la fattoria degli animali

Materie:Scheda libro
Categoria:Inglese

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Testo

George Orwell pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950) è stato uno scrittore e giornalista britannico.
George Orwell nasce da una famiglia di origini scozzesi che appartiene alla borghesia "alto-bassa" (o "nobiltà senza terra", come la definì lo stesso scrittore). Il padre, angloindiano, è funzionario dell'amministrazione britannica in India.
Orwell torna in Inghilterra con la madre e le due sorelle nel 1907, in Sussex, dove si iscrive al collegio St. Cyprian di Eastbourne. Ne esce con una borsa di studio e un forte complesso d'inferiorità, dovuto alle umiliazioni e allo snobismo subiti negli anni da parte dei compagni di studio e della società inglese (come narrerà nel suo saggio autobiografico Such, Such were the Joys del 1947) Nel 1917 viene ammesso all'Eton College, che frequenta per quattro anni, e dove ha per insegnante Aldous Huxley (altro grande esponente della letteratura distopica), alle cui opere si ispirerà per 1984, il suo romanzo più celebre. In questo stesso periodo stringe amicizia con Cyril Connolly, futuro critico letterario.
Nel 1922 lascia gli studi per seguire le orme paterne, e tornato in India, si arruola nella Polizia Imperiale in Birmania (Burma). Il 22 novembre dello stesso anno arriva a Mandalay. L'esperienza si rivela traumatica e il 1 gennaio 1928 si dimette. Ispirato all'esperienza di questo periodo è il successivo romanzo Giorni in Birmania (del 1934).
Nello stesso anno 1928 parte per Parigi, dove spera di osservare con i propri occhi i bassifondi delle grandi metropoli europee. In questo periodo inizia a scrivere e lavora come sguattero in alcuni ristoranti. Sopravvive solo grazie alla carità dell'Esercito della Salvezza e sobbarcandosi lavori umilissimi. Un'esperienza che proseguirà anche in patria ispirando il suo romanzo d'esordio Senza un soldo a Parigi e Londra, pubblicato nel 1933 con lo pseudonimo di George Orwell.
Pubblica il suo primo articolo su Le Monde nel 1928. L'anno successivo si trasferisce a Southwold, nel Suffolk, lavorando da recensore per l'"Adelphy" e il "New Statesman and Nation". Nell'aprile 1932 si trasferisce nel Middlesex, e inizia un lavoro da insegnante come maestro elementare per varie scuole private, che è costretto ad abbandonare per problemi di salute. Nel marzo dell'anno successivo pubblica La figlia del reverendo (1933) e accetta poi un lavoro part-time in una libreria e come critico di romanzi per il "New English Weekly".
All'inizio del 1936 si trasferisce nel Lancashire e nello Yorkshire e in aprile si reca a Wallington, nello Hertforshire, dove pubblica Fiorirà l'aspidistra e poi, l'anno successivo, La strada per Wigan Pier, ispirati alla sua vita di miserie di quegli anni. A Wallington affitta in Kits Lane una casa nella quale una stanza è adibita a negozio, tanto che viene chiamata "The Stores" (i magazzini); nel negozio Eric ed Eileen vendono uova fresche del loro pollaio, bacon, latte delle loro capre e strisce di liquirizia. Il 9 giugno 1936 sposa nella chiesa anglicana di Wallington (nonostante entrambi si dichiarassero agnostici) Eileen O'Shaughnessy, sua compagna da un anno. A Wallington si trova la "Bury Farm", la fattoria che, secondo molti, Orwell usò per ambientare La fattoria degli animali. Scoppiata la Guerra Civile Spagnola, vi prende parte combattendo per il Partito Operaio di Unificazione Marxista (P.O.U.M. Partito Obrero de Unificacion Marxista), contro il dittatore Francisco Franco. Colpito alla gola da un cecchino franchista, rientra a Barcellona. Lascia la Spagna quasi clandestinamente.
