Il Sottoviluppo del Terzo Mondo

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Categoria:Geografia

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Testo

3° Mondo

L’economia mondiale presenta un’enorme disuguaglianza tra paesi ricchi e poveri; nei paesi avanzati vive circa 1/5 della popolazione mondiale, che consuma però i 4/5 di tutte le risorse del pianeta. Gli altri 4/5 vivono in Paesi poveri dell’America, asia ed Africa.

SOTTOSVILUPPO
- crescita demografica: verificatasi soprattutto a partide dalla fine della 2° guerra mondiale. Dipende dall’elevato tasso di natalità e dalla congiunta drastica riduzione di quello di mortalità per effetto della diffusione delle cure mediche, dei vaccini e del miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie.
- Sottoalimentazione: le carestie del passato sono state sostituite dalla denutrizione: nella sottoalimentazione si riscontrano fenomeni quantitativi e qualitativi.
- Analfabetismo: investe percentuali elevate di popolazione - analfabetismo di ritorno-
- Condizione sanitaria: malgrado i progressi continua a presentare carenze allarmanti (igiene poco curata, carenza di fognature, mancanza acqua corrente). Le strutture ospedaliere non riescono a far fronte alle necessità
- Agricoltura di sussistenza. Nel terzo mondo la maggioranza della popolazione trae dal lavore della terra l’unica speranza di sopravvivenza. C’è oltretutto un’agricoltura di sussistenza, praticata con metodi tradizionali e con l’uso di strumenti primitivi. Agricolture povere a causa dell’insufficiente impiego di fertilizzanti, mancanza irrigazione. Anche le forme di proprietà della terra frenano i progressi agricoli (latifondo). La piantagione è un’attività commerciale e speculativa che sfrutta i bassi costi della terra e della manodopera locale per mettere a coltura immensi territori ed esportare i prodotti ottenuti.
- Scarso sviluppo industriale dovuto alla schiacciante concorrenza dei prodotti provenienti dai paesi sviluppati e dal basso potere d’acquisto della popolazione. Un ulteriore sintomo di malessere economico è costituito dallo sviluppo sproporzionato del settore terziario: esso impiega un numero di addetti superiore a quello dell’industria. Si occupa marginalmente di attività moderne e soffre di ipertrofia ed inefficienza.

Se le metropoli ospitano la sede di tutti i centri direzionali dell’economia moderna, svolgendo il ruolo di motore dello sviluppo, la città del 3° mondo è l’immagine del sottosviluppo. Attorno ad un nucleo centrale nel quale sono localizzate le abitazioni di lusso e spazi verdi, si estendono squallide periferie fatte di abitazioni di fortuna.
Nei paesi sottosviluppati la ricchezza è fortemente concentrata nelle mani di pochi privilegiati che possiedono immense fortune, mentre la maggioranza della popolazione vive in condizioni precarie. I divari sono tali perché un ristretto gruppo di ricchi ottiene ogni forma di potere politico, culturale sociale ed economico e tende a conservarlo con qualsiasi mezzo.
Il sottosviluppo può essere rappresentato come un circolo vizioso, in cui causa ed effetto si scambiano i ruoli: la crescita economica viene ostacolata dalle condizioni demografiche, sociali e sanitarie, il cui mancato miglioramento non consente all’economia di crescere. In questo circolo vizioso un ruolo determinante è giocato dal commercio internazionale.
I rapporti commerciali sono regolati da uno scambio ineguale, determinato dal diverso grado di sviluppo economico e tecnologico fra i paesi sviluppati e quelli sottosviluppati, che ha l’effetto di accelerare la crescita industriale degli uni e ritardare quella degli altri, costretti ad accettare una condizione che si può definire neocoloniale.
Vendere a prezzi bassi ed acquistare a prezzi alti impedisce ai Paesi poveri di accumulare capitale e li obbliga sempre più frequentemente a ricorrere ai prestiti esterni per finanziare le loro politiche di sviluppo. Di fronte all’aggravarsi della situazione, il FMI ha in modo parziale modificato la sua politica, non puntando più prioritariamente alla salvaguardia degli interessi dei Paesi creditori, mostrandosi più attento a cercare soluzioni per cui la restituzione del debito non neghi lo sviluppo dei paesi indebitati.
Sul piano internazionale sono sorti diversi organismi per aiutare lo sviluppo del Terzo Mondo, diffondere l’istruzione, migliorare l’agricoltura e le condizioni sanitarie. Il principale organismo internazionale che opera in tale direzione è l’ONU.

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