"Per questo mi chiamo Giovanni", Luigi Garlando

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
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Testo

Autore: Luigi Garlando
Titolo: Per questo mi chiamo Giovanni
Personaggio/i principale/i: Giovanni un bambino di 10 anni e suo padre Luigi
Personaggio/i secondaro/i: la Mafia
Tempo e luogo: è un racconto contemporaneo e si svolge a Palermo

Riassunto
Giovanni è un ragazzo che sta per compiere 10 anni e per il giorno del suo compleanno il padre Luigi gli regala una giornata di vacanza molto particolare: gli vuole spiegare perché si chiama Giovanni.
La storia incomincia raccontando un fatto che succede a scuola di cui Giovanni ne è testimone; Simone cade giù dalle scale della scuola, spinto da Toni, e si frattura un braccio. Entrambi sono compagni di classe.
La mattina successiva Giovanni si alza presto, fa colazione e subito dopo parte con il padre Luigi per andare alla spiaggia di Mondello, famosa località turistica di Palermo.
Durante il tragitto il padre si sofferma in alcuni punti della città e fa strani discorsi che Giovanni non capisce come: “qui è nato un mio amico che faceva il magistrato” o “questa è la casa dove viveva” o “il suo impegno per la giustizia era più forte di qualunque altra cosa”.
Arrivati alla spiaggia subito un bagno ristoratore e dopo essersi stancati per aver giocato nell’acqua, il padre gli racconta il perché si chiama Giovanni.
Il suo nome deriva da un grande uomo che ha combattuto la Mafia, Giovanni Falcone.
Giovanni Falcone era un magistrato che, con tutta la forza che aveva in corpo, aveva combattuto la Mafia e che, grazie a lui, si è potuto dimostrare che tale fenomeno di potere esiste veramente e che non è frutto di leggende popolari.
Giovanni si appassiona molto alla storia del padre Luigi e lo sprona a raccontargli altri fatti e vicende della vita di Falcone.
La storia si fa sempre più interessante, gli racconta i metodi che usa la Mafia per arruolare nuove forze, del giuramento che fanno gli uomini d’onore e di come si può paragonare la Mafia ad un carciofo ovvero le foglie esterne sono le persone che contano poco e al centro, il cuore, il capobanda.
Il padre ogni tanto fa riferimenti anche al compagno di scuola Toni e di quello che era successo.
Nel pomeriggio si trasferiscono lungo l’autostrada nei pressi di Capaci, luogo isolato dove si può osservare uno spettacolo della natura: avvolto tra le verdi valle in lontananza lo splendido mare azzurro siciliano.
Qui gli racconta la triste fine che la Mafia aveva riservato a Giovanni Falcone e a sua moglie.
500 chili di tritolo nascosti sotto un tunnel che attraversa l’autostrada, pronti a scoppiare tramite un comando a distanza attivato da un uomo posto sulla vicina collina.
Il padre gli racconta anche un altra storia che gli era capitata proprio a lui, in quanto titolare di 4 negozi di giocattoli a Palermo, la Mafia per garantirgli la “protezione” chiedeva il pizzo (soldi).
La reazione del padre fu quella di rivolgersi alla giustizia denunciando il fatto e facendo arrestare i due mafiosi.
E la Mafia cosa fà? Gli brucia il negozio più grande che aveva.
Ad assistere alla scena era presente la moglie di Luigi che era in dolce attesa e, per lo spavento, gli sono venute le doglie. Per questo motivo ed in onore di Giovanni Falcone lui si chiama cosi.
Il libro finisce con la visita di Giovanni alla sorella di Falcone e in questo momento prende la decisione di denunciare Toni diventando amico di Simone.

Commento personale
È un libro che si legge molto volentieri, anche se in alcuni capitoli sono descritte delle scene un po’ macabre (vedi l’uccisione di un bambino rapito per estorcere al padre dei favori).
Ti fa capire che la Mafia è una “malattia” che si può curare se esiste la volontà della gente a denunciare le ingiustizie e le angherie che ti costringe a subire.

Esempio



  


  1. gianna

    devo fare il tema sul libro