Algeria

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Algeria

Stato dell'Africa settentrionale, confinante a est con la Tunisia e la Libia, a ovest con il Marocco e a sud con il Niger, il Mali e la Mauritania.
2.381.741 Km quadrati (di cui circa 2.000.000 nella regione sahariana), 27.800.000 ab.
Capitale Algeri.
Città principali: Costantina, Orano e Annaba.

Geografia.
- Geografia fisica.
Il territorio dell'Algeria è caratterizzato dal profondo contrasto tra la regione settentrionale e l'immensa distesa desertica meridionale, che appartiene all'altopiano sahariano.
Il rilievo della regione settentrionale è costituito da tre grando sistemi: le catene costiere del Tell; l'Atlante Sahariano, costituito da rilievo calcarei del giurassico, di cui fa parte il monte Chelia (2.328 m), il punto culminante dell'Algeria settentrionale; e gli altopiani, che si estendono tra l'Atlante e le costiere del Tell, larghi circa 200 Km e alti da 1.000 a 1.200 m, priva per la maggior parte di sbocchi al mare e accidentati da depressioni chiuse, dal fondo umido e salso, scavate nelle alluvioni (gli sciott).
La regione sahariana copre oltre i quattro quinti del territorio algerino e alterna due tipi fondamentali di paesaggio: l'erg (deserto di sabbia) e l'hammada (deserto roccioso).
Nella parte sudorientale si ergono i possenti massicci vulcanici dell'altopiano di Ajjer e dello Hoggar, che culmina con il monte Tahat (2.918 m).
Il clima dell'Algeria è di tipo mediterraneo, con una stagione secca estiva che però varia da zona a zona.
Nei mesi invernali il clima diventa continentale, con gelo frequente.
A sud dell'Atlante sahariano il clima è desertico: la stagione piovosa va da ottobre ad aprile ed è caratterizzata da precipitazioni violente e irregolari.
- Geografia umana ed economica.
Gli abitanti dell'Algeria sono per lo più musulmani di lingua araba (80%) e berbera (18%).
I Berberi sono la popolazione originaria, oggi ridotta a minoranza e dislocata soprattutto nella Grande Cabilia e nel massiccio dell'Aurès.
Nel massiccio dell'Hoggar e sull'altopiano dell'Ajjer vi sono numerosi gruppi di Tuereg (seminomadi).
Il paese ha registrato negli ultimi anni 50 anni una delle crescite democratiche più alte del mondo (ca. il 3% annuo), frutto di un elevato coefficiente di natalità (30,1 per mille) unito a un tasso di mortalità piuttosto basso (6 per mille): questo fenomeno ha determinato fortissime pressioni sul mercato del lavoro e lo sviluppo di un forte movimento migratorio.
Il 38% della popolazione è analfabeta, il 55,8% vive in città.
La maggioranza della popolazione è di religione musulmana.
Un tempo l'economia algerina era la più rurale dell'Africa settentrionale, ma ora le persone dedite alla coltivazione sono notevolmente diminuite (22,3% del totale), mentre è aumentato la percentuale di lavoratori dedita all'attività manifatturiera e estrattiva (31,3%) e ai servizi (42,6%).
Questo è l'effetto della politica di industrializzazione intrapresa dopo l'indipendenza (1962) dall'ora il presidente Boumedienne, anche se una rigida pianificazione, unita alla nazionalizzazione di alcune produzioni, ha determinato grandi difficoltà di sviluppo.
La progressiva riduzione degli sforzi in campo agricolo, per esempio, ha fatto sì che le coltivazioni non tenessero il passo della crescita demografica, costringendo così l'Algeria a far massiccio ricorso all'importazione di beni alimentari.
L'agricoltura nazionale copre sempre meno il fabbisogno alimentare della popolazione: dal 73% del 1969 si è scesi a meno del 40%.
Questo è uno dei fallimento dell'economia algerina.
Si producono per l'esportazione uva, olive, primizie orticole e frutta; per il consumo locale si coltivano soprattutto cereali (orzo, frumento, mais, riso).
La superficie coltivata è pari appena al 3% del territorio.
Il paese dispone di importanti giacimenti di petrolio (Hassi-Messaoud, Rhourde el Baguel, El Gassi-El Agreb, Tin Fouyé, Edjeleh, Gassi Touil, Zarzaitine, Ohnet) e di gas naturale (Hassi R'Mel, Messdar).
Importanti anche i ricchi giacimenti del Sahara di ferro, manganese, uranio, platino e diamanti.
L'industria conta soprattutto su alcune aziende tessili, alimentari e chimiche (lavorazione acidi, e fertilizzanti).
L'artigianato produce lavori di oreficeria e tappeti; il turismo (700.000 visitatori l'anno) non è ancora sviluppato come in altri paesi mediterranei.
La difficile situazione interna degli ultimi anni non ne ha facilitato lo sviluppo.

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