Morbillo, Rosolia, Varicella

Materie:Riassunto
Categoria:Igiene
Download:724
Data:16.10.2006
Numero di pagine:4
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
morbillo-rosolia-varicella_1.zip (Dimensione: 6.6 Kb)
trucheck.it_morbillo,-rosolia,-varicella.doc     32 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

MORBILLO
Il morbillo è una malattia di caratteri infettivo e contagiosa. Nella maggior parte dei casi è a decorso rapido e favorevole. Il morbillo è causato da un virus molto piccolo, il Paramixovirus, poco resistente fuori dall'organismo e sensibile agli agenti chimici e a quelli fisici. La trasmissione avviene per via rinofaringea, con starnuti o tosse e penetra attraverso le vie aeree. Il virus viene trasmesso dal soggetto malato a quello sano già 10-15 giorni prima del chiaro manifestarsi della sintomatologia, nel periodo cioè di incubazione. In una comunità colpita da morbillo, i primi e spesso gli unici ad ammalarsi sono i bambini, mentre la gran parte di adulti e lattanti nei primi tre mesi di vita passano indenni dal contagio. Questo perchè l'individuo che contrae la malattia, acquisisce contemporaneamente l'immunità alla stessa, costituita da anticorpi particolari che rimangono nel corpo per tutta la vita, neutralizzando il virus in caso di nuovo contagio. La gran parte degli adulti non si ammala in quanto già immune, così come il lattante non si ammala, in quanto possiede ancora gli anticorpi della madre (se già immune e che perderà passati i tre mesi). Il morbillo è una delle malattie più contagiose che esistano tanto che è molto difficile raggiungere l’età adulta senza essersene ammalati. Il bambino è contagioso da 1-3 giorni prima dell’inizio dei sintomi (e quindi 3-5 giorni prima della comparsa delle manifestazioni cutanee) fino a 7 giorni dopo la comparsa dell'esantema. Dopo il periodo di incubazione di 10–12 giorni durante il quale possono esserci segni vaghi di malessere, inappetenza, cefalea, disturbi gastroenterici inizia il periodo pre esantematico che dura in genere 3 giorni. In questa fase il bambino presenta una caratteristica mucosite caratterizzata da: congiuntivite, raffreddore ,tosse e febbre alta. Dopo 3-4 giorni dall’inizio del periodo pre esantematico appare il tipico esantema su tutto il corpo. Non esistono farmaci specifici per combattere il virus, è possibile solo una terapia sintomatica, atta cioè ad attenuare i sintomi della malattia. Il morbillo è soggetto a denuncia obbligatoria da parte del medico con isolamento del paziente per 5 giorni dalla comparsa delle prime manifestazioni cutanee. Il vaccino del morbillo appartiene ai vaccini vivi attenuati. Si consiglia una prima dose del MPR prima del 24° mese di vita, preferibilmente al 12-15° mese, con un richiamo verso 5-6 anni o 11-12 anni.

ROSOLIA
La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus del genere Rubivirus, più comune nell’età infantile e si trasmette solo nell’uomo. Una volta contratta, la rosolia dà un’immunizzazione teoricamente definitiva. Di solito benigna per i bambini, diventa pericolosa durante la gravidanza perché può portare gravi conseguenze al feto. La rosolia presenta infatti alti rischi per il feto, sopratutto se la madre contrae la malattia all’inizio della gravidanza. Nelle prime settimane l’infezione può generare un aborto spontaneo o morte intra-uterina. Il feto però può anche venire infettato, soprattutto nei primi sei mesi di gravidanza, e contrarre la cosiddetta sindrome della rosolia congenita (Src), che può provocare difetti alla vista o cecità completa, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale nel neonato. La rosolia si diffonde tramite le goccioline respiratorie diffuse nell’aria dal malato o il contatto diretto con le secrezioni nasofaringee. La malattia, che ha una incubazione di 2-3 settimane prima della comparsa dei sintomi, è contagiosa nella settimana che precede l’apparizione dell’eruzione cutanea e per i 4 giorni successivi. I sintomi più comuni della rosolia sono lievi ed evidenti per un periodo di 5-10 giorni, anche se in un alto numero di casi possono non manifestarsi affatto. Nell’adulto, durante i primi cinque giorni di decorso, i sintomi principali possono includere:eruzione cutanea consistente in piccole macchie rosa e durano 2-3 giorni; febbre lieve e mal di testa; dolori articolari. Al momento non esiste una terapia specifica della rosolia, a parte l’uso di paracetamolo per abbassare la febbre. L’arma migliore contro la malattia è la vaccinazione preventiva, con il vaccino vivo attenuato, con un’efficacia 95% e che garantisce immunità a vita. Non si tratta di una vaccinazione obbligatoria, ma è consigliata e gratuita, sia per tutti i bambini che per le ragazze non immunizzate dopo la pubertà e per tutti gli operatori che svolgono mansioni a contatto con bambini e/o con donne in età riproduttiva.
Per i nuovi nati, si consiglia una prima dose verso i 12-15 mesi di età, e un richiamo verso i 5-6 anni.

VARICELLA
La varicella è una malattia infettiva causata dal virus varicella-zoster. È una delle malattie contagiose dell’infanzia che nella maggioranza dei casi colpiscono i bambini tra i 5 e i 10 anni e dà luogo ad un’immunizzazione teoricamente definitiva. L’inizio della malattia è brusco, anche se i sintomi poco marcati. Appaiono più gravi nell’adulto o nei neonati da madre non immune.
I sintomi più comuni includono: mal di testa e febbre non elevata poche ore prima dell’eruzione cutanea. La varicella è infatti accompagnata da piccole papule di color rosa che appaiono ad ondate successive per 3-4 giorni, sul torace, il viso, gli arti. Possono formarsi anche in bocca (creando difficoltà per alimentarsi) nell’ano, in vagina o nelle orecchie. Provocano forte prurito e si evolvono in vescicole, in pustole e infine in croste granulari destinate a cadere. Il periodo di incubazione è di 2 o 3 settimane: in questa fase non si verifica alcun sintomo, ma il virus è presente nell’organismo.
La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, sopratutto nei primi stadi dell’eruzione. Il contagio dura fino a 5 giorni e di solito comincia 1 o 2 giorni prima della comparsa delle prime vescicole. Non si è più contagiosi quando tutte le vescicole sono secche.
Il contagio avviene tramite la saliva, le goccioline respiratorie diffuse nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce, o il liquido delle vescicole.
Non esiste terapia, i sintomi, tuttavia, possono essere trattati: il prurito con antistaminici, la febbre con paracetamolo. Le vescicole vanno disinfettate regolarmente. Il vaccino vivo attenuato non si conosce ancora la durata dell’immunità conferita. Non dà sempre immunizzazione totale, ma i bambini vaccinati che contraggono comunque la malattia sembrano avere sintomi più lievi.

Esempio



  


  1. lucia

    sto cercando appunti di igiene Sostengo l'esae alla facoltà di odontoiatria Università degli studi di Messina