Internet

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Internet
I bambini sono particolarmente dotati di un grande talento e curiosità. Sono particolarmente inclini all’esplorazione del mondo che li circonda, per cercare di capire quale è il loro posto. Consacrano energie incredibili a tutto ciò che li interessa. Alcuni bambini ad esempio conoscono a memoria i nomi impossibili di decine di dinosauri. Diventando grandi, i bambini perdono un po’ della loro curiosità e questo è un vero peccato. Nel mondo d’oggi solo chi è dotato di uno spirito curioso può andare sempre più avanti; e quando si risponderà in modo accattivante alle domande poste, solo allora, si avrà la certezza che questi continuerà a farne delle altre. Per questa ragione sono così importanti insegnanti attenti e genitori comprensivi. Ma se un adulto è troppo occupato e non può rispondere a una domanda, oppure se un libro di testo non riesce a soddisfare le esigenze particolari dei bambini, la curiosità, spesso, si inaridisce.
Oggi i bambini di tutto il mondo posso guardare nuove tecnologie in grado di tenere viva la loro curiosità con entusiasmo. Queste tecnologie multimediali hanno iniziato a diffondersi, combinando le potenzialità del computer con il grande bisogno di migliori strumenti educativi. Un computer multimediale può far girare programmi interattivi che combinano testi, figure, immagini in movimento e suoni. “Interattivo” vuol dire che il programma permette, a chi usa il computer, di controllare quello che vede o sente. Per esempio, qualsiasi ragazzino che vuole sapere di più sul sistema solare potrebbe utilizzare un programma che offre informazioni sui pianeti, potrebbe guardare le foto, esaminare diagrammi e leggere schede dettagliate. Se c’è qualcosa che non sa, ad esempio la differenza tra un pianeta ed la luna, potrebbe andare a cercare la spiegazione sempre sul computer. Perché un sistema simile possa funzionare deve avere la disponibilità quasi istantanea di una grande quantità di informazioni.
Questo oggi è possibile immagazzinando cd-rom; questi sono identici ai compact disc, ma posso contenere anche testi, disegni e immagini. Nel giro di pochi anni però, gran parte dell’informazione multimediale sarà reperibile su network ad alta velocità, collegati a tutte le scuole e le aziende , oltre a un numero elevato di abitazioni private. Questi network, conosciuti con il nome di “autostrade informatiche”, permettono oggi di poter fornire una quantità virtualmente illimitata di dati. Lo scetticismo è grande. Anche i computer all’inizio furono accolti con freddezza nelle scuole, infatti erano orientati esclusivamente sugli esercizi. Non permettevano di poter imparare cose nuove ma, al contrario, verificavano le conoscenze già acquisite. Solo se il computer può soddisfare la curiosità e rendere l’apprendimento divertente, solo allora le opportunità saranno grandiose. Un computer può alimentare, nel bambino, la sensazione di potenza, il senso di orgoglio nell’essere convinti di conoscere un argomento meglio di un adulto. Questo incoraggia il bambino, lo sprona allo studio, all’apprendimento sempre più illimitato di nozioni.
Molte scuole sono già dotate di computer e i PC hanno invaso le case. Una ricerca effettuata nei primi mesi del 1995, indica che circa un terzo delle famiglie americane possiede un PC. Il computer è addirittura presente nella metà delle case dove vive un figlio teenager. Questo è un fenomeno mondiale. In Corea del Sud, a Taiwan, più del 25% delle vendite di PC sono destinate alle abitazioni. In tutto il mondo la gente compra più computer che automobili.
L’enorme presenza dei computer, non legata esclusivamente al lavoro ma anche alla vita privata, ha decretato il successo di internet, la rete telematica che sta portandoci il mondo dentro casa. La sua crescente popolarità è il fatto più importante, nell’industria dei computer, dopo l’avvento del personal IBM del 1981. Il paragone tra la nascita del PC e Internet è calzante. Il fenomeno IBM è stato l’elemento chiave dell’industria dei computer per i 17 anni successivi. Molte energie furono spese per esplorare i punti di forza ed eliminare i difetti. Ancora oggi c’è un incredibile fervore attorno ai PC: i programmi e i sistemi operativi più interessanti sono realizzati in modo da essere compatibili con questo modello.
