la danimarca

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DANIMARCA
Danimarca (nome ufficiale Kongeriget Danmark, Regno di Danimarca), stato dell'Europa centrosettentrionale, il più meridionale della Scandinavia. È delimitato a nord dallo Skagerrak, un braccio del Mare del Nord, a est dal Kattegat (un'estensione dello Skagerrak) e dall'Øresund (uno stretto che congiunge il Kattegat e il mar Baltico), a sud dal mar Baltico, dallo stretto di Fehmarn e dalla Germania, a ovest dal Mare del Nord. L’estensione costiera è di 7.314 km.
La Danimarca comprende due territori esterni, situati nell'oceano Atlantico: le isole Fær Øer e la Groenlandia, entrambi sottoposti all'amministrazione danese dal 1380 e dotati di governo autonomo rispettivamente dal 1948 e dal 1979. Esclusi i territori esterni, la superficie del paese è di 43.094 km², dei quali circa il 70% è costituito dalla penisola dello Jutland.
Capitolo 1 : TERRITORIO
Il territorio della Danimarca comprende gran parte della penisola dello Jutland (o Jylland) e oltre 400 isole. Le principali sono situate tra lo Jutland e la Svezia: tra queste la maggiore è Sjælland seguita, per dimensione, da Fionia, Lolland, Falster, Langeland e Møn. L'isola di Bornholm, che costituisce una contea danese, è situata nel Mar Baltico a sud-est della costa della regione svedese della Scania.
Il territorio danese è prevalentemente pianeggiante: ha un'elevazione media di 30 m sul livello del mare e raggiunge la massima altitudine nei 173 m dello Yding Skovhøj, una collina situata nello Jutland centrorientale. Questa morfologia è conseguenza del modellamento glaciale, che ha operato su una serie di strati sedimentari che si sono sovrapposti nel corso delle ere geologiche. Durante l'ultima glaciazione, infatti, nell’Europa settentrionale i depositi glaciali raggiunsero il loro limite estremo proprio in questa regione, come è testimoniato da una lunga morena che attraversa l’intera penisola dello Jutland.
Questa morena segna il limite tra i diversi paesaggi del paese. La sezione occidentale è infatti un'area piatta, i cui suoli sono composti di sabbia e argilla depositatesi in seguito allo scioglimento dei ghiacciai, comprendente una fascia costiera orlata da dune e affioramenti sabbiosi. La sezione orientale, la cui altitudine è leggermente più elevata, è una zona di fertili pianure e colline ondulate, con una fascia costiera frastagliata e incisa da fiordi che penetrano profondamente nell'entroterra. Il Limfjorden, il più settentrionale di questi, si estende per circa 180 km in direzione est-ovest percorrendo la penisola in tutta la sua larghezza, dal Kattegat al Mare del Nord, al quale è collegato dal canale di Thyborøn.

Capitolo 2 : IDROGRAFIA
I fiumi sono quasi tutti di regime regolare e di corso breve, a causa della frammentazione del territorio danese: il più lungo è il Gudenå (157 km), che si getta nel fiordo di Randers, nella sezione nordorientale del paese. Numerosi sono i laghi e le paludi, soprattutto nell’isola di Sjælland.
Capitolo 3 : CLIMA
Grazie all’influsso oceanico, la Danimarca ha un clima temperato, caratterizzato da estati fresche e inverni piovosi ma relativamente miti: la temperatura media nei mesi estivi è infatti di 16 ° C, in quelli invernali di circa 0 ° C. I cambiamenti della direzione dei venti provocano marcate escursioni della temperatura anche nell’arco di una stessa giornata. La media annuale delle precipitazioni, che risentono dell'influsso dell’oceano Atlantico e sono quindi più frequenti nelle aree occidentali del paese, è di circa 610 mm, di cui il 10% circa di carattere nevoso.
