Chanson de Roland

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
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Data:02.02.2006
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Testo

CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEI PROTAGONISTI DELLA CHANSON DE ROLAND
Il poeta ha saputo disegnare alcune figure indimenticabili. Ogni personaggio ha una sua fisionomia e individualità.
CARLO MAGNO
E' una figura leggendaria che giudica gli uomini dal loro coraggio. E' un cristiano ispirato da Dio: si vede dai suoi sogni premonitori, dalle visioni angeliche, dalle richieste divine accordate, come quando desidera che il sole non tramonti per sconfiggere i Saraceni.
ORLANDO
E' un prode dalla forza prodigiosa.
Disprezza la morte e sparge il sangue quasi con allegria.
E' il difensore di Carlo Magno. Incarna l'ideale dello spirito del Medioevo cristiano, di fronte alla morte la sua unica preoccupazione è quella dell'onore: preferisce la morte alla sconfitta.
Rifiuta di suonare il corno perché si fida del suo valore ma soprattutto perché moralmente non può chiamare Carlo Magno.
Così come Orlando, anche i Francesi devono mostrarsi degni dell'omaggio che ha reso loro Gano, designandoli per la morte, morranno, infatti, senza protestare.
Solo quando il dovere è stato compiuto, Orlando si deciderà a suonare il corno.
Orlando può morire con la serenità del vincitore, con la pace del cristiano, purificato dalla prova; solo così, assumerà pienamente il carattere dell'eroe epico.
La morte di Orlando è il momento più alto del poema: l'eroe, dopo aver superato se stesso, spogliandosi d'ogni elemento mondano, dell'orgoglio, dell'egoismo e delle sue stesse virtù belliche, muore da santo, da martire, imitando il Cristo nella sua suprema obbedienza al Padre.
In questo processo Orlando ritrova la sua dimensione umana e nelle ultime parole, scambiate con Oliviero, l'amicizia supera il compagnonnage (corporazione) militare

GANO
Gano non è presentato come un codardo, ma come un fiero guerriero.
Se fosse proposto diversamente, il poema sarebbe un volgare tradimento anziché il conflitto drammatico di un uomo offeso nell'orgoglio che si vede proposto a Carlo Magno e accettato, dopo che Orlando, Oliviero e Turpino sono stati rifiutati dall'imperatore perché troppo preziosi.
Gano è presentato come un cavaliere nobile, stimato per la sua saggezza e per il valore:
Ha un'attenzione particolare per gli affetti familiari e tenerezza per il figlio giovinetto che teme di non rivedere. Sono tutti elementi che gli conferiscono una fisionomia umana.
Non viene mai meno alla devozione che ha nei confronti di Carlo Magno e ne difende l'immagine, rivolgendo la sua rabbia esclusivamente contro Orlando.
Di fronte a Marsilio e alla sua corte si comporta fieramente, sfidando la sua collera per ben tre volte con la spada in pugno.
Gano nel processo che gli sarà fatto, sosterrà di non essere colpevole di tradimento, ma di avere soltanto perseguito una vendetta personale contro Orlando.
I SARACENI Sono politeisti ed idolatri, si attribuiscono loro stravaganti concezioni teologiche che vanno dall'adorazione di Maometto alla venerazione di dei olimpici, naturalmente demonizzati.
Lo stesso Giove è un demone.
La Chanson de Roland come altri poemi rispondeva ad una serie di luoghi comuni che proponevano l'idea di pagano quale adoratore del demonio

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