Con Internet, una persona a Tokyo può consultare gli orari ferroviari europei, uno studente di San Francisco può sbirciare tra i corsi offerti da una qualsiasi università degli Stati Uniti e utenti di tutto il mondo posso scambiarsi messaggi elettronici, creando “comunità virtuali” specializzate in migliaia di argomenti diversi. Si sta anche cominciando a usare Internet anche per le telefonate a lunga distanza. La qualità della voce non è delle migliori, ma anche questo inconveniente, sicuramente, verrà superato. Non sarebbe stata possibile l’esplosione di Internet, senza il contributo iniziale fondamentale del CERN (Centro Europeo di Ricerche Nucleari) di Ginevra. World Wide Web (vasta ragnatela mondiale) è il protocollo rivoluzionario inventato da un giovane scienziato , esperto in informatica, Tim Berners-Lee, alla fine degli anni ’80.
Egli ha lavorato presso il CERN, dove aveva iniziato a riflettere in quale maniera un ipertesto avrebbe potuto aiutare la comunità di fisici delle altre energie (sia al CERN che in altre parti del mondo) a meglio condividere le informazioni. Nel marzo 1989 propose un progetto di ipertesto per soddisfare tali finalità.
Una delle caratteristiche fondamentali del Web è il suo orientamento all’ipertesto, infatti i documenti Web contengono collegamenti ad altri documenti. Questi “hyperlink” possono essere connessi con “repositories” posti in qualsiasi punto della rete. L’ipertesto, in ogni caso, non è nato con Web. L’idea di sistemi che avrebbero permesso ai lettori di seguire percorsi non lineari lungo i documenti risale al 1945, anno in cui un ingegnere, Vannevar Bush, propose una sorta di macchina banca dati, chiamata “Memex”, che avrebbe consentito ai lettori di seguire sentieri di informazioni. Bush sosteneva che lo esplodere delle conoscenze avrebbe reso necessaria per i lettori la possibilità di seguire vie alternative nella ricerca di informazioni a loro utili.
Comunque a Tim Berners-Lee fu offerta una cattedra di prestigio in America, a Boston, e subito gli americani ne hanno approfittato per spacciare come tecnologia esclusivamente americana il trionfo di Internet. In effetti Internet venne concepito dal Dipartimento della difesa americana negli anni Settanta in modo da essere in grado di resistere ad eventuali attacchi nucleari. Ciò ha portato a ramificare i collegamenti in modo da rendere possibili diversi itinerari per mettere in comunicazione due centri diversi. La struttura ha dimostrato la sua resistenza ed efficienza nel 1991, durante il colpo di stato in Russia. Per parecchi giorni, la posta elettronica fu l’unico mezzo per comunicare con gli altra Paesi.
Internet è anche il regno dell’anarchia, della fantasia e della democrazia. Tutti possono portarvi idee e innovazioni tecnologiche. E un autostrada informatica diramatissima che va crescendo di giorno in giorno, sulla quale ora Web gioca il ruolo di un efficientissimo sistema postale. Prima di Web, su Internet i tempi di lettura erano lunghi e complicati, le vie di percorrenza difficili da scoprire, i testi comparivano su computer grigi, uniformi, privi di impaginazione e poco appetibili. Al CERN spiegano che Web ha dato la possibilità di trasportare su Internet messaggi colorati, immagini, musica, suoni, videoconferenze e molto altro ancora.
Fino al 1994 Internet era un mezzo ben poco conosciuto al di fuori del mondo scientifico. Grazie a Web il 1994 segna la sua esplosione. La prima conseguenza è che diventa realtà il sogno del giornale che entra nelle case attraverso il computer e la linea telefonica. Nel 1994 sono stati immessi in rete grandi settimanali americani come: Time, Newsweek e piccoli quotidiani europei. Il primo fra tutti è stato L’unione Sarda, seguito a ruota da Irish Times ed ora anche dal Manifesto, la Repubblica e l’Unità. L’Unione sarda non è solo un quotidiano, ma un gruppo editoriale collegato al Centro di supercalcolo della Sardegna. Con il servizio “Video online” offre anche l’accesso ad Internet anche a chi, dopo aver acquistato personal e modem, desidera essere collegato.
Il tutto nacque nel 1994, quando il premio nobel Carlo Rubbia, allora direttore generale del CERN, mandò a Cagliari un giovane olandese, mago dell’informatica, per preparare un software per ipertesti per il quotidiano. Ed ecco sullo schermo il logo del giornale e poi il menù. Basta scegliere tra il quotidiano del giorno o le copie arretrate. Cliccando con il “mouse” si arriva al menù degli articoli e degli argomenti trattati. Si può ottenere così una rivista impaginata a piacimento dell’utente. Per merito di Web, Internet, sta diventando davvero u mezzo rivoluzionario pari al treno, al telefono, alla stampa. La rivoluzione più straordinaria e necessaria, potrebbe essere il ringiovanimento delle nostre strutture pubbliche.

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