Giappone

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Giappone
Superficie: 372.819 km².
Popolazione: 125.034.000 di ab.
Capitale: Tokyo.
Lingua: giapponese.
Religione: scintoista e buddista.
Unità monetaria: yen.

Giappone
Il Gippone è uno stato insulare dell'Asia orientale, e si estende sulla maggior parte dell'Arcipelago giapponese, nell'Oceano Pacifico nordoccidentale, al largo delle coste della Russia e della Corea, dalle quali lo separa il Mar del Giappone.
Il Giappone è retto da una monarchia costituzionale ereditaria. Il potere legislativo è affidato alla Dieta, che è il Parlamento bicamerale (Camera dei consiglieri e Camera dei rappresentanti). L'imperatore ha funzione essenzialmente rappresentativa, essendo ormai solo simbolo dello Stato e dell'unità del popolo (Costituzione, 1946).
GEOGRAFIA
L'arcipelago giapponese è costituito da quattro isole principali, formanti un vasto arco aperto verso nord-ovest e accompagnate da un migliaio di isole minori oltre che da un gran numero di isolotti e scogli. I rilievi sono costituiti da una serie di catene vulcaniche che formano l'ossatura longitudinale dell'intero arco insulare.
Isolato a sud-ovest c’è il cono del Fuji Yama, che con i suoi 3776 m è il monte più alto del Paese. Nell'arcipelago sono presenti quattro fasce vulcaniche comprendenti 165 coni, di cui una sessantina tuttora attivi, causa di frequentissimi movimenti sismici, spesso disastrosi.Le coste, estese per ca. 27.000 km, sono prevalentemente a terrazze rocciose e sono accompagnate da isole.
Il clima, sul versante dell'Oceano Pacifico è più caldo di quello che si affaccia all'interno. Le zone meridionali costiere godono di un clima mite in ogni stagione, ma in Hokkaido e nel nord di Honshu i mesi invernali registrano temperature bassissime.
I fiumi hanno generalmente corso breve e carattere torrentizio; lo Shinano, è il più lungo, tocca i 369 km.
Il Giappone ha dieci città con popolazione superiore al milione di ab., un'ottantina con popolazione compresa tra i 200.000 ab. e il milione, un centinaio con popolazione tra i 100 e i 200.000 ab.
Nell'ultimo secolo il Giappone è passato da un’economia agricola, chiusa e a struttura feudale, a un'economia altamente industrializzata, malgrado le scarse risorse naturali. Attualmente il Giappone si può considerare la seconda potenza economica del mondo, dopo gli USA.
La concorrenzialità internazionale si basa sulla collaborazione di una miriade di aziende artigianali, dove la debolissima presenza sindacale permette un notevole contenimento del costo della manodopera e le spese generali sono notevolmente inferiori.
L’agricoltura assicura i 2/3 del fabbisogno alimentare grazie all'uso di concimi e di procedimenti di selezione delle sementi. La coltura più diffusa è sempre il riso, che viene anche importato in grandi quantità. È notevole la produzione di tè e di agrumi, ed ha grandi tradizioni la bachicoltura (seconda produzione mondiale dopo la Cina), che alimenta l'industria della seta. Una voce importante è la pesca, per la quale il Giappone è al primo posto nel mondo. Non potendo contare su grandi risorse minerarie ed energetiche (ma cospicui sono i giacimenti di rame), il Giappone ricorre a massicce importazioni petrolifere per la produzione di energia elettrica, potenziando nel frattempo il settore nucleare. Il settore automobilistico, ha posto fine negli anni Ottanta alla tradizionale preminenza internazionale statunitense. Molto sviluppo ha avuto l'elettronica e l'elettomeccanica (personal computer, calcolatori, radiotecnica e telecomunicazioni).
STORIA
L'attuale popolazione giapponese discende dalle primitive popolazioni isolane, cui si sono sovrapposti in successive migrazioni gli Ainu, di origine siberiana, genti tunguse, provenienti dalla Cina e dalla Corea, e genti malesi e indonesiane.
Complessa è la storia del gippone dalla sua prima unificazione nel VII sec. a.c. fino alla abolizione delle strutture feudali e alla promulgazione della Costituzione da parte dell’imperatore Mutsuhito, nel 1889.Obiettivi della politica estera divennero la revisione dei trattati con le potenze occidentali e la penetrazione politica e commerciale nel continente asiatico. La pace di Shimonoseki (1895), che concluse il conflitto cino-giapponese, impose alla Cina la rinuncia alla Corea e la consegna di Formosa e delle Pescadores; garantitosi l'appoggio inglese (alleanze del 1902), la rivalità per il possesso della Manciuria condusse a una guerra con la Russia (1904-1905), che, vinta, dovette cedere la parte meridionale dell'isola di Sahalin e Port Arthur (pace di Portsmouth). Stabilito nel 1907 il protettorato sulla Corea, il Giappone ne proclamò l'annessione nel 1910, inaugurando la fase decisamente imperialista della propria politica estera.