Capitolo 4 : FLORA E FAUNA
Solo una piccola parte del territorio danese conserva la vegetazione spontanea originaria: il 10,7% di esso è coperto infatti da foreste, il 54,2% è coltivato in modo permanente, mentre i pascoli ne occupano circa l’8%. Le foreste sono costituite in prevalenza da conifere, faggi, querce e frassini. Lungo la costa occidentale dello Jutland sono presenti brughiere e praterie, dove la pianta più diffusa è l’erica.
L’espansione degli insediamenti umani e dei terreni agricoli ha provocato la sparizione dei numerosi mammiferi che popolavano lo Jutland in epoche successive alla glaciazione, come l’alce, l’orso bruno e il bisonte europeo. Nella parte occidentale del paese, sopravvivono alcuni animali selvatici quali il capriolo, assai diffuso nelle zone rurali, e il cervo rosso, che popola le foreste. Sono presenti inoltre la volpe, lo scoiattolo e la lepre, oltre a più di 300 specie di uccelli. Ricca è la fauna marina, che comprende il merluzzo, l’aringa e la platessa.
Capitolo 5 : POPOLAZIONE
La Danimarca ha una popolazione di 5.413.392 abitanti (2004) con una densità media di 128 abitanti per km². Dal punto di vista etnico la popolazione è estremamente omogenea, essendo costituita per la quasi totalità (97%) da danesi, con esigue minoranze di svedesi, tedeschi e turchi. L’85% (2002) degli abitanti risiede in aree urbane e, di questi, quasi un quarto è concentrato nella città di Copenaghen, il cui agglomerato comprende anche i sobborghi di Frederiksberg e Gentofte. Caratteristica saliente della popolazione danese è il basso coefficiente di accrescimento annuo, prossimo allo zero (0,35%); nel 2004 il tasso di fertilità era pari a 1,74 figli per donna. Il fenomeno, nonostante il significativo flusso migratorio che interessa il paese, sta portando a un progressivo invecchiamento della popolazione.
Capitolo 6 : LINGUA E RELIGIONE
La lingua ufficiale della Danimarca è il danese. Oltre il 90% della popolazione è di fede protestante e appartiene alla Chiesa evangelica luterana, di cui il monarca è membro. I cattolici rappresentano una minoranza.
Capitolo 7 : ISTRUZIONE E CULTURA
Dal 1814 l'istruzione è obbligatoria e gratuita tra i 7 e i 16 anni di età; la frequenza di un anno integrativo consente agli studenti l'accesso agli studi secondari superiori, necessari per l'ammissione all'università. Il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta è elevatissimo: il 99%. Nella capitale hanno sede numerosi atenei, tra cui la prestigiosa Università di Copenaghen, fondata nel 1479, il Politecnico (1829), il Conservatorio (1867) e l'Accademia di Belle Arti (1754). Anche Ålborg e Århus sono sede di istituti universitari.
A Copenaghen si trova la Biblioteca Reale (fondata nel 1673, con un patrimonio di 2,7 milioni di volumi, tra cui preziosi manoscritti e antiche stampe) e il prestigioso Teatro Reale, dove sono rappresentati spettacoli teatrali, balletti e concerti. La Compagnia di Balletto, fondata duecento anni fa e cresciuta sotto la direzione di August Bournonville nella prima metà dell’Ottocento, raccoglie oggi consensi a livello internazionale. La capitale ospita inoltre l'Orchestra sinfonica della Radio danese e l'Orchestra Reale.
Tra le numerose istituzioni culturali presenti nel paese si ricordano il Museo di storia nazionale a Hillerød, il Museo di storia naturale a Århus e, a Copenaghen, il castello Rosenborg, dove sono conservati i gioielli della Corona, e il Museo Bertel Thorvaldsen, che espone le opere dello scultore danese.
Capitolo 8 : DIVISIONI AMMINISTRATIVE E CITTA’ PRINCIPALI
Dal punto di vista amministrativo, la Danimarca è divisa in quattordici contee e in due distretti municipali (Copenaghen e Frederiksberg). Le contee sono: Copenaghen, Frederiksborg, Roskilde, Storstrøm, Vestsjælland (sull’isola di Sjælland); Bornholm; Århus, Nordjylland, Ribe, Ringkøbing, Sønderjylland, Vejle e Viborg (nella penisola dello Jutland); Fionia o Fyn.
