La giornata d'uno scrutatore

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Testo

“ LA GIORNATA D’UNO SCRUTATORE ”

di

ITALO CALVINO

L’AUTORE: brevi cenni biografici

Italo Calvino nasce il 15 ottobre 1923 a Santiago de las Vegas, presso l’Avana. Il padre, Mario, è un agronomo di vecchia famiglia sanremese; la madre, Evelina Mameli, sassarese d’origine, è laureata in scienze naturali e lavora come assistente di botanica all’Università di Pavia.
Nel 1925 la famiglia Calvino fa ritorno in Italia.
Nell’arco di tempo che va dal 1929 al 1933, frequenta le Scuole Valdesi; è tollerante verso le opinioni altrui, particolarmente nel campo religioso.
Nel 1939-40 la sua posizione ideologica rimane incerta, sospesa fra il recupero di un’identità locale ed un confuso anarchismo. Scrive brevi racconti, apologhi, opere teatrali e poesie d’ispirazione montaliana.
Nei due anni seguenti s’iscrive alla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino e stringe amicizia con Eugenio Scalfari, che trova stimolo per interessi culturali e politici.
Nel 1943 si trasferisce alla Facoltà di Agraria e Forestale della Regia Università di Firenze. Dopo l’otto settembre, renitente alla leva della Repubblica di Salò, passa alcuni mesi nascosto e vive un periodo di solitudine e letture intense, che saranno determinanti per la sua vocazione di scrittore.
Nel 1944 partecipa alla guerra partigiana nelle brigate Garibaldi e, dopo la guerra, si laurea all’università di Torino.
Attivista del PCI nella provincia di Imperia, scrive su vari periodici e diviene amico di Cesare Pavese.
Nel 1947 pubblica il suo primo romanzo, Il sentiero dei nidi di ragno.
Nel 1948 lascia l’Einaudi per lavorare all’edizione torinese dell’Unità”, dove si occupa della redazione della terza pagina. Comincia a collaborare al settimanale comunista “Rinascita” con racconti e note di letteratura.
1949: esce la raccolta di racconti Ultimo viene il corvo.
Nel 1951 scrive Il visconte dimezzato e compie un viaggio in Unione Sovietica; durante la sua assenza muore il padre, del quale ricorderà la figura nel racconto autobiografico La strada di San Giovanni.
Nel 1957 esce Il barone rampante, mentre, nel 1959, esce Il cavaliere inesistente.
Nel 1962 a Parigi fa conoscenza con Esther Judith Singer (detta Chichita), traduttrice argentina che lavora presso organismi internazionali come l’UNESCO e l’International Atomic Energy Agency.
Nel 1963 prende forma in Italia il movimento della neoavanguardia ed esce La giornata d’uno scrutatore.
Nel 1964 a l’Avana sposa la Singer e ha un colloquio con Ernesto “Che” Guevara. Si stabilisce a Roma con la moglie.
Nel 1968 segue la contestazione studentesca con interesse, ma senza condividerne atteggiamenti e ideologia.
Nel 1985, colto da un ictus il 6 settembre a Castiglione della Pescaia, viene ricoverato all’ospedale di Siena. Muore in seguito a emorragia cerebrale nella notte fra il 18 e il 19.

SINTESI

Il romanzo è la descrizione di un’intera giornata all’interno di un seggio elettorale situato presso l’istituto Cottolengo di Torino, dove sono ricoverati invalidi e handicappati.
Il protagonista è Amerigo Ormea, un intellettuale di sinistra, le cui razionalistiche certezze nel progresso della storia e nelle capacità dell’uomo di formare il proprio destino entrano in crisi di fronte alla concreta e lancinante manifestazione del male del mondo, incarnato da quegli esseri infelici e, di fatto, senza vita che stanno ai margini della storia, senza sapere nulla della propria esistenza e di quella degli altri. Di fronte a tale disperazione, anche i meschini tentativi di strumentalizzazione di questi poveri elettori da parte dei religiosi che li hanno in cura passano in secondo piano e resta sospeso e angosciante l’interrogativo sull’inspiegabile e insanabile dolore della vita.

MOVIMENTO STORICO-LETTERARIO DELL’AUTORE

Calvino appartiene al neorealismo e può essere definito un intellettuale neoilluminista, soprattutto per la precisione razionale del suo raccontare, anche quando il riferimento è al mondo della fantasia.
Egli ha attraversato le esperienze più significative della realtà italiana del dopoguerra (dal neorealismo alle neoavanguardie) contribuendo in ogni campo: dal racconto realistico a quello fantastico, al testo saggistico.

PERIODIZZAZIONE STORICA DELLA VICENDA

La vicenda si svolge nell’anno 1953 durante le elezioni per l’approvazione di quella che fu battezzata “legge-truffa”.

AMBIENTAZIONE GEOGRAFICA

La vicenda si svolge principalmente all’interno del Cottolengo di Torino.