Di ritorno in Inghilterra scrive Omaggio alla Catalogna (1938), un diario-reportage contro i comunisti spagnoli, accusati di aver tradito lealisti ed anarchici in Spagna. In settembre parte per il Marocco e, l'anno successivo, tornato in patria, scrive Una boccata d'aria (1939). Durante la Seconda Guerra Mondiale viene respinto dall'esercito come inabile e si arruola, nel 1940, nelle milizie territoriali della Home Guard, con il grado di sergente. In marzo Gollancz gli pubblica la raccolta di saggi Dentro la balena e, trasferitosi a Londra, cura per la BBC (l'ente radiotelevisivo britannico) una serie di trasmissioni propagandistiche rivolte all'India. Pubblica la raccolta di saggi Il leone e l'unicorno: il socialismo e il genio inglese (1941) e, tra il 1942 e il 1943, collabora alle riviste "Horizon", "New Statesman and Nation" e "Poetry London". In novembre abbandona la Home Guard e diviene direttore del settimanale di Sinistra "Tribune", che gli affida una rubrica (A modo mio). Inizia a scrivere La fattoria degli animali, che terminerà nel febbraio del 1944, ma che, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiuteranno di pubblicare. (In quel periodo la Russia di Stalin era alleata del Regno Unito contro il nazifascismo). Nel giugno 1944 adotta un bambino con il nome di Richard Horatio Blair, e nel febbraio dell'anno seguente si dimette da direttore del "Tribune" e diviene corrispondente di guerra da Francia, Germania e Austria, per conto dell'"Observer". Nello stesso anno (1945) muore la moglie Eileen, in seguito ad un intervento chirurgico, e "Secker & Warburg" gli pubblicano il suo primo romanzo di successo: La fattoria degli animali.
Dal novembre 1946 all'aprile dell'anno successivo riprende a scrivere per il "Tribune" e nel 1947 si stabilisce con il figlio a Jura, un'isola delle isole Ebridi. Due anni dopo si risposa con Sonia Bronwell e si occupa della revisione della sua opera più celebre: 1984 (scritto nel 1948).
Muore di tubercolosi il 21 gennaio 1950, in un ospedale di Londra.
La fattoria degli animali (Animal Farm) è uno dei più famosi libri dello scrittore inglese George Orwell. Pubblicato nel 1944, il libro fu concepito a partire dal 1937, ma soltanto nel 1943 prese una forma concreta.
Vecchio Maggiore (Old Major)
Il Vecchio Maggiore rappresenta sia Marx che Lenin, nel senso che introduce le teorie fondamentali e gli ideali su cui la rivoluzione si dovrà basare. Una teoria marxista da lui espressa è che il lavoro di un animale produce più valore di quello necessario al suo mantenimento, e il surplus viene rubato dall'uomo parassita.
La parte leninista di Old Major è evidente nella parte del suo discorso in cui riduce una complessa filosofia in proposizioni fondamentali o massime, che possono essere facilmente comprese da tutti gli animali. C'è anche un parallelismo tra l'omaggio reso dagli animali al teschio di Old Major e l'esibizione della salma imbalsamata di Lenin sulla Piazza Rossa a Mosca.
Tuttavia l'identificazione con Lenin non è totale. Infatti il Vecchio Maggiore muore prima della rivoluzione, mentre Lenin guidò la Rivoluzione d'Ottobre. In questo senso Palla di Neve, prevalentemente identificato con Trotzkij, prende il posto di Lenin.
Napoleon
Napoleon rappresenta per molti versi Stalin. Tuttavia, come molti suggeriscono, egli possiede caratteristiche comuni a molti dittatori della storia.
Nonostante non abbia scrupoli morali, egli possiede delle qualità che lo fanno emergere rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione.
Rispetto all'idealismo del Vecchio Maggiore e di Palla di Neve, Napoleon è un opportunista politico la cui crudele determinazione compensa una mancanza di intelligenza, così come avviene in molti dittatori.
Palla di Neve (Snowball)
Palla di Neve rappresenta Trotzkij. È un brillante oratore e dà ispirazione intellettuale alla rivoluzione, è più intelligente di Napoleon e lavora altruisticamente per il bene di tutti gli animali. Egli tuttavia non è perfetto: infatti, insieme ad altri maiali, ruba le mele e il latte destinato agli animali.
Egli è un rivoluzionario sincero che viene messo in disparte da un avversario più furbo e crudele. Diventa ossessionato dal mulino a vento e non si accorge che gli altri animali non capiscono le sue idee per il rinnovamento della fattoria. Non si accorge neanche che Napoleon sta tramando per rovesciarlo, e quando l'inevitabile accade egli fugge senza combattere.
Le idee di Palla di Neve vengono fatte proprie da Napoleon, che inoltre darà al maiale fuggito la colpa per tutto ciò che di negativo accadrà all'interno della fattoria da ora in avanti, accusandolo di tornare nella fattoria di notte per fare opera di sabotaggio.