COPENAGHEN
Abitata già all’età della pietra, l’attuale capitale danese viene citata per la prima volta in un documento ufficiale nel 1043, con il nome di Hafnia, una versione latinizzata del vocabolo haun, che significa porto.
Ceduta nel secolo XII da re Valdemar il Grande, al vescovo Roskilde, la città nei secoli seguenti fu spesso attaccata e incendiata dalle forze di Lubecca, che facevano parte della potente lega anseatica (l’unione dei mercanti tedeschi).
Nel frattempo aveva assunto il nome di Koppmannaehafn (porto dei mercanti tedeschi). Finito il periodo di amministrazione dei vescovi, Copenaghen diventò capitale del regno di re Erik VIII, duca di Pomerania.
La nascita della città moderna iniziò con Cristiano IV che fece costruire un’ampia cerchia di fortificazioni, per proteggersi dagli svedesi, durante la prima guerra del Nord. Da allora ha continuato a crescere, nonostante la peste del 1711, gli incendi del 1728 e del 1795 e il tremendo bombardamento inglese del 1807. Copenaghen è stata occupata dai tedeschi dall’aprile 1940 al maggio del 1945.
Con una popolazione di 1.094.400 abitanti (2.335.700 abitanti nell'area metropolitana, che si estende sino a inglobare la cittadina svedese di Malmo), Copenaghen è la più grande e animata città della Scandinavia. Si tratta di un'affascinante città, costituita in gran parte da basse costruzioni circondate da isolati di edifici d'epoca di sei piani. I luoghi storici e culturali di maggior interesse sono racchiusi in una zona relativamente piccola della città, mentre i parchi, i giardini, le fontane e le piazze sono sparpagliati per tutta la sua superficie. Città cosmopolita, Copenaghen è ricca di luoghi di interesse turistico e di possibilità di intrattenimento. Al Amalienborg Palace - residenza della famiglia reale fino al 1794 – si può assistere al cambio della guardia che si effettua quando la regina vi risiede. Il palazzo è costituito da quattro costruzioni praticamente identiche, in stile rococò, che circondano uno spiazzo centrale pavimentato in ciottoli e con una immensa statua equestre del re Federico V. Un'ala è stata aperta come museo e consente di visitare quelli che sono stati gli appartamenti reali per tre generazioni, dal 1863 al 1947. Tra le chiese più classiche ricordiamo la Vor Frue Kirke, la cattedrale della città, con le sue famose statue del Cristo e dei discepoli, opere di Bertel Thorvaldsen, e la Vor Fresler Kirke, del Christianshavn, che possiede un elaborato altare barocco e un organo a canne intagliato con altrettanta ricchezza. Tra i musei di Copenaghen ricordiamo la Ny Carlesberg Glyptotek che possiede una eccellente collezione di arte e scultura greca, egiziana, etrusca e romana. Il Nationalmuseet ospita una vasta collezione di manufatti storici danesi, a partire dal paleolitico superiore fino ad arrivare agli anni '40 del XX secolo Il più famoso simbolo della città, la statua della Sirenetta, é collocato in riva al mare, 10 minuti a nord del centro.
ÅRTHUS
Centro culturale dello Jutland, Århus è una vivace città universitaria, scenario della migliore musica e dei migliori spettacoli della Danimarca; c'è di tutto, dai concerti sinfonici, alle rappresentazioni teatrali, alla florida vita da popolo della notte. La più interessante attrattiva della città è Den Gamle By (la Città Vecchia), un vero museo all'aria aperta con 75 edifici restaurati portati qui da tutta la Danimarca e messi insieme a formare la ricostruzione di una cittadina di provincia. La maggior parte sono case a graticcio dei secoli XVII e XVIII. La Århus Domkirke, la cattedrale, è la più grande chiesa della Danimarca, con una originale cappella romanica risalente al XII secolo. Il resto della chiesa è in gran parte in stile gotico del XV secolo. La Vor Frue Kirke ha la più antica cappella della Danimarca, risalente all'incirca al 1060; il Moesgård Museum espone notevoli collezioni di manufatti dell'età del bronzo e del ferro e propone una interessante e gradevole passeggiata lungo un sentiero che attraversa un paesaggio di siti preistorici ricostruiti. Il reperto di maggior rilievo del museo è l'uomo di Grauballe, vecchio di 2000 anni, rinvenuto, in buon stato di conservazione, in una torbiera della zona nel 1952. Århus si trova sulla costa orientale della penisola dello Jutland ed è ben servita da linee aeree, autobus e treni.
