Canto II Purgatorio

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Testo

Canto II°
L’ANGELO NOCCHIERO:sta per sorgere il sole.Dante e Virg, sulla spiaggia, assistono all’arrivo di un gruppo
di espianti,trasportati da una navicella,sospinta dalle ali di un angelo. Questi è troppo luminoso per la vista del
poeta,che ne intuisce solo la sbrigatività. Le anime cantano un salmo(“In exitu Israel de Egypto”→la liberazione
dall’Egitto).Giunte a rivr l’angelo le congeda con un segno della croce.
CASELLA: Le anime,poco pratiche del luogo,si rivolgono ai poeti per indicazioni ma,vedendo che Dante respira,
impallidiscono per lo sgomento. Una di esse si avvicina: è il musico Casella,amico del poeta a cui spiega,dopo che
questi ha tentato invano di abbracciarlo(come Enea nell’Eneide tentò invano di abbracciare 3volte il padre), che
gli espianti si raccolgono sulla foce del Tevere da dove vengono mbarcati dall’angelo. Su richiesta dell’amico
Casella comincia a cantare(“Amor che ne la mente mi ragiona”perché esalta la filosofia),Virg, Dante e le altr
e anime ascoltano rapiti.
NUOVA APPARIZIONE DI CATONE: Giunge Catone a spezzare l’incantesimo(del canto,perché quest’ultimo
fa dimenticare il dovere→negligenza e disordine). Egli rimprovera le anime di dimenticare il loro dovere. Tutte,
allora, si disperdono come colombe spaventate(→similitudine). Anche Dante e Virgilio si affrettano ad imitarle.

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