allocazione e multiprogrammazione

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Testo

sf. [sec. XX; da allocare, sul modello del fr. allocation]. 1) In economia, a. di risorse: distribuzione
territoriale delle disponibilità locali in funzione della loro utilità effettiva. 2) In organizzazione
aziendale indica la distribuzione delle risorse disponibili (uomini, finanziamenti e macchinari), in
particolare nell'ambito di un progetto. 3) In telecomunicazioni, per a. delle frequenze si intende
l'assegnazione delle frequenze di lavoro dei vari servizi radio nelle bande di frequenza che allo
scopo vengono designate nello spettro delle radioonde. Detta a. avviene generalmente nel corso
di conferenze che vengono periodicamente indette per concordare in campo internazionale
l'utilizzazione delle frequenze radio. 4) Nell'elaborazione dei dati, assegnazione di posizioni di
memoria a un programma o a un blocco di dati che stabilisce una corrispondenza tra indirizzi
sf. [multi-+ programmazione]. In informatica, tecnica di utilizzazione delle risorse di un sistema
di elaborazione che prevede la presenza nella memoria principale di più blocchi di programmi
diversi che vengono eseguiti parallelamente. Le ragioni della convenienza di questa tecnica
risiedono essenzialmente nel fatto che, mentre la velocità di lavoro dell'unità centrale è
altissima, la velocità di funzionamento delle unità periferiche è assai più bassa, nel rapporto di
10.000 a 1, come ordine di grandezza. L'unità centrale occuperebbe quindi la massima parte del
suo tempo inattiva, in attesa che le unità periferiche eseguano i loro compiti; l'unità centrale
rimarrebbe inattiva per tutto il tempo di lettura e di scrittura dei vari record che compongono il
programma.Questo tempo morto è invece occupato nell'elaborazione di record di un altro
programma. Nel caso più semplice di due soli programmi, A e B, di tipo complementare, cioè
nel caso in cui il programma A richieda soprattutto operazioni di entrata/uscita (è quindi un
programma lento) e il programma B soprattutto operazioni da effettuare nell'unità centrale (è
quindi un programma veloce), la situazione può essere schematizzata come segue: nella
memoria centrale sono presenti contemporaneamente una porzione del programma A, una
porzione del programma B e la porzione del sistema operativo che soprassiede all'esecuzione
dei programmi (v. elaboratore). Sia in esecuzione il programma A che a un certo punto
necessariamente interrompe l'utilizzo dell'unità centrale per dar tempo di effettuare
un'operazione mediante le unità periferiche. Allora la porzione di sistema operativo residente in
memoria centrale prende il controllo delle risorse dell'elaboratore, memorizza lo stato di
avanzamento del programma A e fa avanzare il programma B che era stato interrotto in
precedenza. Il programma B, che utilizza scarsamente le unità periferiche, potrebbe occupare
anche troppo a lungo l'unità centrale, bloccando l'esecuzione del programma A. È pertanto
necessario che, appena le operazioni esterne in corso del programma A sono terminate, le unità
di governo delle unità periferiche interessate mandino un segnale al sistema operativo che
interrompe il programma B, ne memorizza lo stato di avanzamento e fa riprendere a funzionare il
programma A. La situazione è, naturalmente, più complessa quando i programmi interessati alla
m. sono più numerosi. In generale, il sistema operativo assegna le priorità di utilizzo dell'unità
centrale ai programmi che fanno uso prolungato delle unità periferiche, ma in casi particolari, p.
es. quando l'esecuzione di un dato programma ha caratteristiche di urgenza, i criteri di priorità
possono essere modificati. In ogni caso possono essere definiti dall'operatore addetto al sistema
di elaborazione. Un sistema multielaboratore, contenente un certo numero di unità centrali, è
anche un sistema a multiprogrammazione.

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