RIBE
Ribe è la più antica città della Scandinavia; risale infatti al IX secolo. Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce un gran numero di monete d'argento che fanno pensare alla presenza in loco di una città commerciale fin dall'VIII secolo. Le continue guerre con la Svezia soffocarono il commercio nella regione portando come risultato il declino di Ribe come importante centro commerciale medievale. Questo declino, d'altra parte, ha risparmiato la città dai danni della modernizzazione. Passeggiare per le sue vecchie strade acciottolate, tra le case a timpano del XVI secolo, è come entrare in un vivente museo di storia. Il principale monumento della città, la Cattedrale di Ribe, si erge a testimoniare la grandezza del suo passato.. Il Ribe Vikinger è un ampio museo che espone reperti del periodo vichingo e medievale. In una delle sue sale si può ammirare una riproduzione del mercato dell'800, con una nave da carico vichinga; c'è poi un progetto per la realizzazione di un viaggio multimediale su una nave vichinga lungo le antiche rotte commerciali. Poco a sud del centro città si trova il Vikingecenter, un tentativo di ricreare, con una serie di costruzioni, la Ribe dell'era vichinga; il centro comprende una casa lunga 34 m.
MONS KLINT
Le spettacolari falesie di gesso bianco che si innalzano a 128 m di altitudine sul livello del mare costituiscono uno dei più straordinari paesaggi della Danimarca. Sorte 5000 anni fa, queste scogliere si formarono quando i sedimenti calcarei vennero sollevati dal fondo dell'oceano. È possibile discendere le scogliere fino alla spiaggia e risalirle in circa 30 minuti, o camminare sul bordo in entrambe le direzioni e quindi tornare indietro attraverso una fitta foresta di faggi piegati dal vento. Møns Klint si trova sull'isola di Møn, a sud della Zelanda, alla quale è collegata da un ponte; è servita quotidianamente da corse di autobus.
ODENSE
Al centro dell'isola di Fyn si trova il suo capoluogo Odense, città natale di Hans Christian Andersen.
Odense, una delle città più antiche della Danimarca, ha una storia millenaria.
Il primo insediamento fu fondato in un luogo sacro, dedicato alla divinità scandinava Odino.
Benché non sia situata direttamente sul mare, Odense è uno dei maggiori porti danesi, grazie al canale che la collega al Fiordo omonimo. Odense è la terza città danese dopo Copenaghen e Arhus e dispone di un florida economia basata sulla cantieristica navale e altri tipi di industrie.
I numerosi eventi culturali, nonché la presenza di musei sia tradizionali che interattivi, fanno di Odense un punto di incontro internazionale per gli scambi culturali e intellettuali.
SKAGEN
Porto di pesca per secoli, col suo luminoso paesaggio di dune e brughiere Skagen è stata scoperta dagli artisti verso la metà del XIX secolo, e in tempi più recenti dai turisti estivi della città. La penisola è fiancheggiata da delicate spiagge, una ad appena 15 minuti di cammino dal centro della città. Il Skagen Museum espone dipinti di P.S. Krøyer, di Michael e Anna Ancher e di altri artisti che affollarono Skagen tra il 1830 e il 1930 per 'dipingerne la luminosità'. Il punto più settentrionale della Danimarca è la lunga e curva distesa di sabbia di Grenen, 3 km a nord-est di Skagen. Il sentiero che porta alla spiaggia attraversa una serie di dune ricoperte di rose e, nel suo punto più elevato, passa vicino al sepolcro del poeta Holger Drachmann (1846-1908). Den Tilsandede Kirke, 'la chiesa sepolta', è la torre di una chiesa medievale che ancora svetta nel suo biancore dalle dune sabbiose, ultimo testimone del villaggio e delle fattorie che vennero sepolte dalla sabbia verso la fine del XVIII secolo. La chiesa stessa, un tempo la più grande del paese, venne chiusa nel 1795 perché il movimento della sabbia ne aveva bloccata la porta d'ingresso. Nel 1810 venne definitivamente demolita, ma la torre venne risparmiata perché servisse da punto di riferimento per la navigazione. Skagen si trova all'estremità settentrionale dello Jutland ed è raggiungibile sia in autobus sia in treno.

