El Salvador

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El Salvador

Repubblica (República de El Salvador) dell'America Centrale.
Superficie: 21.041 km2.
Popolazione: 5.048.000 ab.
Capitale: San Salvador.
Lingua: spagnolo.
Religione: cattolica.
Unità monetaria: colón.
Confini: confina a est e a nord con l'Honduras, a nord-ovest con il Guatemala e si affaccia a sud sull'Oceano Pacifico.
Ordinamento: Repubblica presidenziale.

GEOGRAFIA
Il Paese è montuoso nell'interno: imponenti rilievi vulcanici sovrastano una regione ad altopiani, fertile e ben coltivata; la fascia costiera è orlata di lagune. Il clima è temperato sui rilievi, caldo-umido lungo il litorale. La popolazione (meticci 70%, amerindi 20%, creoli 10%) si concentra nell'altopiano interno. L'economia si fonda sull'agricoltura e, in particolare, sulla monocoltura del caffè, a cui si aggiungono con ruolo secondario cotone, canna da zucchero, sesamo. Industrie alimentari, tessili, chimiche, calzaturiere e del cemento. Porto principale: La Unión.

STORIA
Abitata in epoca precolombiana da popolazioni azteche e maya, la regione fu conquistata dagli Spagnoli (1524-1528), guidati da P. de Alvarado. Fino al XIX sec. fece parte della capitanía general di Guatemala. Si proclamò indipendente dalla Spagna nel 1823. La storia successiva è stata caratterizzata da continue guerre con il Guatemala (1844, 1863, 1885, 1906) e all'interno, dopo la proclamazione della repubblica nel 1841, da dittature militari e rivolte popolari, sfociate negli anni Settanta prima in guerriglia, quindi in guerra civile, condotta dal principale gruppo d'opposizione, il Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martí, appoggiato più o meno apertamente da Cuba. Negli anni Ottanta l'insediamento alla presidenza di N. Duarte, leader della Democrazia cristiana, avviò un processo di democratizzazione del Paese e un tentativo di dialogo con la guerriglia duramente contrastato dalle forze armate e dalle formazioni paramilitari dell'estrema destra (gli squadroni della morte, responsabili tra l'altro dell'assassinio nel 1980 dell'arcivescono O. Romero), così come dal FMLN, che intensificò le azioni militari. Nel 1989 le presidenziali hanno visto la schiacciante vittoria del candidato di destra Alfredo Cristiani, che nel 1991 ha concluso un accordo per la cessazione delle ostilità e la revisione della Costituzione. L'FMLN si trasformava in partito politico. Le elezioni del 1994 venivano vinte dal candidato repubblicano A. Calderon Sol, che pur impegnandosi ad accellerare la risoluzione degli accordi di pace, non riusciva a impedire gli scontri con gli ex militari a cui erano state premesse terre e indennità al momento della firma nel 1992.

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