La Macedonia

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Testo

LA MACEDONIA
La Macedonia è una piccola nazione situata nella penisola Balcanica; confina a nord con la Repubblica Federale di Iugoslavia, a est con la Bulgaria, a sud con la Grecia, a ovest con l’Albania. Il territorio della Macedonia è caratterizzato dalla presenza di due sistemi montuosi separati dalla valle del fiume Vardar. La catena situata nella parte occidentale del paese, corrisponde al versante interno delle Alpi Dinariche, e raggiunge la vetta massima con il monte Corab (2764 m.) posto sul confine con l’Albania. I rilievi orientali di altitudine più modesta raggiungono quota 2000 m. solo con il gruppo della Osogovoska situato sul confine con la Bulgaria. Per ciò che riguarda le acque interne, oltre al già citato fiume Vardar, bisogna segnalare la presenza di due grandi laghi il lago Prespa (274 Kmq), e il lago di Ocrida (349 Kmq).
Il clima è di tipo temperato-contintentale, con temperature che oscillano nei valori medi tra i +25° in luglio e i - 2° in gennaio; la protezione assicurata dai monti Albanesi ai venti occidentali, rende la Macedonia un paese secco (meno di 500 mm di precipitazioni in pianura).

Situazione attuale
Il 18 Giugno 1991 la Macedonia annuncia il proprio ritiro dal Federazione Iugoslava, e in un referendum tenuto l’8 Settembre il 90% dei votanti si pronuncia a favore dell’indipendenza. Quando in Dicembre la CEE mette in atto un dispositivo di riconoscimento condizionale per le Repubbliche Iugoslave che lo desiderino, la Croazia, la Slovenia, la Bosnia e la Macedonia presentano la loro candidatura. Il riconoscimento della Macedonia, che guidata dall’ex comunista Kiro Gligorov, è più difficile di quello delle altre tre Repubbliche a causa dell’opposizione della Grecia, che non vede di buon occhio il fatto che un paese vicino porti il nome di una delle sue provincie e rifiuta di considerare l’assenza di ogni ambizione territoriale una sufficiente garanzia di buon vicinato. Nel Novembre 1992 scontri tra la polizia e la minoranza Albanese inducono la CEE a proporre il proprio aiuto economico prima che i conflitti si estendano. La situazione economica resta tuttavia difficile a causa dell’embargo contro Serbia e Montenegro e dell’ostilità della Grecia: la produzione industriale si è dimezzata dopo il 1989, e l’agricoltura non basta a soddisfare le necessità della Repubblica. Nel Maggio 1993 il Denar, moneta provvisoria introdotta nell’Aprile 1992, viene lasciato libero di fluttuare, cosa che consente di ridurre il tasso di interesse. L’8 Giugno 1993 il Paese viene ammesso nell’ONU con il nome di ex Repubblica Iugoslavia di Macedonia, ma solo a Dicembre sei Paesi dell’UE (Danimarca, Francia, Germania, G.B:, Italia e Paesi Bassi) allacciano rapporti diplomatici con il nuovo stato, seguiti nel Gennaio ’94 dagli Stati Uniti. Il 16 Febbraio 1994 la Grecia decide di attuare un blocco contro la Macedonia per costringerla a cambiare nome, bandiera e costituzione. Il 18 Albania, Italia, Bulgaria e Turchia aprono a suo favore un corridoio stradale e ferroviario. Il 16 Ottobre il Presidente uscente Gligorov, candidato della coalizione di sinistra al potere, vince le prime elezioni presidenziali organizzate dall’indipendenza del Paese con il 52,6% dei voti; suo principale avversario era Ljubisa Gijevski, candidato del principale gruppo di opposizione, il Partito Democratico per l’unità nazionale Macedone (di estrema destra), a cui va il 14,5% dei voti. Gli osservatori internazionali denunciano numerose irregolarità. Il 30 si svolge il 2° turno delle elezioni politiche boicottato dall’opposizione: l’alleanza per la Macedonia, al potere, conquista 94 seggi su 120; gli altri 16 vanno alle due formazioni che rappresentano la minoranza Albanese. Il primo ministro uscente, Branko Crvenkovski forma il nuovo governo. Sul piano economico il ‘ 94 è caratterizzato da una politica di rigore concordata con il Fondo Monetario Internazionale. Il 13-09-1995, nella sede Ginevrina dell’ONU e su pressione degli Stati Uniti, Macedonia e Grecia firmano un accordo che pone fine al loro contrasto : la prima si impegna a modificare la bandiera e le clausole controverse della Costituzione, la seconda a togliere l’embargo contro Skopje. Non viene invece risolto il problema del nome ufficiale del Paese, tuttora denominato “ ex repubblica iugoslava di Macedonia”. L’embargo Greco cesserà come previsto il 14 Ottobre. Il 3 Ottobre a Skopje il Presidente Gligorov resta gravemente ferito in un attentato dinamitardo: come previsto dalla Costituzione diventa Capo di Stato ad interim il presidente dell’assemblea Stojan Andov. Nel 1995 l’economia, soffocata dall’embargo Greco, registra una grave recessione ma finalmente l’8 Aprile 1996 Macedonia e Iugoslavia firmano a Belgrado un accordo per la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi.

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