Clarinetto (Squealer)
Clarinetto è il propagandista di Napoleon, e rappresenta la vasta macchina mediatica che presentava la versione governativa dei fatti in URSS come in altre dittature.
Clarinetto parla per mezze verità, omissioni e vere e proprie bugie. Egli fornisce le illusioni che aiutano i lavoratori a sopportare la dura esistenza. Il suo scopo è annebbiare la comprensione e la consapevolezza dei fatti, in modo da prevenire ogni minaccia al potere dei maiali.
Gondrano (Boxer)
Gondrano è un cavallo enormemente forte, dal quale dipende il lavoro ed il sostentamento della fattoria. La sua filosofia si basa sulla dignità del lavoro, ma egli non è molto intelligente, e per questo viene sfruttato da chiunque governi la fattoria, contribuendo indirettamente, a causa della sua cruciale importanza nel sistema produttivo della fattoria, allo sfruttamento degli altri animali. Vi sono analogie fra questo personaggio e il minatore sovietico Stakhanov.
Gondrano rappresenta il lavoratore ordinario: umile, onesto ed essenziale in qualsiasi sistema sociale. Il lavoratore comune viene inevitabilmente sfruttato sotto una dittatura o un regime totalitario.
Perfino dopo la sua morte, gli slogan preferiti di Gondrano, lavorerò di più e Napoleon ha sempre ragione, verranno cinicamente utilizzati per controllare gli altri animali. Egli non comprende mai che gli ideali della rivoluzione si sono corrotti, e la sua esperienza mostra cosa può accadere quando le azioni di chi è al potere vengono accettate senza porsi domande.
Benjamin
Benjamin, un asino, è un cinico, uno che dubita della sincerità di chi gli sta attorno. È anche scettico, dubita cioè della verità di molte teorie o fatti. Impara a leggere, ma rifiuta di mettere la propria abilità al servizio degli altri animali. Solo alla fine, quando l'Animalismo è ormai naufragato, accetta di leggere agli animali l'unico comandamento rimasto.
Benjamin rappresenta l'intellettuale disimpegnato, che non utilizza la sua saggezza per alcuno scopo utile. È anche l'animale più anziano della fattoria, e non bisogna dimenticare la sua lealtà verso Gondrano e il suo disperato tentativo di salvarlo.
Berta (Clover)
Berta, la cavalla, è la figura materna della fattoria, che mostra simpatia e gentilezza. Se la prende più degli altri per i soprusi subiti ad opera dei maiali, ma tuttavia rimane una fonte di forza e di conforto per gli animali oppressi.
Come Gondrano, Berta rappresenta la gente ordinaria, che viene inconsapevolmente manipolata e sfruttata in qualsiasi dittatura.
Mollie
Mollie è una giovane cavalla: non vuole la rivoluzione e le piace indossare dei fiocchi. Fuggirà dalla fattoria e tornerà a vivere con Mr. Jones. Rappresenta l'aristocrazia, che viveva una vita molto agiata sotto lo Zar.
Mosè (Moses)
Mosè, il corvo domestico che racconta agli animali della vita eterna che li attende dopo la morte, rappresenta la Chiesa Ortodossa, che, in collusione con il potere politico, forniva illusioni ai lavoratori per indurli a sopportare lo sfruttamento.
Minimus
Minimus, il maiale poeta che canta le gesta di Napoleon, rappresenta l'intellettuale asservito al potere dittatoriale, che mette la sua cultura al servizio della propaganda.
I cani e le pecore
I cani e le pecore vengono trattati come un gruppo, e non come individui. Essi rappresentano due gruppi molto importanti nella società Sovietica e in ogni altra dittatura: la polizia segreta, che reprime le opposizioni attraverso la paura e l'intimidazione, e le masse facilmente manipolabili che si lasciano impressionare dagli slogan del regime.
Il fattore Jones (Mr. Jones)
Jones rappresenta lo Zar Nicola II ed è la causa della ribellione degli animali così come lo Zar fu causa della rivoluzione russa. È brutale, si ubriaca spesso e si disinteressa degli animali. Nonostante sia il più sviluppato dei personaggi umani, rimane poco più che uno stereotipo. Tuttavia, dopo la sua cacciata, Jones va a rappresentare idealmente anche il fascismo e movimenti ad essi collegato, come nazismo e franchismo. Infatti, sempre più spesso nel corso del libro i maiali puniranno alcuni animali accusati di essere gli "agenti" di Jones, così come Stalin fece eliminare molte persone sospettate di essere "agenti del fascismo internazionale".
