Materie: | Riassunto |
Categoria: | Italiano |
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Data: | 23.04.2007 |
Numero di pagine: | 3 |
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Testo
Di Martino Giovanni II B
Sequenze Cap. XI
vv. 1-74: Il Griso torna da Don Rodrigo
I bravi tornano avviliti verso il palazzotto di don Rodrigo dopo l’infausta serata.
Nel frattempo il nobile li aspetta in una stanza del suo palazzo, inquieto e preoccupato come mai era stato prima.
Sente un calpestìo, si affaccia alla finestra e, vedendo i bravi tornare senza la portantina che avrebbe dovuto trasportare Lucia, don Rodrigo capisce il fallimento dell’impresa.
Il Griso sale per rendere conto al suo capo ma, appena lo vide, iniziò a canzonarlo, quasi insultandolo.
Il bravo però, dopo aver spiegato i fatti, viene elogiato per il suo comportamento.
Il nobile comprende che di più non si poteva fare, ma certamente sospetta che tra i suoi collaboratori si nasconde una spia.
Don Rodrigo poi dà tre ordini al Griso e va a dormire.
vv. 75-140: Don Rodrigo spiega tutto al conte
Attilio
Dopo essersi svegliato, don Rodrigo cerca subito il conte Attilio che però, quando vede il cugino, ricomincia a prenderlo in giro.
Don Rodrigo si rassegna e gli dice che pagherà la scommessa, però decide di raccontargli tutto ciò che è accaduto e di cui non era al corrente, compreso il dialogo con padre Cristoforo della sera precedente.
I sospetti del conte Attilio cadono subito sul curato (sicuramente a causa del racconto del cugino): decide che farà giustizia con lui minacciando di passare alle maniere pesanti e di chiedere aiuto al conte zio del Consiglio segreto.
Don Rodrigo rimane molto agitato ed aspetta con ansia il ritorno del Griso.
vv. 141-224: Don Rodrigo scopre l’accaduto
Il Griso torna a riferire la sua relazione.
La scomparsa di tre persone in un piccolo paesello ha creato molto scompiglio.
Nessuno tra coloro che sapevano dell’accaduto (Perpetua, Gervaso, Tonio, Menico) riesce a tenerlo segreto.
Il Griso viene così a scoprire cos’è veramente successo quella sera, scongiurando l’ipotesi di una spia tra i collaboratori di don Rodrigo.
Gli unici però che rivelano dove sono i tre fuggiaschi sono i genitori di Menico.
Don Rodrigo è sollevato poiché nessuno ha scoperto le sue reali intenzioni verso Lucia e perché nessuno l’ha tradito.
Invia subito il Griso a Pescarenico, per sapere che fine hanno fatto i tre fuggitivi.
vv. 225-330: Da Pescarenico a Monza
Il Griso torna dopo sole due ore, scoprendo da un suo amico, informato dal barocciaio, amico a sua volta di questo, che Lucia e Agnese sono rifugiate in un convento di Monza mentre Renzo è a Milano.
Don Rodrigo si rallegra per la separazione dei due promessi sposi e la mattina seguente decide di inviare il Griso a Monza per sapere ulteriori informazioni e pensare se si può tentare qualcosa a riguardo.
Il Griso si mostra subito titubante poiché a Monza è posta una taglia sulla sua testa.
Ma viene convinto dal padrone e parte per Monza insieme ad altri due bravi: lo Sfregiato e il Tiradritto.
Don Rodrigo pensa a un modo per non far tornare Renzo con Lucia e di non farlo neppure entrare in paese.
Progetta di accusare il giovane per l’aggressione di don Abbondio, dipingerla in modo un po’ più esagerato e, con l’aiuto dell’avvocato Azzecca-garbugli, spingere il podestà a “spedir contro Renzo una buona cattura”.
vv. 331-490: Renzo a Milano
Renzo arriva a Milano.
Subito è un po’ spaesato al suo primo impatto con la città.
Chiede aiuto ad un passante per arrivare al convento e, seguita la strada indicatagli, si trova a porta orientale.
La strada è deserta e, andando avanti, si stupisce vedendo per terra delle strisce di farina e dei pani rotondi.
Poi vede una famiglia composta da padre, madre e un ragazzetto: i primi due portano più farina possibile, il terzo invece ha una cesta in testa con il pane.
Renzo capisce che si trova in una città in rivolta, dove ognuno porta a casa ciò che vuole e ciò che riesce a prendere pagando con le botte e gli spintoni.
Renzo arriva in convento, ma padre Bonaventura non c’è.
Il portinaio non gli concede di entrare, invitandolo ad aspettare in chiesa.
Renzo fa pochi passi verso la chiesa, poi però decide di fermarsi a vedere il tumulto.