Analisi libro Uomini e topi

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:27.03.2006
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Testo

Alberto Bottiglioni 1^H 26/07/04

Analisi testo “Uomini e topi”

Questo libro di John Steinbeck narra la storia di due braccianti, Lennie e George, che trovano lavoro in un ranch della California. Il primo dei due è un uomo grande e grosso, il secondo invece è uno di bassa statura e intelligente.
L’autore del racconto presentando gli eventi in ordine cronologico fa coincidere fabula e intreccio, tranne quando George parla a Slim del guaio occorso quando lui e Lennie erano a Weed ed è quindi presente un flashback; il ritmo è abbastanza veloce per via di molti dialoghi, ma alcuni di questi rallentano la storia perché non portano eventi nuovi che la mandino avanti e quindi rimane ferma. Nel testo prevale la narrazione anche se ci sono molte descrizioni e qualche riflessione, che è espressa attraverso i dialoghi.
Il periodo storico in cui è ambientata la vicenda è individuabile tramite elementi presenti nel testo, come la condizione e il modo di vita e le abitudini dei personaggi ed è riconducibile agli anni successivi alla Depressione negli Stati Uniti d’America. Il tempo della storia è piuttosto corto e non supera un mese.
Le vicende si svolgono principalmente nel ranch, anche se il libro inizia mentre i due protagonisti devono ancora arrivare nel luogo di lavoro e si trovano in una radura poco distante, descritta abbastanza dettagliatamente; nel ranch il luogo in cui i personaggi si trovano più spesso è la baracca dei lavoranti, descritta sia in generale sia nei particolari e questo permette di farsene un’idea precisa.
I luoghi del libro si dividono in due: quelli aperti si riferiscono alla radura, quelli chiusi ai locali del ranch.
Secondo me la narrazione de “Uomini e topi”, può essere definita verosimile, perché da una parte, può essere vera in quanto il periodo storico e i ranch esistevano così come i braccianti; dall’altra parte non esiste documentazione storica che riferisca di due uomini che abbiano compiuto tutto ciò, e che abbiano commesso, senza volerlo, due omicidi.
I protagonisti della vicenda sono due: George Milton e Lennie Small; essi sono molto diversi tra loro, infatti, il primo è basso, astuto, ingegnoso e prudente, mentre il secondo è grande, grosso, ingenuo, sciocco e “giocherellone”.
Entrambi i protagonisti sono opposti per caratteristiche fisiche (basso-alto), comportamentali (prudente-giocherellone) e psicologiche (astuto-ingenuo), mentre sono identici per condizioni socio-culturali, vale a dire poveri braccianti con un sogno. Ciò che è messo in evidenza dei due personaggi sono l’astuzia di George con l’ingenuità “da bambini” di Lennie.
Gli altri personaggi principali sono lo “scopino”, un vecchio che vuole comprare un terreno con George e Lennie, Slim, il capo-cavallante e Curley, il figlio attaccabrighe del padrone del ranch cui Lennie rompe una mano; un personaggio secondario ma importante è la moglie di Curley, che facendosi accarezzare i capelli da Lennie, finisce per essere uccisa da lui per sbaglio.
Il narratore della vicenda è esterno, infatti, descrive e racconta gli avvenimenti dei personaggi senza parteciparvi e usa la terza persona singolare; la focalizzazione è quindi esterna, perché il narratore è esterno, ma potrebbe essere anche “zero”, perché la voce narrante è onnisciente conoscendo i pensieri dei personaggi.
Per esprimere ciò che pensa e ciò che vuole dire, il narratore si serve dei personaggi cui lascia il compito di diffondere i suoi pensieri.
L’autore usa principalmente la paratassi, dato che egli si limita a descrivere i luoghi e ad introdurre i personaggi e quindi non ha bisogno di usare troppo l’ipotassi, anche perché l’azione appartiene in maggior parte ai personaggi e non all’autore.
Il registro varia secondo il tipo di sequenza presente: se si tratta di una descrizione dell’autore, il registro è principalmente medio. Invece, se si tratta dei dialoghi tra personaggi, il registro è soprattutto colloquiale.
Secondo me lo scopo dell’autore è di comunicare a tutti come il sogno del benessere e della ricchezza di quell’epoca era solo una vana illusione e in questo modo denunciare il grave problema sociale che ne deriva, cioè una società povera con sogni irrealizzabili.
All’interno dello scopo vi è racchiuso il tema forse più importante, vale a dire l’illusione di un benessere inarrivabile; inoltre ci sono altri temi collegati al precedente e che da esso derivano: lo sfruttamento (i braccianti nei ranch), le lotte sociali, l’ingiustizia e la sofferenza umana.
Per me, il messaggio che John Steinbeck vuole trasmettere è di un tentativo inutile di raggiungere i sogni, ma di provarci lo stesso, anche se sono una mera illusione.

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