"Ti prendo e ti porto via" di Niccolò Ammaniti

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

Voto:

1.5 (2)
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Data:06.02.2007
Numero di pagine:4
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Testo

14/02/2004
Laura Zoboli VA
“TI PRENDO E TI PORTO VIA” di Niccolò Ammaniti
1.Descrizione:
Autore: Niccolò Ammaniti è nato a Roma nel 1966. Ha esordito nel 1994 con il romanzo Branchie. I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo.
Titolo: “Ti prendo e ti porto via”.
Pagine:405.
Prezzo:14.50€
Anno di pubblicazione:1999, mondadori editore.
Genere: romanzo sociale.
2.Schema della narrazione:
PROLOGO O
SITUAZIONE
INIZIALE

ESORDIO

PERIPEZIE E
MUTAMENTI

SCIOGLIMENTO
O SITUAZIONE
FINALE

3.Riassunto:
Due vicende parallele si svolgono nel paese di Ischiano Scalo, situato nella provincia italiana un po’ gretta, un po’ corrotta.
Il ragazzino protagonista, Pietro, di famiglia umile ed emarginata, ha la curiosa fortuna di diventare compagno di giochi e di scoperte di Gloria, una sua ricca e viziata coetanea, presso la quale, sua madre svolgeva le pulizie. Alla fine della seconda media, Pietro scopre di essere stato bocciato, e insieme a Gloria affronta l'ingiusta bocciatura.
A questa storia “d'amore” se ne ricollega un'altra: quella tra Graziano Biglia, ex playboy, e Flora Palmieri. Graziano ritorna in paese dopo aver vissuto esperienze esotiche per dichiarare a sua madre il suo imminente matrimonio con Erica, avvenente cubista che prima della celebrazione fugge, tra le braccia di un personaggio del mondo dello spettacolo che le può assicurare una partecipazione televisiva. Graziano, sconsolato, si rifugia nell’alcol finché una mattina incontra Flora, una donna del tutto diversa da lui, una professoressa considerata fredda e antipatica da tutti e decide di conquistarla. Flora, che aveva sempre represso sensi e fremiti sessuali, per dedicarsi a sua madre, viene “risvegliata” da questo quarantenne seduttore un po’ fallito, che inizialmente non riuscendo a sedurla la droga a sua insaputa, ma con il quale poi nasce una storia seria.
Nel frattempo Pietro viene trascinato da tre suoi compagni a compiere un’ azione vandalica: lui e i suoi complici, una notte, bloccano il cancello della scuola con un lucchetto, entrano dalla finestra, rompono la televisione con la quale la professoressa gli mostrava dei filmati e scrivono insulti sulle pareti. Mentre i ragazzi stanno per dileguarsi il bidello, passato di lì di ritorno da un’osteria, sentendo dei rumori li insegue sparando con un fucile. I quattro tornano a casa salvi, ma il mattino seguente i colpevoli vengono scoperti e condannati ad una settimana di sospensione. Pietro teme di essere nuovamente bocciato e confessa alla professoressa Palmieri le sue ansie; ella promette che lo avrebbe aiutato. Sei mesi dopo Pietro viene bocciato e, sentendosi vittima di una serie di ingiustizie, picchia uno dei suoi compagni che si era abusivamente introdotto a scuola con lui ma che non era stato bocciato. Sentendosi tradito anche dalla sua professoressa, si introduce nella sua abitazione e le chiede spiegazioni; ella era nella vasca da bagno in uno stato indecoroso ad ascoltare la radio e si rivolge a Pietro dicendogli che le promesse non vanno mantenute. Il giovane non riuscendo a controllarsi getta la radio nell’acqua e uccide la donna.
Il mattino seguente Graziano si reca da Flora per implorare perdono, poiché era fuggito per inseguire Erica in Giamaica, ma viene a conoscenza della disgrazia. Pietro, viene quindi rinchiuso in un riformatorio dal quale, sei anni dopo, scrive una lettera a Gloria, dicendole che sarebbe uscito presto e che sarebbe andato a prenderla.
4.Caratterizzazione e funzione dei personaggi:
Pietro Moroni: PROTAGONISTA, ragazzino impacciato, con una situazione familiare complicata: un padre violento e ubriacone, una madre depressa, un fratello maggiore che non brilla per intelligenza né per affetto nei suoi confronti. Egli si sente perseguitato dall’ingiustizia, il suo carattere appare contrastante da una parte è timido e soffocato dall’altra impulsivo e ribelle.
Gloria Celani: AIUTANTE, è l’unica amica di Pietro, ella è sua vivace complice e confidente, sebbene abbiano forti differenze sociali. Il destino però riporta tutto nella regola: lei andrà all'università, mentre lui finirà in un carcere minorile.
Graziano Biglia: PERSONAGGIO IMPORTANTE, Ex playboy con qualche ammaccatura fisica e morale, ormai seduttore “in pensione”, torna al suo paese natale deciso a sposarsi con Erica, che però fugge, allora seduce Flora ma dopo averla conquistata la abbandona. Graziano appare come un personaggio futile, privo di morale, quasi insignificante.
Flora Palmieri:ANTAGONISTA, Insegnante di Pietro, considerata fredda e scostante, antipatica a tutti; ella prima di incontrare Graziano si dedicava interamente a sua madre, reprimendo i suoi istinti sessuali. Ella sembra rassegnata al ciclo per il quale i forti prevaricano i deboli.
5.Narratore e Tecniche narrative: La narrazione scorre davanti agli occhi, come un film; l'abilità di Ammaniti consiste proprio in questa capacità di esposizione fluida e semplice, i cui riferimenti e le cui citazioni sono legate a una cultura di massa generazionale: film, cantanti, pubblicità. Il romanzo è scritto in terza persona, la fabula e l’intreccio non corrispondono.
6.Tempi e luoghi:Il romanzo è ambientato negli anni novanta ma dato l’isolamento del paese sono presenti alcuni elementi ormai passati. I luoghi sono definiti ma non dettagliati, in particolare la scena si dirama nel centro del paese, a scuola, in un bar, sull’autostrada e sui campi di grano.
7.Caratteristiche del linguaggio: Il linguaggio è informale e contaminato da elementi del gergo ma è nell’insieme comprensibile.
8.tematiche e significati di fondo: “Erano stati gli occhi di quel bambino a cambiargli l'umore. Rassegnazione, ecco cosa ci aveva visto dentro. E se c'era una cosa che Graziano Biglia detestava con tutte le sue forze era la rassegnazione.” La tematica principale di questo romanzo è la diffusa rassegnazione dei più deboli a sottomettersi ai più forti.
9.Giudizio critico personale: Questo libro mi è piaciuto a livello stilistico ma non mi ha arricchito a livello contenutistico. Infatti sembra che per Ammaniti lo scrivere, il narrare abbia in sé lo scopo di riportare la realtà non di giudicarla. L’autore sembra quindi voler assumere il ruolo di descrittore, non fare denunce o analisi sociali: la realtà per molti ragazzini è questa, e così va detta. Per questo appare come una semplice denuncia non giustificata, non accrescente.

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