Pilkington e Frederick
Pilkington e Frederick, i fattori confinanti, rappresentano dei tipi umani, ma anche delle nazioni differenti. Pilkington è un gentiluomo la cui fattoria, Foxwood, è male amministrata perché egli spende tutto il suo tempo praticando sport in campagna. Frederick invece è aggressivo, efficiente ed estremamente crudele nei confronti degli animali della sua fattoria (Pinchfield), al contrario di Pilkington che è semplicemente disinteressato.
C'è un ovvio collegamento tra Frederick e la Germania di Hitler: Federico il Grande era un famoso re prussiano, Pinchfield, che significa ruba terra si riferisce alle ambizioni territoriali di Hitler.
Pilkington, invece, rappresenta gli Alleati, in particolare la Gran Bretagna e la Francia: infatti il nome Foxwood rimanda alla Gran Bretagna e alla sua tradizione di caccia nelle campagne.
Interessante è anche il modo in cui Napoleon si avvicina prima a Frederick e poi a Pilkington, proprio come Stalin prima si alleò con la Germania nazista e poi con gli Alleati occidentali.
Ogni evento narrato nella favola rappresenta un preciso evento storico.
La Rivoluzione degli animali e la cacciata di Jones rappresentano la Rivoluzione Russa del 1917 e il rovesciamento dello Zar.
Il conflitto tra Napoleon e Palla di Neve riguardo all estensione della rivoluzione alle altre fattorie rappresenta il conflitto tra Trotzkij, che voleva esportare la Rivoluzione fuori dalla Russia, e Stalin, che invece sosteneva la teoria del Socialismo in un solo paese. Il mulino a vento invece rappresenta l'industrializzazione, e il conflitto tra i due maiali riguardo alla sua costruzione simboleggia il conflitto tra Trotzkij, che sosteneva l'industrializzazione della Russia, e Stalin, che al contrario puntava sullo sviluppo agricolo.
La Battaglia del Chiuso delle Vacche rappresenta la guerra civile che oppose i bolscevichi alle armate bianche controrivoluzionarie (aiutate dalla Gran Bretagna e dalla Francia proprio come le fattorie vicine aiutano Jones) che si concluse nel 1920 con la vittoria dei bolscevichi.
La vendita del legname a Frederick rappresenta il Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, il tradimento di Frederick, che paga i maiali con denaro falso e poi attacca la fattoria, rappresenta il tradimento dell'alleanza da parte di Hitler, che attaccò la Russia nel 1941 lanciando l'Operazione Barbarossa.
La progressiva corruzione dei maiali e lo stravolgimento dei comandamenti rappresentano la deriva verso un dispotismo tirannico a cui andò incontro la Russia sotto il regime di Stalin.
AMBIENTAZIONE
Il romanzo è ambientato in una fattoria situata nelle verdi campagne dell’Inghilterra
TEMATICHE AFFRONTATE
Sotto il semplice e quasi infantile titolo La fattoria degli animali si cela un romanzo che rispecchia la storia del comunismo. Sono molte infatti le equipollenze, da Napoleon (che Orwell impersonifica in Stalin), Palla di Neve (Trotzkij), la distruzione del mulino che rappresenta la battaglia di Stalingrado .
COMMENTO
Nonostante il semplice lessico e l’ironia utilizzata, il libro La fattoria degli animali resta in ogni modo un romanzo di enorme importanza dal punto di vista storico, poiché ci mostra il punto di vista “occidentale” verso il comunismo. Il romanzo di Orwell inoltre è di facile e semplice lettura, anche se per apprezzarlo totalmente bisogna leggera “fra le righe” e intuire la sottile ironia con cui Orwell critica il comunismo.
Nel Febbraio 1944 George Orwell presentando questa sua ultima opera usa queste parole "a little squib that might amuse you" (un piccolo petardo che potrebbe farvi divertire).