Conclusa l'alleanza con le potenze dell'Asse (Patto Anticomintern 1936-Patto tripartito 1940), il Giappone entrò nel secondo conflitto mondiale nel 1941 provocando l'entrata in guerra degli USA con l'attacco della base di Pearl Harbor nelle Hawaii e ottenendo inizialmente notevoli successi. Ma la decisa controffensiva delle forze alleate e il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki (6-9 agosto 1945) indussero il Paese, stremato, alla resa. Dal 1946 al 1952 il Giappone fu sottoposto al regime di occupazione statunitense. In quel periodo dovette adottare una costituzione di tipo democratico, abolendo le prerogative dell'imperatore e stabilendo il disarmo nazionale permanente. Gli anni Sessanta furono un periodo di grande sviluppo economico, che portò il Giappone a livello di seconda potenza industriale del mondo. Nel 1972 furono riprese le relazioni con Pechino. Nel 1974, la politica del Gippone fu caratterizzata da una particolare attenzione ai problemi economici, e coincise con l'avvio dell'espansione commerciale nipponica sul mercato internazionale, compiutasi pienamente negli anni Ottanta. Nel 1989 morì l'imperatore Hirohito, al quale successe il figlio Akihito. Nel 1995 il governo giapponese inoltre si è trovato ad affrontare prima il disastroso terremoto del 17 gennaio che ha raso al suolo la città di Kobe e il 20 marzo l'attentato alla metropolitana di Tokyo, per opera della setta "Suprema Verità", che ha causato la morte di 12 persone e l'intossicazione di 500, a causa del deliberato rilascio di un gas, il sarin. Nell'ottobre 1996, a seguito di gravi contrasti tra socialisti e liberaldemocratici - il partito liberaldemocratico riportava nel frattempo alle elezioni una vittoria di misura - saliva al governo Ryutaro Hashimoto.
LINGUA E LETTERATURA
La lingua, Polisillabica e agglutinante, appartiene forse al ramo orientale dell'altaico, ma presenta analogie sintattiche e lessicali anche con le lingue del gruppo mundapolinesiano. Come lingua nazionale è stato adottato in età moderna il dialetto di Tokyo. La scrittura originariamente era solo di tipo ideografico, derivata dai caratteri cinesi; dall’VIII sec. furono derivate, sempre dal sistema cinese, anche due varianti di segni sillabici (i due kana), di valore puramente fonetico, che integrano la scrittura ideologica.
Le prime opere della letteratura giapponese sono di carattere storico e si ispirano a modelli cinesi: (Memorie di antichi eventi e Annali del Giappone, VIII sec.). Intorno al 760 fu compilata la prima antologia poetica, la Raccolta di diecimila foglie, che comprende 4495 poesie di centinaia di autori del VI-VIII sec. Seguirono altre antologie, tra cui di particolare rilievo la Raccolta di poesie antiche e moderne del 905.
A partire dal X – XI sec. si rileva un interesse crescente per la narrativa, soprattutto per il diario e il racconto (monogatari). Da quest’ultimo, con l’abbandono del genere fiabesco, si sviluppò il romanzo, che assunse il carattere di ritratto d’ambiente e di costume.
A partire dalla metà del XIX sec. l’influenza occidentale impresse un nuovo corso alla letteratura giapponese, nella quale si affermò il realismo, successivamente il romanticismo, l’idealismo.
Ma, al di là di ogni corrente, l’elemento che accomunava la maggior parte degli scrittori era l’attenzione ai problemi sociali. La produzione letteraria recente è aperta alla sperimentazione di nuove forme e nuovi linguaggi, sia nel campo della narrativa, della poesia e in quello teatrale.
ARTE
Nonostante l'influsso dell'arte cinese, l'arte giapponese possiede un'individualità inconfondibile: essa si manifesta nella tendenza alla rappresentazione concreta dei fatti che hanno per protagonisti l'uomo e la natura, goduta questa, come estrinsecazione di sentimenti dell'animo, al di fuori di ogni idealizzazione e nel costante predominio dei valori emotivi, svincolati da ingerenze e compiacimenti intellettualistici.
Nel periodo Asuka o Suiko (552-645), con la diffusione del buddismo, inizia l'influenza della cultura e dell'arte cinesi.
Il periodo Heian (794-1185) segna la nascita dell'arte giapponese vera e propria: soprattutto della pittura narrativa su rotoli di seta (emakimono); particolarmente sfarzosa è l'architettura. L'arte giapponese ha visto negli ultimi anni la maturazione delle caratteristiche essenziali già messe in luce durante gli anni Settanta, come la forte accentuazione concettuale, con opere di chiara ispirazione asiatica e di grande originalità, imperniate soprattutto sul rapporto tra uomo e ambiente circostante.
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