Il cavaliere inesistente

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Data:10.12.2001
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Testo

Titolo: Il cavaliere inesistente
Anno: 1959
Edizioni: Mondadori

Agilulfo и un cavaliere senza corpo, una semplice armatura bianca al servizio di Carlo Magno, che non trasgredisce mai alcun regolamento ed и affetto da una pignoleria estrema, verso sй stesso e tutti. Gurdulщ и il suo scudiero: egli non sa di esistere e tende ad identificarsi con le cose che vede. Rambaldo, un giovane cavaliere, Bramante, una fiera donna guerriera, e una provocante Priscilla, sono gli altri personaggi di questo divertentissimo romanzo di Calvino, facente parte della triade de gli "antenati", con il "Barone rampante" e "Il Visconte dimezzato". Un susseguirsi serrato e spassosissimo di avventure, in un medioevo scanzonato e fiabesco, parodia dei romanzi cavallereschi dei tempi andati, ma che nasconde una seria riflessione dell'autore sull'annientamento della persona, nella civiltа moderna (un armatura dietro alla quale non c'и piщ nulla) ed una critica arguta a certe ideologie, che propongono una "fusione col tutto" decisamente intransigente e inumana, nell'episodio dei cavalieri del San Gral.

Il ciclo dei tre romanzi(Il Visconte dimezzato,Il Barone rampante, il Cavaliere inesistente),fu raccolto da Calvino in due ordini diversi: iniziando con il Cavaliere inesistente e terminando con il Visconte dimezzato, ovvero con maggior pessimismo chiudendo con il Cavaliere inesistente. L'esperienza biografica dell'autore lo rende testimone degli eventi chiave del nostro secolo,ed egli trasfigurerа questi accadimenti nella sua prosa fantastica ma indagatrice del reale.Italo Calvino nasce a Cuba,precisamente a Santiago de las Vegas nel 1923.Lo scrittore viene poi in Italia,a San Remo,cittа dove vivevano i genitori.Durante la seconda guerra mondiale и chiamato alle armi,ma Calvino,che per formazione familiare era contrario a Mussolini ed a Hitler,decide di non presentarsi e trascorre alcuni mesi nascosto.E' proprio in questo periodo che si sviluppa in lui una vocazione letteraria.Lasciata San Remo, Calvino fissa la propria residenza prima a Torino,poi a Parigi ed infine a Roma.Il romanzo и ambientato alla corte di Carlo Magno durante la guerra condotta dai Franchi contro gli Arabi che occupavano la penisola Iberica.La tematica ispiratrice risale al poema epico-cavalleresco; ma nella scrittura calviniana i paladini non vengono descritti come eroi, ma come persone comuni:"l'armatura,testimonianza del loro grado e nome, delle imprese compiute,eccola ridotta ad un involucro,ad una vuota ferraglia;e le persone lм a russare,la faccia schiacciata nel guanciale, un filo di bava giщ dalle labbra aperte".Emerge giа dall'inizio il tema dominante dell'essere e dell'apparire.L'atteggiamento parodiaco dell' autore emerge anche dagli ironici anacronismi della trama:non dobbiamo stupirci se i guerrieri di Carlo Magno indossano elmi e corazze di foggia ancora sconosciuta ai tempi dell'impero franco,o se si rispettano a tavola le regole di un'etichetta entrata in uso piщ tardi,mangiando con la forchetta anzichи con le mani.
Si rilevano le preoccupazioni politiche dell'autore,la sua diffidenza nei confronti delle "sante cause";e anche una sua volontа di opporsi all'inerzia sociale .Infatti si noti,da una parte come la guerra fra Cristianitа e Infedeli assurga a simbolo di tutte le guerre combattute per il predominio a scapito degli umili-soldati o civili che siano-e ormai svuotata da ogni spinta ideologica,con il loro carico di inutile ferocia;per altro verso come un popolo capace di liberarsi dall'oppressione sia affidato il compito di essere portavoce del messaggio decisivo"anche ad essere si impara".Tra ragioni politiche e ragioni esistenziali non c'и contrapposizione, al contrario esse si intrecciano.
Possiamo notare che l'autore ha rinunciato sia a descrivere i volti dei personaggi, sia a dotarli di forte rilievo interiore
