Il cavaliere inesistente, di Italo Calvino

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale
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Testo

SCHEDA DI LETTURA
Autore: Italo Calvino
Titolo: Il cavaliere inesistente
Editore: Einaudi
Anno: 1959
Ambiente: Nell’Alto Medioevo, fra i paladini di Carlo Magno in lotta contro i Turchi.
Struttura: Il genere letterario a cui si ispira qui Calvino è quello del romanzo cavalleresco, pieno di intrighi, di sotterfugi, di coincidenze, di viaggi da una parte all’altra dell’Europa, di persone che si rivelano altre, di battaglie, di duelli, d’amore, fino all’agnizione finale. Il numero delle sequenze narrative, di dialogo o di riflessione dei personaggi o del narratore è abbastanza equilibrato. Il narratore è interno, è una certa suor Teodora, incaricata di estrapolare da documenti e testimonianze varie questa storia, che alla fine si rivelerà essere Bradamante, ritiratasi in convento dopo la sparizione di Agilulfo.
Linguaggio: Il linguaggio è in generale abbastanza semplice, anche se spesso, soprattutto nei dialoghi, tende ad imitare il volgare medievale.
Contenuto: Fra i paladini di Carlo Magno in lotta contro i Turchi c’è anche Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildinverni e degli Altri di Corbentraz e Sura, cavaliere di Selimpia Citeriore e Fez, un cavaliere inesistente, pura volontà di esserci chiusa in una bianca armatura. Durante i preparativi e l’avvicinamento alla battaglia, egli incontra Rambaldo, giovane impetuoso che combatte per vendicare suo padre e Gurgulù, sempliciotto che crede di essere tutto ciò con cui viene a contatto, assegnato da Carlo Magno come scudiero ad Agilulfo, perché il niente e il tutto si completino. Durante la battaglia Rambaldo viene soccorso da un cavaliere misterioso, che poi si rivela essere la bella Bradamante, innamorata della perfezione di Agilulfo, e si innamora di lei. Un giorno, a tavola, Torrismondo annuncia che Agilulfo non può essere considerato un cavaliere. Infatti egli ha ottenuto quel titolo salvando Sofronia, una fanciulla vergine quindici anni prima, ma, essendo quella fanciulla la madre di Torrismondo, non poteva essere vergine. Allora Carlo Magno invia Agilulfo in Scozia per cercare Sofronia e dimostrare la sua verginità, e Torrismondo a cercare il Sacro Ordine dei Cavalieri del San Graal e farsi riconoscere come loro figlio. Dopo mille peripezie, Agilulfo arriva in Marocco, dove Sofronia era prigioniera del sultano, la libera, torna in Europa, nasconde la donna in una grotta e parte alla ricerca di Carlo Magno. Intanto Torrismondo trova i Cavalieri del Graal, e cerca di unirsi a loro, ma le loro pratiche mistiche e meditative non sono fatte per un cuore ardimentoso come quello del giovane che invece libera il villaggio lì vicino dalle angherie del Sacro Ordine. Torrismondo torna poi in cerca di Carlo Magno e casualmente si imbatte in Sofronia, non la riconosce e fa l’amore con lei. In quel momento arrivano Agilufo, Carlo Magno e i paladini per verificare la verginità di Sofronia, ma, scoperto l’incesto, sia Agilufo che Torrismondo scappano per la vergogna; poco dopo Torrismondo ritorna, spiegando che se Sofronia al momento del loro incontro era vergine, non può essere sua madre. Infatti la donna si rivela come sua sorellastra e Rambaldo va in cerca di Agilufo per riabilitarlo. Ma il cavaliere, venuta meno l’intensa volontà di esserci che riempiva l’armatura, si è dissolto, lasciando a terra l’armatura e un biglietto che la destina allo stesso Rambaldo. Questo la indossa e la usa per sedurre Bradamante, che però, accortasi dell’inganno, lo caccia. Intanto Torrismondo sposa Sofronia e va vivere nel villaggio da lui liberato. La vicenda si conclude con Rambaldo che entra nel convento e porta via Bradamante, diventata monaca dopo essersi pentita di averlo cacciato
Livello ideologico: Il tema di questo romanzo è l’identità, la ricerca di certezze. Agilufo non esiste, ma è pieno di coscienza e di volontà di esserci, mentre Gurdulù c’è, ma non lo sa e quindi tende a confondersi con tutto ciò che trova, senza lasciare memoria di sé in quelli che incontra. Rambaldo è in cerca di certezze, la certezza che trova e l’amore per Bradamante, la cui unica certezza sta invece nella perfezione incarnata da Agilulfo. Torrismondo cerca la sua identità nell’essere riconusciuto dai Cavalieri del Graal, mentre questi trovano identità e certezza nel misticismo, nell’abbandono totale all’entità ultraterrena rappresntata dal Graal, arrivando ad opprimere nel nome di questo i poveri contadini, che, una volta che Torrismondo ha insegnato loro che sono esseri liberi, non accettano più nenche il domino del loro liberatore, ma lo ricevono solo come lavoratore al loro stesso livello.

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