LEGOLAND
Legoland, un chilometro a nord della piccola città di Billund, nello Jutland, è un parco tematico di 10 ettari interamente costruito con i mattoncini di plastica della Lego. La ricostruzione più elaborata è il Porto di Copenaghen, costruito con tre milioni di pezzi, con navi, treni e gru meccaniche, tutto controllato elettronicamente.
La popolarità di Legoland è parzialmente responsabile della trasformazione di Billund nel secondo aeroporto danese per quanto riguarda il traffico aereo
Capitolo 9 : ECONOMIA
L'agricoltura è tradizionalmente un settore di rilievo nell'economia danese, sebbene oggi contribuisca solo per il 2,6% alla formazione del prodotto interno lordo (PIL). A partire dal secondo dopoguerra, l'industria manifatturiera e i servizi sono cresciuti considerevolmente di importanza, contribuendo rispettivamente per il 26,5% e per il 70,9% (dati del 2002).
Nel 2001 la popolazione attiva del paese (rappresentata per il 46,5 % della forza lavoro totale da donne) era impegnata per il 25% nell'industria, per il 71% nei servizi e per il 3% nell'agricoltura (in netta diminuzione rispetto al 1965, quando era pari al 14%). Il PIL, nel 2002, era di 172.928 milioni di dollari USA, pari a 32.180 dollari USA pro capite. Secondo i dati Eurostat, nel febbraio del 2001 il tasso di disoccupazione del paese era pari a 4,7%.
Capitolo 10 : AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
Il 54,2% del territorio danese è coltivato . La principale coltura sono i cereali, soprattutto frumento, orzo, avena e segale. Rilevanti sono anche le colture di barbabietola da zucchero, di patate e ortaggi. L'agricoltura, una delle più avanzate del mondo per il livello tecnico raggiunto, è praticata perlopiù in appezzamenti di piccole dimensioni e in aziende a conduzione familiare, in base alle disposizioni volute dallo stesso governo che scoraggia la fusione dei poderi in proprietà di più grandi dimensioni.
Di notevole rilevanza per l'economia del paese è l'allevamento, in particolare di suini, bovini e cavalli, che alimenta l'industria lattiero-casearia e della lavorazione delle carni, i cui prodotti sono in grande misura destinati all'esportazione.
Capitolo 11 : PESCA
Un'ulteriore risorsa è rappresentata dalla pesca, soprattutto di merluzzo, salmone e aringhe. Tra i più attivi porti pescherecci vi sono Esbjerg, Skagen e Frederikshavn.
Capitolo 12 : RISORSE ENERGETICHE E MINERARIE
Tra le principali risorse della Danimarca vi sono il petrolio e il gas naturale : abbondanti giacimenti sono situati nel Mare del Nord, al largo delle coste danesi; il paese provvede perciò autonomamente alla metà circa del suo fabbisogno energetico. Le importazioni di energia provengono per gran parte dalla Svezia. Tra i numerosi minerali presenti nel paese vi sono caolino, calcare, gesso, limonite, lignite, criolite e marna. La Danimarca è inoltre la Nazione che sfrutta maggiormente l'energia del vento, fatto che ha permesso una notevole riduzione dell'inquinamento atmosferico, in linea con il Protocollo di Kyoto.