Il narratore esterno alla storia и impersonale;in un secondo momento ad una voce fuori campo si sovrappone un narratore,o meglio una narratrice intradiegetica di secondo grado.Suor Teodora и anche lei impersonale ed esterna alla storia, almeno fino a quando non si scopre essere Bradamante-un personaggio della storia-. Le descrizioni all'interno del testo sono molto attente,per quanto riguarda l'abbigliamento bellico,ossia tutti i pezzi che fanno parte dell'armatura, come:gli schinieri,il brudiere,la celata;molto vaghe invece riguardo i luoghi: il castello di Priscilla e il campo di battaglia
L'autore utilizza il discorso indiretto libero,mentre l'intreccio risulta articolato secondo un rapporto di tipo logico.Troviamo numerose similitudini,soprattutto nei primi capitoli:nelle armature si bolliva come in pentole tenute a fuoco lento,la notte per gli eserciti in campo и regolata come il cielo stellato,e cosм di seguito.L’autore si avvale di un linguaggio preciso,limpido,pienamente comunicativo.Da quando comincia la narrazione di Suor Teodora,all'inizio di ogni capitolo,ella esprime la propria difficoltа nello scrivere e la propria ignoranza sui due temi principali:la guerra e l'amore.
Nel secondo capitolo vengono a confronto due inquetudini diverse:quella del cavaliere inesistente e quella di Rambaldo. Diverse e tuttavia complementari,come suggerisce l'atto del posarsi delicato di quella mano di ferro sui capelli del cavaliere inesperto.
Nel terzo capitolo, accanto al protagonista appare un nuovo personaggio,Gurdulщ;questa volta non sono le inquetudini dei due personaggi ad essere complementari,ma essi stessi.D'altronde il cavaliere inesistente non ha carne nи ossa,e il suo scudiero le ha entrambe,ma и senza volontа e coscienza.I temi della guerra e dell'amore,vengono svolti con ironia, cossichи ne risulta bilanciata la carica drammatica;ma il gioco dei contrasti tra episodi farseschi e visioni agghiaccianti di cadaveri sbudellati,rende piщ che mai palese come la guerra sia atroce e inutileLa massima che si puт trarre dalla descrizione della battaglia и esplicitamente dichiarata,in un certo punto nel quarto capitolo, dalla voce narrante"e la guerra cos'и poi se non questo passarsi di mano in mano roba sempre piщ ammaccata?".
Nel quinto capitolo viene affidato a Rambaldo il compito di farsi portavoce di un'etica attiva"Non ci sono altri giorni che questi vostri giorni prima della tomba,per voi vivi e anche per voi morti.Che mi sia dato di non sprecarli,di non sprecare nulla di ciт che sono e di ciт che potrei essere".
Nel sesto e settimo capitolo troviamo un nuovo personaggio:Torrismondo,che come Rambaldo cerca un senso alla propria vita,ma lo cerca nel passato piщ che nel futuro,cerca la vera storia della sua vita"Era il bosco che voleva ritrovare, l'umido oscuro bosco dell'infanzia,la madre,le giornate della grotta.
Nell'ottavo capitolo il cavaliere inesistente incontra Priscilla,la quale,durante la notte, che trascorre con lui,si innamora;ma lui il giorno dopo all'alba parte senza esitazione di nessuno dei due.Questo episodio puт essere interpretato come parodia dell'episodio omerico,e di altri consimili,dove l'eroe viene bloccato dall'amante.
Nel decimo capitolo,i cavalieri del Gral,si riferiscono ad una lunga tradizione letteraria.Molto importante и osservare come Calvino si sia richiamato alla tradizione con la solita libertа:come ci parli,anzichи del Gral,dei cavalieri del Gral.
Nell'undicesimo capitolo troviamo una ennesima parodia.Al contrario di quanto avviene nelle tragedie,qui l'amore creduto impossibile si rivela possibile.Si rivela anche la differenzatra due personaggi:Bradamante e Sofronia.Bradamente a differenza di Sofronia-che si sposa con Torrismondo-non accetta il fatto compiuto.
L'intero libro puт essere inteso come una metafora;d'altronde come giа rilevato il tema dominante,piщ che l'amore и quello dell'essere e dell'apparire.Infatti il cavaliere inesistente che non appare,se non per l'armatura,ma che и;Gurdulщ,che al contrario appare,ma non и;e suor Teodora che appare quel che non и,considerando che lei in realtа и Bradamante-un'ottima guerriera-.

