La perla" di John Steinbeck

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

SCHEDA DI LETTURA

AUTORE: John Steinbeck
TITOLO: La perla
GENERE: Romanzo
FABULA O INTRECCIO: Fabula
FOCALIZZAZIONE: Il narratore è esterno alle vicende e non esprime mai la sua opinione, pertanto la focalizzazione è esterna.
CENNI BIOGRAFICI SULL’AUTORE:
John Ernst Steinbeck nacque a Salinas, California, il 27 febbraio 1902. Dopo gli studi primari e prima di iscriversi all’università di Stanford per frequentare i corsi di biologia, lavorò per un anno come aiuto chimico presso uno zuccherificio. Durante gli studi universitari scrisse novelle e poemi satirici per alcuni periodici locali: nel 1925 lasciò l’università senza aver dato esami. Senza laurea, esercitò i mestieri più umili e disparati: visse per qualche tempo di pesca sulle rive della Monterey Bay, lavorò in una pescheria e al Madison Square Garden come sterratore (nascono da tali esperienze gli spunti per gli ambienti e i personaggi dei suoi futuri romanzi). Nel 1926 partì per New York, dove fece, tra l’altro, il giornalista. Presto tornò in California e, dopo un breve periodo passato nella Sierra Nevada fra la stesura del suo primo romanzo, La Santa Rossa, e la professione di amministratore, si stabilì a Pacific Grove. Qui conobbe il biologo Edward Ricketts, a cui Steinbeck si ispirò per i personaggi di romanzi come Vicolo Cannery, del 1945, e Quel fantastico giovedì, del 1954. La vita di Steinbeck a Pacific Grove dà inizio a quella feconda e fortunata produzione letteraria che lo avrebbe condotto al successo. Il primo riconoscimento di pubblico e di critica raggiunse lo scrittore nel 1935, quando uscì Pian della Tortilla. Seguirono, nel ’37, il celebre Uomini e topi ­ lo stesso autore ne curò la riduzione teatrale ­ e, nel ’39, Furore, per il quale Steinbeck si aggiudicò il premio Pulitzer (dal soggetto del libro fu tratto un film l’anno successivo, per la regia di John Ford). Durante l’ultimo conflitto mondiale fu in Europa e in Africa corrispondente di guerra per il New Herald Tribune. Del 1942 è La luna è tramontata, un romanzo ispirato alla Resistenza norvegese, l’unico dedicato da Steinbeck alla guerra (anche da quest’opera si trasse un dramma di grande successo). Tornato in America, alternò la sua attività di scrittore ­ pubblicò ancora numerosi romanzi ­ con una serie di lunghi viaggi nei paesi più lontani (fu anche in Italia e in Russia), durante i quali raccolse e accumulò materiale per opere di narrativa, reportage, libri di viaggio. A questo genere appartiene il suo ultimo lavoro, Travels with Charlie: in Search of America, del 1962. Nel 1962 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Colpito da un attacco cardiaco, si spense a New York il 20 dicembre 1968.
DIVISIONE IN MACROSEQUENZE:
1. Una povera famiglia della Bassa California, dovendo far fronte alle spese per curare il figlio punto da uno scorpione, trova una straordinaria perla che attira subito le invidie dei vicini.
2. Ben presto la perla diventa fonte di guai per la famiglia che è così costretta a fuggire, ma neanche con la fuga trova pace: alcuni loschi individui, infatti, si mettono sulle loro tracce.
3. Accade l’irreparabile: il bimbo appena nato viene ucciso dagli inseguitori, e Kino, il capofamiglia, dopo averne vendicato la morte getta con la moglie Juana la perla in mare.
BREVE TRAMA:
Il libro narra le vicende di una famiglia di poverissimi pescatori di perle, che per curare il figlio punto da uno scorpione si accaniscono nel loro lavoro fino a trovare una perla di straordinaria grandezza. Questo evento invece di risolvere i problemi della famiglia, è la fonte di infiniti guai: nel tentativo di difendere la perla da una rapina, Kino, il capofamiglia, si macchierà d’omicidio; mentre si nascondono in casa del fratello viene data alle fiamme la loro povera dimora. Più poveri e disperati di prima fuggono cercando di difendere il loro tesoro, ma vengono inseguiti da ignoti figuri. Quando Kino, stremato, decide di affrontarli, accade l’irreparabile tragedia: uno degli inseguitori spara al figlio, Coyotito, uccidendolo.
Dopo aver vendicato la morte del figlio, Kino e sua moglie Juana tornano nel loro villaggio e gettano in mare la perla, in principio salutata come speranza in una vita migliore e poi causa della loro rovina.
PERSONAGGI:
• Kino: Kino, pilastro della famiglia, è un poverissimo pescatore di perle. Il suo primo pensiero dopo aver trovato la perla è quello di far studiare il figlio per poter riscattare la sua gente dall’oppressione dei ricchi, per sapere finalmente cosa è o non è scritto nei libri. Egli ripone nella perla la speranza di una vita migliore soprattutto per il figlio Coyotito e proprio quando vede queste prospettive come certe i suoi sogni svaniscono nell’ufficio del venditore di perle, che ne sminuisce il valore. In seguito a questo episodio cresce la sua rabbia, che lo porterà a non fidarsi più di nessuno e in seguito anche a commettere un omicidio.