Capitolo 13 : INDUSTRIA
Le principali industrie sono quella alimentare, la chimica e la farmaceutica e la siderurgica. Vengono prodotti inoltre macchinari, in particolare biciclette, macchinari agricoli e industriali, motori per navi e per locomotive.
Capitolo 14 : COMMERCIO E FINANZA
Gran Bretagna e Germania sono i maggiori partner commerciali. I principali prodotti d’esportazione sono bestiame e prodotti alimentari, in particolare salumi e latticini; le importazioni comprendono invece macchinari, metalli grezzi e lavorati, carburanti e lubrificanti, beni di consumo. L'unità monetaria è la corona danese, suddivisa in 100 øre, emessa dalla Banca nazionale di Danimarca (fondata nel 1818).
Capitolo 15 : TRASPORTI E VIE DI COMUNICAZIONE
I trasporti danesi avvengono in prevalenza via mare: servizi di traghetti consentono collegamenti tra lo Jutland e le numerose isole del paese, mettendo in comunicazione la Danimarca con Germania, Svezia, Gran Bretagna e Norvegia. I collegamenti sono inoltre assicurati dalla presenza di numerosi ponti: i principali uniscono lo Jutland all'isola di Fionia e le isole di Sjælland e Falster. La rete ferroviaria copre 2.047 km, l'80% dei quali è gestito da un ente statale. La rete stradale, diffusa capillarmente su tutto il territorio, si estende per 71.622 km. La compagnia di bandiera (SAS) assicura voli nazionali e internazionali, questi ultimi dall'aeroporto di Kastrup, vicino a Copenaghen. Dal 1° luglio 2000 Copenaghen è collegata a Malmö, in Svezia, da un ponte-galleria sottomarina che attraversa l’Øresund.
Capitolo 16 : ORDINAMENTO DELLO STATO
La Danimarca è dal 1848 una monarchia costituzionale. Una nuova Costituzione è entrata in vigore nel 1953.Il sovrano è il capo dello stato; egli nomina il primo ministro e approva la costituzione del governo.
Capitolo 17 : POTERE LEGISLATIVO
Il potere legislativo è affidato congiuntamente al sovrano e al Parlamento unicamerale (Folketing o Dieta), composto da 179 membri (di cui due per le isole Fær Øer e due per la Groenlandia) eletti con sistema proporzionale per un mandato di quattro anni. Hanno diritto al voto tutti i cittadini a partire dai 18 anni di età.
Capitolo 18 : POTERE GIUDIZIARIO
Il sistema giudiziario si basa sul diritto continentale e prevede una Corte suprema, che ha sede a Copenaghen, i cui giudici sono nominati a vita dal sovrano. Non è in vigore la pena di morte.
Capitolo 19 : STORIA
Alcuni storici, in base al ritrovamento di reperti archeologici, ritengono che i danesi, stanziati nella regione meridionale della penisola scandinava, migrarono tra il V e il VI secolo d.C. verso lo Jutland e le isole adiacenti del mar Baltico. I resti di grandi opere pubbliche come un canale, un lungo ponte e bastioni fortificati testimoniano la presenza, nell'VIII secolo, di una società bene organizzata. Nell'arco di un secolo dalla loro prima incursione nelle isole britanniche (780 ca.), i danesi conquistarono quella parte d'Inghilterra nota allora come Danelaw.
Nel IX secolo re Aroldo Klatz chiamò il frate benedettino Anscario a evangelizzare il paese, ma la religione cattolica fu introdotta nel secolo successivo da Aroldo II, figlio di Gorm il Vecchio, che ampliò il regno includendo la Norvegia e l'Holstein. Il figlio Svend intraprese una forte politica espansionistica che lo portò, tra il 1013 e il 1014, a conquistare l'intera Inghilterra. A quest'ultimo succedette Canuto II, detto il Grande che, fattosi proclamare re d'Inghilterra, conquistò anche la Norvegia, diventando sovrano di un vasto regno.