Uno dei personaggi piщ importanti della trilogia и Agilulfo, protagonista del Cavaliere Inesistente, «Dall'uomo primitivo che, essendo tutt'uno con l'universo, poteva essere detto ancora inesistente perchй indifferenziato dalla materia organica, siamo lentamente arrivati all'uomo artificiale che, essendo tutt'uno coi prodotti e con le situazioni, и inesistente perchй non fa piщ attrito con nulla, non ha piщ rapporto (lotta e attraverso la lotta armonia) con ciт che (natura o storia) gli sta intorno, ma solo astrattamente "funziona".» (sempre dalla nota del 1960)

Cos'и Agilulfo? Cosa rappresenta? E perchй Calvino ha scelto una tale figura? Anche questo racconto come i precedenti deve essere interpretato come metafora del presente, quindi Agilulfo puт rappresentare l'uomo di oggi ridotto alla sola esterioritа, all'unica ricerca delle forme e di una bellezza effimera, incarnata dalla candida armatura del cavaliere, cioи senza contenuto, che lo renda reale, quindi si rivela una figura sfuggente alla quale Calvino stesso fatica a dare un significato unitario e preciso. Lo scrittore nasconde in Agilulfo un connotato di negativitа: riesce a mantenersi in vita solo svolgendo gesti esteriori, come ordinare pigne o lucidare la spada, perciт ha perso la dimensione dell'essere, ma c'и in lui una forte volontа di sopravvivere, sostituendo l'essere con il fare. Spesso infatti l'uomo moderno si valuta per quello che fa e non per quello и.

Il Cavaliere Inesistente и forse dei tre libri quello che piщ mi и piaciuto, non per la trama che rievoca il continuo rincorrersi di personaggi presente nelle opere dell'Ariosto, a cui Calvino somma la sua fervida immaginazione per fare assumere alla narrazione una tonalitа comica e grottesca, ma per i personaggi. L'autore и infatti abilissimo nel costruire antitesi tra i vari personaggi: la piщ evidente и quella che intercorre tra Agilulfo, figura dell'uomo alienato, senza sentimenti, freddo, robotico, e Gurdulщ che molti critici definiscono "l'uomo bestia", ma rappresenta, secondo me, quell'uomo primitivo, legato alla vita, che si lascia trasportare dalla passione, che confonde la realtа con il sogno, l'oggetto con il soggetto; lo si potrebbe accostare al "fanciullino" di Pascoli, e di conseguenza potrebbe diventare allegoria del poeta stesso, che abbandona la ragiona per sentire ciт che lo circonda toccandolo con l'animo.

Come ho giа scritto Agilulfo puт assumere infiniti significati, puт diventare una scatola, una forma da riempire a proprio piacimento, un'allegoria del tutto, perciт puт essere il simbolo stesso dell'allegoria, della quale Calvino si и servito nel ciclo dei Nostri Antenati per effettuare i suoi continui rimandi al presente. Alla fine del libro il Cavaliere Inesistente si dissolve, lasciando solo la corazza.

«Ogni cosa si muove nella liscia pagina senza che nulla se ne veda, senza che nulla cambi sulla sua suprficie, come in fondo tutto si muove e nulla cambia nella rugosa crosta del mondo,…» Solo Agilulfo ha una vera coscienza di ciт che gli accade intorno perchй il suo punto di vista и esterno, distaccato e perciт, come il Barone Rampante in cima agli alberi poteva cogliere meglio i segreti delle altre persone, cosм il Cavaliere puт osservare la realtа, l'amore, che Bradamante e Priscilla, seppure in modo diverso, provano per lui, ma non puт provare nulla di persona e da ciт gli deriva una forte sofferenza: « (…) il corpo della gente che aveva un corpo gli dava sм un disagio somigliante all'invidia, ma anche una stretta che era d'orgoglio, di superioritа sdegnosa»

La comunitа dei Cavalieri del Gral concepisce l'esistenza come esperienza di annullamento della realtа, scandita da un luogo e un tempo, alla ricerca dell'infinito, di un qualcosa che trascende, perciт in essa si puт scorgere la ricerca della perfezione da parte dell'uomo che non riesce a trovarla in sй, quindi ricerca qualcosa di superiore.

In notevole antitesi con i Cavalieri del Gral vi и la comunitа dei Curvaldi, accomunati dall'esperienza di ricerca della propria identitа come popolo, perciт ognuno di essi esiste come componente di quella nazione.

