Circa sei anni dopo questi avvenimenti, nelle Lenee (fine Gennaio) del 425, A. presentava la sua quarta commedia, gli Acarnesi appunto, con la quale conseguiva la prima vittoria sopra i suoi maggiori avversari, Cratino ed Eupoli, riusciti secondo e terzo: per la prima volta i grandi poeti della triade, consacrata nel noto verso di Orazio (sat. I,4, I “È
Greco
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Apollonio e ribadisce la portata innovativa del suo poema (v 18-22) quando contrappone se stesso agli antichi cantori della saga argonautica. Anche il breve accenno alle cause che hanno determinato l'impresa costituisce in qualche modo una violazione del codice epico, che prevedeva l'inizio del racconto ad azione già avviata: questo è un procedimento mu
ELETTRA Nera notte, nutrice di stelle d'oro, pesa sul mio capo questa brocca con cui scendo alle sorgenti del fiume. No, non sono ridotta a questo punto di miseria: voglio denunciare agli dei l'arroganza di Egisto e piangere mio padre al cospetto dei cieli. Mia madre, l'infame, mi ha scacciata di casa per far piacere al suo sposo: lei sta al fianco di E
Visse dal 483 al 406 a.C. Nel 438 a.C. andò in scena l’Alcesti, la sua prima tragedia, poco prima dell’inizio della guerra del Peloponneso. La crisi ateniese è fondamentale nella vita di Euripide e ne influenza la produzione tragica. Le guerre persiane avevano fatto nascere una diffusa fiducia di poter vivere felici condividendo la cosa pubblica, ma dop
CORO Genia senza freno, i vecchi: e la loro ira è incontrollabile.
MENELAO Sei troppo incline a trascendere. Mi hanno forzato a venire qui a Ftia, e non voglio fare o subire nulla di spregevole. E neanche ho tempo da perdere: perciò rientro in patria. Non lontano da Sparta, una città già amica ci è divenuta ostile: organizzerò una spedizione punitiv
ORESTE In casa mia, se questa reggia si puт chiamare ancora casa mia.
PILADE Ma cosa hai detto al fratello di tuo padre?
ORESTE Di non permettere agli Argivi di uccidere me e mia sorella.
PILADE Per gli dиi! E cosa ti ha risposto? Desidero saperlo.
ORESTE И stato cauto, come fanno gli amici vili con i loro amici.
PILADE A che pretest
che gli sciocchi dai saggi: questi infatti si guardano (3) dagli errori (evitano
gli errori) di quelli (degli sciocchi) ma gli sciocchi non imitano le buone (ret=
te) azioni dei saggi (4).
Ad un (5) vecchio malvagio disse: ”Oh uomo, non aggiungere (6) alla vec=
chiaia (7) che ha tanti mali (tante cose vergognose) la vergogna della mal=~~
La concezione del tragico d’Euripide abbandona i grandi interrogativi d’Eschilo (il rapporto fra l’uomo e la divinità) e di Sofocle (l’individuo alla ricerca del proprio destino). Il suo senso del tragico implica l’attenzione sulla difficoltà della vita che emerge dai rapporti interpersonali.
La caricatura fattane dai comici e l’aneddotica che fior
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