Nel XII e nel XIII secolo, durante i regni di Valdemaro I il Grande e dei suoi successori, i danesi iniziarono a espandersi verso est conquistando le coste del Baltico fino all'Estonia. Il regno danese, organizzato in base a un sistema di tipo feudale, conobbe in questo periodo un vivace sviluppo economico e commerciale, oltreché territoriale, raggiungendo così l'apice dello splendore, nonostante le tensioni che opponevano la Corona danese alla nobiltà e al clero. Nel corso del XIV secolo la Danimarca andò incontro a un temporaneo declino, fino a quando Vladimiro IV (1340-1375), pur perdendo l'Estonia e dovendo accettare l'egemonia commerciale della Lega anseatica, ristabilì la potenza del regno.
Capitolo 20 : L’UNIONE DI KALMAR E LA RIFORMA
Alla morte di Vladimiro IV, sua figlia Margherita I assunse la reggenza della Danimarca in nome del figlio Olaf II (1370-1387), che nel 1380 ereditò dal padre il regno di Norvegia (del quale divenne re come Olaf IV). Alla morte di Olaf, nel 1387, Margherita I ricevette il titolo di regina sia di Danimarca sia di Norvegia e nel 1389, approfittando delle lotte interne alla dinastia svedese, salì sul trono di Svezia. Nel 1397 costituì l’Unione di Kalmar, che sanciva l’unione di Danimarca, Svezia e Norvegia, cedendone il trono al nipote Erik di Pomerania. I nobili svedesi manifestarono presto la loro insofferenza nei confronti della supremazia danese, che si protrasse tuttavia fino al 1523 quando, a causa del dispotismo e della crudeltà del sovrano Cristiano II, la Svezia, guidata dal futuro re Gustavo Vasa, si ribellò fino a conquistare la propria autonomia. Durante il regno di Cristiano III (1534-1559) andò affermandosi la religione protestante e il luteranesimo divenne in breve la religione ufficiale. Negli stessi anni la Danimarca accentuò il controllo sulla Norvegia e intraprese una serie di conflitti con la Svezia, culminati nella cosiddetta guerra nordica dei Sette anni (1563-1570) e nella guerra di Kalmar (1611-1613). Nel 1620 l'intervento di Cristiano IV nel conflitto religioso in Germania a sostegno della causa protestante coinvolse il paese nella guerra dei Trent'anni, mentre le continue rivalità con la Svezia per la supremazia nel Baltico sfociarono nelle guerre svedesi (1643-1645 e 1657-1660), in cui la Danimarca fu duramente sconfitta e perse gran parte dei possedimenti baltici.
Capitolo 21 : LA MONARCHIA ASSOLUTA
Le ripercussioni economiche di queste sconfitte non tardarono a farsi sentire; la borghesia mercantile – duramente colpita dalla perdita dei traffici commerciali sul Baltico – appoggiò nel 1661 la nascita di una monarchia di tipo assoluto, con lo scopo di ridurre i poteri e i privilegi fiscali dei nobili. Nel XVII secolo fu intrapresa la colonizzazione della Groenlandia (già dominio danese dal 1380), si diffusero gli scambi commerciali con l'Estremo Oriente e vennero organizzate varie compagnie di commercio nelle Indie Occidentali. Nel corso del secolo la Danimarca, oltre a rafforzare politicamente ed economicamente la propria autorevolezza in politica estera, promosse una serie di riforme assai avanzate, tra cui la redistribuzione delle terre e la proclamazione delle libertà di stampa e di culto. Durante le guerre napoleoniche i danesi aderirono alla lega dei Neutri, provocando la reazione armata dell'Inghilterra, la cui flotta giunse a bombardare duramente per ben due volte Copenaghen (nel 1801 e nel 1807); la Danimarca si alleò a Napoleone e la scelta, nel 1814, le costò la perdita della Norvegia, ceduta alla Svezia in seguito alla pace di Kiel. Nel periodo postbellico il paese conobbe una fase di prostrazione economica, risollevandosi solo nel 1818 con la costituzione di una banca centrale.