• Juana: moglie di Kino, è una donna molto mite e premurosa nei confronti del figlio e del marito. Apparentemente ingenua, è in realtà piena di risorse e di spirito d’iniziativa; anche ella in principio vede la perla come risposta ai bisogni della famiglia, ma sarà la prima ad intuire che questo tesoro diverrà il motivo dei loro dolori, è per questo che una notte decide di gettarla in mare all’insaputa del marito.
• La perla: la vera protagonista di questo racconto è la perla, una comune perla inanimata: non parla, non pensa, non respira, ma su di essa si proiettano le aspettative, i sogni, i desideri di tutti i personaggi del libro. Dalla perla promanano influssi positivi e negativi che di volta in volta influenzano l’agire dei singoli e del gruppo. Essa è il simbolo della ricchezza, veicolo del male.
• Compaesani: rappresentati come una massa indistinta di individui non ben differenziati sono il simbolo dell’invidia, della falsità, della doppiezza che caratterizzano l’uomo di fronte alla repentina fortuna di qualche suo simile.
AMBIENTAZIONE:
Le vicende narrate hanno luogo a La Paz, una cittadina nella Bassa California, in cui è forte il contrasto fra ricchezza e estrema povertà. Nel racconto viene dato molto spazio alle descrizioni di qui luoghi che Steinbeck conosceva bene essendovi nato.
COMMENTO:
Lo stile di questo racconto, composto nel 1947, è molto semplice, non per incapacità dell’autore, ma perché egli sceglie di essere chiaro per non venir frainteso. Steinbeck ripropone in questa storia la necessità di prendere una posizione fra bene e male: l’uomo (in questo caso il protagonista) deve essere sempre pronto ad attuare questa scelta. Questo è in breve il significato essenziale del libro e l’autore non lo nasconde per renderlo intuibile solo ai più accorti lettori, ma attraverso la sua semplicità di linguaggio lo rende chiaro e esplicito a tutti. Non sempre però la scelta operata dal personaggio è quella giusta: ciò è sottolineato dalle musiche che costituiscono il sottofondo della storia: Inizialmente infatti la perla si identifica con il bene della famiglia e la sua musica si confonde con quella del bene, con la canzone della famiglia con le note dell’armonia, della concordia e della speranza. Progredendo nel racconto gli aspetti positivi della perla si fanno più radi sostituiti da un crescendo di influssi negativi; questo aspetto è sottolineato dal fatto che la musica del bene piano piano svanisce lasciando spazio a quella del male che incalza man mano che le vicende si susseguono. Kino si trova di fronte alla scelta fra bene e male per tutta la durata del libro, e insegue la ricchezza per un’illusione di futuro benessere a scapito della famiglia; questo non è un segno di egoismo: egli pensa davvero di fare il bene di essa, è convinto di aver scelto il bene; capirà la realtà delle cose e vincerà sulla perla solo dopo essere stato sconfitto a sua volta. “La perla” non ha un lieto fine, ma una chiusura edificante.
L’autore si rivolge soprattutto ai ragazzi ai quali vuole trasmettere la crudeltà dell’uomo adulto e la sua falsità, ai quali mostra senza sottintesi la pericolosità di inseguire la ricchezza come bene supremo; Kino, infatti, dopo aver trovato la perla si promette che questa non riuscirà a cambiare la sua vita che in meglio, non lo renderà falso come sono i ricchi, ma la perla (chiara allegoria della ricchezza) avrà il sopravvento per tutto il romanzo. Un altro importante tema che viene affrontato è il contrasto fra ricchezza e povertà, costituito dai soprusi inflitti dai ricchi (gli abitanti della “città”) a danno della povera gente come Kino; nell’episodio del medico si osserva una nota amara e una chiara critica nei confronti dell’ipocrisia di questo personaggio che sfrutta la sua cultura come mezzo per soggiogare Kino. Uno dei primi desideri del protagonista dopo aver trovato la perla è proprio quello di far studiare il figlio per far cessare la supremazia del ricco; Kino vede la cultura come riscatto sociale: questo concetto ha caratterizzato parte della letteratura e soprattutto della storia mondiale (il potente che sfrutta l’ignoranza del popolo a suo vantaggio) ed è un chiaro avvertimento ai ragazzi verso cui è rivolto il libro di riconoscere lo studio e l’opportunità di studiare come diritto e valore essenziale.
Karis Amata Zecchi

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