E nessuna migliore descrizione poteva essere usata per descrivere quello che sarebbe diventato un pilastro della letteratura politica inglese e la sventura di molti studenti dei giorni nostri. L'autore scrive "There is a farm, and the animals get fed up with the way the farmer runs it, so they chuck him out and try to run it themselves. But they run it just as badly as the farmer and become tyrants like him" (C'è una fattoria, e gli animali sono stanchi di come il contadino la conduce, così loro lo buttano fuori e tentano di condurla loro stessi. Ma finisce che lo fanno male come lo faceva il contadino e diventano dei tiranni come lo era lui). Questo potrebbe essere sufficiente per spiegare tutta la trama di questo libro.
Una magica storia che deriva direttamente dalle favole di Esopo. Ma l'autore è George Orwell e il suo scritto è certamente molto di più di un semplice racconto moralistico. Nonostante non sia l'autore che la leggenda ha dipinto come il cavaliere della politica, Orwell fu un ardente socialista che era pronto a combattere per quello che lui aveva individuato come la giusta causa, e con questo in mente, nel giorno di Natale del 1936, partì per combattere per la causa repubblicana nella guerra civile spagnola. La società senza classi sociali che stava per essere insediata nella parte della Spagna controllata dai socialisti e dagli anarchici, aumentò le sue convinzioni e lui capì di essere dalla parte della giustizia. La sua visione divisa nettamente fra bianco e nero, destra e sinistra, lavoratori contro padroni viene compromessa quando apprende gli sforzi sovietici di distruggere e terminare la rivoluzione sociale della quale lui si sentiva parte. Il fascismo che lui stava combattendo stava per essere sostituito da un fascismo di diverso nome. La massa dei lavoratori e dei combattenti per l'eguaglianza sociale stava per essere rimpiazzata da una nuova serie di capi nascosti dietro ad un sistema nuovo ed illuminato. Sono queste le esperienze che hanno ispirato Orwell nello scrivere "La fattoria degli Animali". Lo scritto si svolge attorno ad un gruppo di maiali che organizzano una rivoluzione per conquistare la fattoria Manor e dopo aver estromesso il proprietario Jones, si insediano loro stessi come capi. Alla fine diventa chiaro che la loro società basata sull'eguaglianza non è meglio, per la maggior parte degli animali della fattoria, di quella vecchia e solo loro, i maiali, ottengono benefici dal nuovo regime. Mentre Orwell sostiene che la comparazione descritta nel suo libro può essere applicata praticamente ad ogni rivoluzione, risulta chiaro a qualunque lettore, che approfondisce la lettura, che lo scrittore si riferisce alla rivoluzione russa ed allo sviluppo del sistema sovietico. Per i cultori della storia, i personaggi e gli avvenimenti sono molto evidenti. "The Old Major", il maiale che per prima ha instillato le idee rivoluzionarie nelle teste dei maiali più giovani è Marx. I leaders della rivoluzione nella fattoria, Napoleone e Snowball, sono Stalin e Trotsky. Le altre potenze politiche sono rappresentate da Pilkington (Gran Bretagna) e Frederick (Germania). Ed i cani della fattoria, che lavorano come guardie del corpo per i nuovi capi, rappresentano il NKVD ovvero la polizia segreta. Il mulino a vento che gli animali della fattoria tentano di costruire è qualche cosa di più di quello che appare. Mentre il mulino rappresenta il piano quinquennale sovietico, la battaglia per esso rappresenta l'invasione nazista del 1941. Anche se i personaggi e gli eventi non sempre appaiono nella giusta sequenza, è chiaro gli stessi rappresentano ogni aspetto della rivoluzione russa. "La Fattoria degli Animali" e le sue idee ed in particolare la sua metafora è la naturale continuazione di una linea di scrittura che passa attraverso scrittori quali Aristofane, Hobbes, Swift, Conrad, T.S. Eliot e H.G. Wells. Alcune delle sue fonti sono chiare specialmente se riferite alle nuove politiche dei nuovi capi della fattoria. Stalin viene dipinto come "il Napoleone della guerra di classe". La modifica dei comandamenti della fattoria, che hanno trasformato la regola "nessun animale può dormire nel letto" in "nessun animale può dormire nel letto senza lenzuola", si può comparare ai cambiamenti apportati al loro dogma dalle autorità religiose Russe Ortodosse. Al detto più conosciuto del libro che dice "tutti gli animali sono eguali" più tardi viene aggiunto "ma alcuni sono più eguali di altri" e questo ci riporta alla combinazione del pensiero di