Capitolo 22 : LA MONARCHIA COSTITUZIONALE
Nel 1848 Cristiano VIII emanò la prima Costituzione, sostituita l'anno seguente da una carta assai più liberale promossa dal suo successore Federico VII; il paese divenne così una monarchia costituzionale in cui erano garantite le libertà civili. Nel frattempo, i ducati filoprussiani di Schleswig e Holstein iniziarono a rivendicare la propria indipendenza; la diatriba venne temporaneamente placata grazie all'intervento diplomatico delle potenze europee (soprattutto la Russia) che, attraverso il trattato di Londra (1852), decisero di lasciare invariati i confini danesi. Tuttavia, nel 1864, Prussia e Austria dichiararono guerra alla Danimarca che, sconfitta, fu costretta a cedere il ducato di Holstein all'Austria e quelli di Lüneburg e Kiel alla Prussia (che ottenne anche lo Schleswig in amministrazione).
Nel 1866, in seguito a un emendamento costituzionale, vennero costituite due Camere: il Landsting (eletto a suffragio ristretto) e il Folketing, in cui prevalevano i partiti popolari; le tensioni e gli scontri fra questi due organi costituzionali animarono per trent'anni la vita politica del paese, dominata in prevalenza da forze conservatrici. Solo nel 1901 i partiti della sinistra, moderati e radicali, riuscirono a vincere le elezioni e costituire un governo.
Capitolo 23 : LA DANIMARCA MODERNA
Nel corso della prima guerra mondiale la Danimarca si dichiarò neutrale. Nel 1918 fu concesso il suffragio universale e nello stesso anno il paese riconobbe l'indipendenza dell'Islanda. Nel 1920, in base a un plebiscito, lo Schleswig settentrionale tornò a far parte del territorio danese.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, nonostante il patto di non aggressione sottoscritto nel 1939, la Germania occupò la Danimarca (1940). A partire dal 1943 nel paese andò organizzandosi una forte resistenza cui seguì, dopo la liberazione, un governo socialdemocratico. Nel 1949 il paese divenne membro della NATO, nel 1959 dell'EFTA e nel 1972 della CEE. Nel 1953 fu adottata una nuova Costituzione che modificò il Parlamento in direzione unicamerale. Al lungo periodo di egemonia parlamentare socialdemocratica (quasi quattro decenni) seguì nel 1968 un breve governo di coalizione tra liberali e conservatori fino a quando, nel 1971, l'ex primo ministro socialdemocratico, Jens Otto Krag, tornò in carica, sostenuto dai socialisti oltre che dal suo partito. L'anno successivo, in seguito alla morte di re Federico IX, salì al trono la figlia, Margherita II.
Dopo una fase di transizione che vide alternarsi brevi governi socialdemocratici, liberali o eventualmente di coalizione, nel 1982 Poul Schlüter presiedette una coalizione di centrodestra riconfermata in seguito nel 1984, nel 1987, nel 1988 e nel 1990. Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta il paese mise forti limitazioni ai progetti di sviluppo nucleare, varando rigorosi provvedimenti per la tutela dell'ambiente. Nel 1992, attraverso un referendum, il popolo danese non approvò il trattato di Maastricht e la conseguente integrazione politica e monetaria all'interno dell'Unione Europea. Solo nel 1993 il paese si pronunciò a favore del trattato, previa la concessione di autonomia in materia di unità monetaria, cittadinanza europea e difesa comune.
Capitolo 24 : SVILUPPI RECENTI
Il 28 settembre del 2000 un referendum respinge nuovamente l’ingresso nell’Unione monetaria europea, sebbene a sostenerlo, oltre alla maggioranza di governo – convinta che una piena integrazione nelle istituzioni comuni europee possa rafforzare il ruolo del paese all’interno dell’UE – ci siano anche alcune forze dell’opposizione. La vittoria dei no fu dovuta al timore, molto diffuso tra la popolazione, che l’ingresso nell’euro condizioni le politiche economiche e sociali del paese e determinasse un progressivo smantellamento del sistema danese del welfare state, uno tra i più sviluppati del mondo. Un altro motivo del rifiuto fu dovuto anche a una campagna contro l’immigrazione e il diritto d’asilo condotta dagli ambienti xenofobi, notevolmente rafforzatisi nel corso degli anni novanta.
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