Moti Millenari - Geografia Astronomica

Materie:Riassunto
Categoria:Geografia Astronomica
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Testo

I MOTI MILLENARI
I moti millenari sono determinati dalla gravità dei corpi celesti sulla Terra. Tra i moti millenari troviamo il “moto doppio-conico” o “precessione luni-solare” che è determinato dall’attrazione combinata che il Sole e la Luna esercitato sul rigonfiamento equatoriale. Infatti ciò tende a raddrizzare l’asse terrestre, opposto dalla rapida rotazione della Terra che tende a mantenerlo immutato. Questa precessione dura 26.000 anni. Il livello di attrazione tra Luna, Terra e Sole dipende dalle loro distanze che però cambiano sempre perché le orbite terrestri e lunari sono ellittiche e cambiano la loro intersezione nello spazio. Questi cambiamenti provocano delle perturbazioni o oscillazioni dette “nutazioni” che provocano la descrizione di coni leggermente ondulati. Per lo più il moto viene definito anche “precessione degli equinozi” poiché provoca un anticipo annuale (di circa 20 minuti) dei solstizi e degli equinozi sull’Eclittica. Questo anticipo, a sua volta, provoca un cambiamento di posizione del Sole nella costellazione dello Zodiaco. Infine questo anticipo non provoca cambiamenti di date dei solstizi sul calendario in quanto quest ultimo è basato sull’anno solare a differenza degli anticipi basati sull’anno sidereo. A causa dell’attrazione esercitata dai pianeti sulla Terra la linea degli apsidi (linea che unisce l’afelio con il perielio*) si muove in senso antiorario incontrando la linea degli equinozi. Tutto ciò provoca l’unione tra la precessione degli equinozi e lo “spostamento della linea degli apsidi” abbreviando la precessione da 26.000 a 21.000 anni. Tra gli altri moti troviamo il moto di “variazione dell’eccentricità dell’orbita” che provoca mutamenti nella forma dell’orbita e perturbazioni nel movimento di rivoluzione e il “mutamento dell’inclinazione dell’asse terrestre”.

* Secondo la prima legge di Keplero i pianeti del sistema solare tracciano delle orbite ellittiche intorno al sole e la loro distanza minima dal sole è detta “perielio” e la loro distanza massima è detta “afelio”

Esempio