Le scoperte geografiche

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Testo

LA SCOPERTA DEL MONDO

Le navigazioni portoghesi nell’Africa occidentale

CAUSE: - oro
- manodopera schiavile
- costa africana utilizzabile per le attività agricole
- per aggirare il commercio veneziano e raggiungere le Indie per altra via.

I portoghesi si dedicarono all’esplorazione dell’oceano Atlantico a partire dagli anni 1415-1420. Scoprirono e occuparono gli arcipelaghi di Madera e quello delle Azzorre e, in seguito, le isole di Capo Verde e Sao Tomé. Essi costituirono sulla costa africana basi per il controllo del commercio degli schiavi e dell’oro e dettero avvio sulle isole alla coltivazione di canna da zucchero attraverso lo sfruttamento della manodopera schiavile. I portoghesi si posero l’obiettivo più ambizioso di circumnavigare il continente africano e arrivare alle ricchezze dell’India togliendo ai Veneziani il monopolio delle spezie in Europa. Soltanto nel 1488 una spedizione guidata da Bartolomeo Diaz raggiunse il capo di Buona Speranza.

Un progetto per arrivare alle Indie alternativo a quello portoghese (raggiungere l’Oriente attraversando l’oceano verso Occidente) era stato ideato dal genovese Cristoforo Colombo, che lo aveva presentato al re del Portogallo nel 1484, ma era stato respinto. Si concretizzò dopo la caduta dell’ultimo stato musulmano esistente in Spagna, nel 1492. La regina di Castiglia Isabella, superando varie perplessità, autorizzò il viaggio. Dopo 36 giorni di navigazione Colombo toccò le Bahamas e le Grandi Antille e tornò in Spagna convinto di aver messo piede in qualche isola del Giappone o addirittura in Cina.

Spagnoli e portoghesi si preoccuparono allora di determinare le rispettive zone di influenza politica ed economica in vista dei futuri viaggi. Fu fatto nel Trattato di Tordesillas (1494) : l’oceano Atlantico venne diviso dal meridiano a 43(303 di longitudine ovest. La regione di pertinenza del Portogallo era la metà del mondo a oriente del meridiano e includeva la parte orientale del Brasile, l’Africa e l’Oceano Indiano. I portoghesi inviarono tre spedizioni in India tra il 1497 e il 1502 (la seconda scoprì il Brasile nel 1500). Dopo un periodo di guerra navale contro i mercanti arabi, i portoghesi costruirono una serie di basi strategiche dall’Africa orientale a Malacca, capace di mettere in seria difficoltà il tradizionale commercio dall’India e dall’Indonesia al mar Rosso e al golfo Persico, acquisendo il controllo del traffico internazionale delle spezie.

I tre viaggi che Colombo intraprese dopo il 1492 rafforzarono progressivamente la convinzione che le isole scoperte non fossero le Indie occidentali e che, oltre esse, si trovasse un intero continente sconosciuto. Di fronte alle dimensioni del nuovo continente, per trovare la via delle Indie, Amerigo Vespucci tentò il passaggio a sud-ovest, Sebastiano Caboto quello a nord-ovest (entrambi fallirono), mentre una spedizione spagnola trovò il passaggio centrale via terra, fondando sul Pacifico la base di Panama. L’intera circumnavigazione del globo fu compiuta nel 1519-22 da una flotta spagnola che, al comando di Ferdinando Magellano, riuscì ad attraversare lo stretto a sud-ovest, ma con la sua lunga durata questa rotta pericolosa non poteva competere con quella portoghese del capo di Buona Speranza.

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