Thomas Jeffersons, "tutti gli uomini sono stati creati eguali", e la riflessione di Adamo ed Eva dopo aver perso il paradiso. Molti hanno criticato questo libro dal punto di vista letterario e grammaticale per un uso improprio del vocabolario o meglio di aver usato molto spesso lo stesso verbo o lo stesso termine invece di ricorrere a sinonimi. Di Orwell è noto il pessimismo ma se noi leggiamo e rileggiamo accuratamente "La Fattoria degli Anumali" possiamo rilevare un sottile e gentile umorismo che aleggia durante tutto il libro. Un giorno Orwell dichiarò che questo fu il suo primo libro dove ha cercato di fondere insieme intenti politici ed artistici. Per lui sarebbe stato facile scrivere un trattato rivoluzionario, invece ha preferito stendere una superba satira sulle rivoluzioni ed i loro fallimenti. Questo è un libro che si può leggere ed interpretare in diversi modi: dal semplice racconto declamato sull'aia all'analisi approfondita di una dottrina rivoluzionaria. E' un libro che da sessant'anni viene letto nelle scuole e fuori; un libro che più che mai oggi è di attualità.Qualcuno, che al momento non ricordo chi, partendo dal detto "all books are failures" (tutti i libri sono dei fallimenti) di questo libro di George Orwell ha scritto : "tutti i libri sono dei fallimenti, e questo è vero, ma non tutti i fallimenti sono uguali. Alcuni infatti sono brillanti se portano al successo, ed alcuni piccoli petardi alla fine si rivelano importanti razzi".
ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA TRAMA
Devo dire che è stato piuttosto divertente leggere alcuni passi del libro,sopratutto quelli riferiti alla "dopo rivoluzione"degli animali..Pensate la prima cosa che fecero fu quella di cambiare l insegna sull'entrata della fattoria da FATTORIA PADRONALE fu nominata FATTORIA DEGLI ANIMALI, e addirittura istituirono ben 7 comandamenti.
1) Tutto ciò che va su due gambe è nemico.
2) Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico.
3) Nessun animale vestirà abiti.
4) Nessun animale dormirà in un letto.
5) Nessun animale berrà alcolici.
6) Nessun animale ucciderà un altro animale.
7) Tutti gli animali sono uguali.

Altre parti del libro mescolano invece una sorta di ironia e tristezza..con il passar degli anni i maiali che avevo preso il potere si fecero sempre più simili agli uomi,fumavano le loro pipe,iniziarono a camminare a due zampe..iniziarono a giocare con le loro carte..e intanto i maltrattamenti ai loro simili continuavano..

CONSIDERAZIONI
Un libro ottimo,scorrevole,una favola brillante,aude,arguta e tagliente,dove l autore si serve degli animali x parlare del rapporto uomo/potere e per far capire che il potere è qualcosa di potente,che riesce a far cambiare tutto,la propria personalità.il proprio modo di essere i propri pensieri,che si lascia trascinare si "trasforma"..Gli animali avevano creduto che bastasse essere tra le stesse "specie" x garantire un uguaglianza,ma cosi nn è stato,poichè la sete di potere e la possibilità di stare meglio rispetto a tutti a fatto in modo che anche tra le specie uguali nn fossero uguali,non a caso il libro si conclude con un aggiunta ai comandamenti,un 8 comandamento in un certo senso,formato nn dal desiderio di uguaglianza degli animali ma da una triste realtà TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI MA ALCUNI SONO PIU' UGUALI DEGLI ALTRI

CONCLUSIONE
Un libro dal grandissimo spessore,scorrevole,semplice da leggere.Il romanzo, breve ( quindi alla portata di tutti anche i meno favorevoli alla lettura..ehehe,sono appena 100pagine), conciso, dal linguaggio semplice e scorrevole, costituisce un monito alle nefandezze del totalitarismo, dell'incomprensione, dell'intolleranza. E' stato riconosciuto dai critici come" una denigrazione del regime totalitario sovietico".Ma non è solo questo, anzi la morale del racconto è ben più ampia e parla anche delle illusioni di libertà, di utopia, di comprensione, e di come queste siano distrutte dalla brama di potere, di comodità, di agi e di denaro. E' una favola, una favola che è anche allegoria, metafora dell'utopia che si traduce in sordida realtà quando è realizzata da uomini per loro natura gretti e materialisti. E' un romanzo che parla al cuore delle persone. E' un libro che consiglio a tutti. Vorrei concludere l opinione con una frase del libro...e lasciarvi riflettere su di essa. Dodici voci si alzarono furiose, e tutte erano simili. Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.

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