PROTAGONISTA

Il protagonista del racconto è Amerigo Ormea, un giovane intellettuale comunista, che viene nominato scrutatore in un seggio elettorale situato all’interno dell’istituto religioso “Piccola Casa della Divina Provvidenza”, più comunemente detto, e conosciuto, col nome di “Cottolengo”.
È una persona portata, dal proprio carattere, verso una vita piuttosto tranquilla e raccolta, ma che non si tira indietro quando si tratta di fare qualcosa che sente utile e adatto a lui.
Lo svolgersi della vicenda è scandito dalle sue riflessioni che spaziano su vari argomenti e aspetti dell’esistenza umana. Il racconto è anche una specie di reportage sulle elezioni al Cottolengo, di denuncia contro uno degli aspetti più assurdi della democrazia italiana e di meditazione filosofica su ciò che significa far votare i deficienti e i paralitici.
Soprattutto si tratta di una riflessione che il protagonista compie su se stesso: guardando all’umanità “diversa” con la quale si trova a contatto egli si pone interrogativi sul significato dell’azione politica e della storia di fronte alla sofferenza e al male.
Nel corso della sua giornata da scrutatore, Amerigo si accorge con crescente intensità del fatto che il suo compito si distacca sempre più dall’aspetto puramente politico; al punto da giungere, in questo luogo, a sentirsi chiamato in causa insieme all’umanità in genere e a chiedersi: “Fino a che punto un essere umano può dirsi umano? E fino a che punto un essere può dirsi un essere, di qualsiasi specie?”.

PERSONAGGI SECONDARI

Gli altri membri del seggio: sono due donne e due uomini, i loro nomi non sono specificati e anche le loro descrizioni sono piuttosto approssimative e costituite dalle osservazioni di Amerigo.
Presidente: uomo vecchio, lento, timoroso di commettere errori, gli altri membri del seggio devono stargli addosso, forzandolo e mostrandosi decisi ogni volta che egli si trova sul punto di perdersi in un bicchier d’acqua. Ostenta un apprensivo formalismo che gli viene dalla sua scarsa convinzione nel sistema.
Smilzo occhialuto: è un giovane democristiano e si parla di lui solo quando vengono descritte le liti che sorgono tra gli scrutatori, durante le quali egli si schiera dalla parte della donna con la blusa bianca. Fra gli altri membri del seggio si crede su un fronte di battaglia insidiato dai nemici.
Donna col golfino arancione: sui trent’anni, ha un viso rosso di lentiggini e Amerigo ipotizza che possa essere un’operaia e un’impiegata. Appartiene al partito socialista ed è la prima che tenta di imporsi per far rispettare la legalità nel seggio e possiede un temperamento piuttosto impaziente.
Donna con la blusa bianca: sui cinquant’anni, un medaglione con un ritratto sul petto, forse è una vedova e ha l’aria di una maestra elementare, osserva Amerigo. Si oppone strenuamente alle proteste dell’altra scrutatrice.

Lia: è forse il personaggio secondario più importante anche se non ha niente a che fare con la vicenda elettorale. Lia è l’amica, l’amante, di Amerigo e rappresenta tutto ciò che si trova nel mondo esterno e che è assente nella realtà del Cottolengo. Tuttavia Amerigo riesce a trovarne una trasposizione, o corrispondenza, anche tra le ombre ospedaliere dell’istituto.
Il suo personaggio è chiamato in causa, per la prima volta, mentre si stanno volgendo le elezioni; Amerigo è perso nelle sue riflessioni quando, improvvisamente, si ritrova a pensare ad un mondo privo di bellezza e, precisamente, privo della bellezza femminile. Mentre svolge il suo compito di scrutatore tra le esistenze opache che popolano il Cottolengo, Amerigo avverte un bisogno struggente di bellezza, che si concentra, appunto, nella figura di Lia.
Ella è in grado di sconvolgere gli equilibri su cui si basa la vita di Amerigo e lo fa con un’irruenza particolare e leggera: così quando lei gli annuncia di essere incinta egli si sente umiliato poiché considera la procreazione una sconfitta delle sue idee.

STRUTTURA LINGUISTICA

Il racconto si svolge lucido e lineare, con rare accelerazioni del ritmo narrativo e parti dinamiche quasi assenti, poiché il tutto è incentrato in modo particolare sull’aspetto riflessivo della vicenda.

RUOLO DEL’IO NARRANTE

Il narratore si limita a riportare i fatti di cui Amerigo è testimone o partecipe e a rendere note, al lettore, le riflessioni del protagonista. Riflessioni che, ad ogni modo, sono proprie dell’autore, poiché anch’egli, a suo tempo, fu scrutatore in un seggio all’interno del Cottolengo.

MESSAGGIO DELL’AUTORE

Con questo racconto Calvino tocca i temi dell’infelicità di natura, del dolore e della responsabilità della procreazione. Si tratta di un racconto costituito più da riflessioni che da fatti, che pongono l’accento sul progressivo distacco dalla sicurezza della linearità dei processi storici e politici.
L’autore ritiene che l’intellettuale non può rinunciare a sfidare la realtà attraverso la sua diretta osservazione. Infatti, rendersi conto della complessità del reale, è un atteggiamento costruttivo perché significa non accontentarsi di precostituzioni schematiche e semplicistiche.

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