolo che la società gli ha imposto. IL FU MATTIA PASCAL
- REAZIONE DRAMMATICA. L’uomo comprende l’impossibilità di togliersi la maschera che gli è stata imposta e reagisce con disperazione. (dramma,pazzia,suicidio). ENRICO IV
• DISGREGAZIONE DELL’IO
Ogni persona si reputa sola e unica, mentre essa assume aspetti e personalità diverse a seconda della persona che la osserva, fino a che il moltiplicarsi delle sue identità la porta all’annullamento(a essere nessuno).
Consiste nel raggiungere la consapevolezza della pluralità delle identità (Io visto come realtà multipla – Binet: psicologo francese) nascoste sotto le maschere, e della loro continua evoluzione. Questa consapevolezza causa un indebolimento dell’Io della persona fino alla sua “spersonalizzazione”.
Vengono riconosciuti i LANTERNONI della società (insieme di valori e concezioni rispettati e imposti dalla società), e il tentativo di riconquistare la propria identità porta alla fuga da essi, attraverso l’allontanamento dai due modelli prevalenti: la FAMIGLIA e il LAVORO.
L’Io perde autenticità e l’unica possibilità risulta il “naufragio” nell’irrazionale, ciò un’alienazione tale da ciò che lo circonda da portare il personaggio a identificarsi con esso stesso.
• FATTO
- VERISMO. Accadimento in atto appartenente a una catena interminabile di effetti. Non si presta attenzione alle cause-conseguenze, le persone sono succubi agli eventi (Verga:Vinti)
- PIRANDELLO. Analisi cause-conseguenze.
• VITA - FORMA e PERSONA - PERSONAGGIO
L’uomo deve credere che la vita abbia un senso, per ciò organizza la sua esistenza secondo convenzioni che devono rafforzare in lui tale illusione.
L’identità è solo apparenza, dietro la quale si trova il CAOS, fattore determinante di tutti gli eventi e situazioni
La VITA è il fluire incessante di energia, l’insieme delle pulsioni che garantisce l’esistenza, in continua trasformazione, creazione, articolazione.
La FORMA è il blocco posto dalla società e dalle norme comuni a queste pulsioni. Blocco che cristallizza l’identità vera della persona
La PERSONA è l’essere umano completo, in armonia con i propri desideri e la loro realizzazione.
Il PERSONAGGIO è la forma a cui deve adattarsi la persona per integrarsi nella società, alleviando quel senso di solitudine e abbandono che proverebbe altrimenti.
• MASCHERA E MASCHERA NUDA
La MASCHERA è considerata come il modello a cui una persona deve adattarsi, è l’immagine che gli altri nel complesso hanno di lei.
Se l’individuo non è cosciente di questa situazione continuerà a vivere la sua vita nella certezza di esserne l’artefice, non influenzabile e responsabile delle scelte fatte. Qualora egli si accorgesse, tuttavia, della non coincidenza tra le sue vere pulsioni (Freud), e ciò che egli è e rappresenta, il personaggio passa da un VIVERE (passivo) a un “VEDERSI VIVERE”(in cui svolge il ruolo dell’osservatore estraneo), quest’estraneazione lo porta a un profondo disprezzo verso gli altri e sé stesso(MASCHERA NUDA). Egli può comunque scegliere di aderire alla maschera imposta o accettare consapevolmente la scissine tra la vita e la forma.
• COMICO E UMORISTICO
Pirandello riconosce una specifica differenza tra comico e umoristico, in quanto uno anticipa l’altro e suscitano due sentimenti diversi:
- COMICO. Inteso come “avvertimento del contrario”, suscita un sentimento di avversione che genera un’ilarità aperta.
- UMORISTICO. Nasce dalla riflessione su un fatto comico, riconoscendone il dramma di fondo. Viene definito “sentimento del contrario” e suscita sentimenti di compassione che si traducono in sorrisi comprensivi.
Emozione fondata sulla comprensione razionale che si prova come reazione davanti
a qualcosa che appare inizialmente comico, ma che può essere causata da eventi
tragici, e può trasformarsi istantaneamente in sentimenti contrari.
• FOLLIA
Pirandello usa la FOLLIA come strategia di fuga per limitare le paure legate alle forme di psicosi che hanno interessato le sue vicende familiari. Scrivendone e parlandone egli le esorcizza. Nessun personaggio è folle, ma presenta alcune venature di pazzia che lo fanno apparire “fuori dagli schemi” dalla normalità, da ciò che la società impone. La pazzia non è vista come un tema, ma come una strategia che consente di continuare ad adottare la propria maschera, lasciando all’uomo la parvenza di avere ancora un controllo su sé stesso, e quindi di non essere in tutto e per tutto vittima del CAOS causato dal CASO.
• TEATRO NEL TEATRO
Innovazione introdotta precedentemente da altri autori (Goldoni) che porta all’eliminazione della separazione tra platea e scena, tra attori e pubblico. Il teatro non è il luogo in cui viene rappresentato il dramma, ma in cui si realizza il dramma (METATEATRO→riflessione sul teatro)
Cardine l’impossibilità di inscenare un dramma, in quanto la tragedia è la vita stessa e non può essere ricomposta in forma fittizia do spettacolo.
Vengono svelati tutti i meccanismi scenici, eliminando il principio di verosimiglianza e di imitazione della realtà.
Si afferma nuovamente la funzione esternatrice dell’arte.

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