Materie: | Altro |
Categoria: | Italiano |
Voto: | 1.5 (2) |
Download: | 917 |
Data: | 01.06.2005 |
Numero di pagine: | 2 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
ANDREA NALESSO 2^C 1/03/2005
POESIA:LAVANDARE DI GIOVANNI PASCOLI
Aspetto esteriore:
Questa poesia è un madrigale formato da due terzine e da una quartina e i versi sono tutti endecasillabi.
Sono presenti delle rime incatenate (ABA CBC) e alternate (ABAB).
Nell'ultima quartina è presente una rima imperfetta frasca – rimasta.
Si possono trovare degli enjambement tra i versi 1/2; 2/3; 4/5; 5/6; 7/8. Inoltre ho trovato: una similitudine tra il nono e il decimo verso che è: (” son rimasta! Come ol'aratro in mezzo alla maggese”;); delle allitterazioni con la lettera “r”( gora, sciabordare, lavandare); una analogia nel 7° verso (nevica la frasca); una sinestesia nel 6° verso (tonfi spessi); una onomatopeica (tonfi); un chiasmo (nevica la frasca…dalla frasca cade la neve).
Poi ho trovato delle assonanze come: (frasca,rimasta; partisti,rimasta).
Aspetto denotativo:
Nel campo, in parte lavorato e in parte no, c’è un aratro fermo che sembra dimenticato tra il vapor che lascia la terra.
Dal canale proviene il rumore delle lavandaie che battono i panni sulle pietre ritmato da tonfi pesanti e dalle lunghe cantilene.
Il vento soffia e dal ramo cade la neve, il vento soffia e dal ramo scendono le foglie come fiocchi di neve e tu ancora non torni al tuo paese. Quando sei partito sono rimasta come l’aratro in mezzo al campo.
Campi semantici:
Ho trovato il campo semantico della natura poiché sono presenti molte parole che la riguardano: campo,buoi,vapor,vento,neve.
Ho trovato il campo semantico della campagna: campo,aratro,buoi,lavandare.
Aspetto connotativo:
La poesia si compone di 3 momenti diversi, una per ogni strofa. Dapprima il poeta fissa la sua attenzione su un aratro abbandonato che diviene simbolo della sua emarginazione, della sua solitudine. Es: il grigio e il nero dei campi e la nebbia.
L’attenzione si sposta poi alle lavandaie il cui sciacquio è accompagnato dal tonfo pesante dei panni e da un triste canto. Anche ora il poeta esprime la propria tristezza, ma lo fa con elementi uditivi poco gradevoli.
Il terzo momento è il canto delle lavandaie in cui si parla di una fanciulla che abbandonata dal suo amato è rimasta sola come l’aratro.
La poesia si chiude con un’immagine simile a quella iniziale.