Altri due personaggi notevoli sono Bradamante, e Rambaldo, un giovane alla ricerca della propria identitа, egli quindi non sa chi и; all'inizio Calvino ce lo presenta come un personaggio che crede di essere perchй fa, vuole vendicare il padre morto in battaglia, poi scopre che l'esistenza non и nel fare e allora conosce l'amore. Bradamante, la quale ha una concezione dell'amore molto guerresca, cerca la massima diversitа, quindi Agilulfo. Molto significativo и il fatto che Rambaldo sia l'erede di Agilulfo: il Cavalire Inesistente lascia la sua armatura vuota, emblema dell'allegoria, a Rambaldo, che la riempie con la vita. E' un grande invito di Calvino a vivere in modo partecipe, attivo, energico e passionale, a rischiare e a buttarsi, come fa lui stesso quando incomincia a scrivere: «La pagina ha il suo bene solo quando la volti e c'и la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro. La penna corre spinta dallo stesso piacere che ti fa correre le strade. Il capitolo che attacchi e non sai ancora che storia racconterа и come l'angolo che svolterai uscendo dal convento e non sai se ti metterа a faccia a faccia con un drago, uno stuolo barbaresco, un'isola incantanta, un nuovo amore.»

Schedatura de Il cavaliere inesistente

Titolo : "Il Cavaliere Inesistente"
Prima Edizione : Novembre 1959, Casa editrice Einaudi di Torino
Edizione considerata : Maggio 1993, Arnoldo Mondadori Editore, Prezzo Ј. 13.000, pagine126
Genere dell'opera : Romanzo
Ambiente : Le vicende si ambientano dapprincipio sotto le mura di Parigi, in seguito si spostano negli accampamenti cristiani durante la guerra contro i mori, poi in Inghilterra, in Marocco e infine nuovamente in terra francese.
Tempo : La storia si svolge nel IX secolo, durante la guerra contro i musulmani, che occupavano la Spagna.
Riassunto : Suor Teodora e' intenta a scontare la sua penitenza affidatale dalla badessa , che consiste nello scrivere un libro. Allora la monaca incomincia a narrare.
Tra i paladini di Carlomagno , ve ne и uno, di nome Agilulfo, che non esiste. Nella sua splendente armatura, infatti, e' il vuoto, e per questo fatto e' deriso e schernito dai suoi commilitoni. Nonostante questo impedimento, Agilulfo и di gran lunga il miglior soldato che l'esercito francese abbia. Non esistendo il cavaliere non ha bisogno di mangiare e tantomeno di dormire, infatti, di notte vaga per l'accampamento correggendo con la sua nota pignoleria ogni disfunzione all'interno dell'esercito. Una notte, vagando tra i padiglioni, si imbattй in un giovane cavaliere, di nome Rambaldo, angosciato al pensiero della battaglia prevista per l'indomani, il quale gli chiese come potesse trovare sul campo di battaglia l'Argalif Isoarre, per ucciderlo e vendicare la morte di suo padre. Il paladino con la consueta fermezza gli indicт di recarsi in un padiglione dove avrebbero esaudito la sua richiesta. Rambaldo rimase molto colpito dalla sicurezza di Agilulfo e da subito ebbe stima di lui. Il giovane cavaliere conoscendo meglio la vita nell'accampamento rimase molto deluso, in quanto la immaginava assai diversa. La sufficienza con cui i componenti dell'esercito svolgevano le proprie mansioni lo lasciт amareggiato, ma spinto dall'orgoglio di vendicare suo padre il giorno seguente si presentт sul campo di battaglia deciso a raggiungere il suo scopo, e raggiuntolo, anche se poco onorevolmente, sulla strada del ritorno cadde in una imboscata di due cavalieri arabi, dalla quale fu salvato da un misterioso cavaliere, che non si fece riconoscere. Rincorsolo lo vide spogliarsi dell'armatura vicino a un torrente e scoprм che era una donna. Tornato al campo chiese informazioni su di lei ad alcuni compagni che gli affermarono che si trattava di Bradamante, una coraggiosa donna dal carattere scontroso. Rambaldo si invaghм subito di lei, tanto da non riuscire a pensare ad altro. Il giovane decise cosм di chiedere consiglio ad Agilulfo, delle stravaganti caratteristiche del quale era stato informato dai compagni, ma non ottenne alcuna risposta da lui. Rambaldo vagando ancora per l'accampamento incontrт Torrismondo, un altro giovane cavaliere, anch'egli deluso dal vero aspetto della guerra. Questo, durante il pranzo, accusт Agilulfo di non potersi fregiare del titolo di cavaliere, in quanto la donna da lui salvata dai briganti quindici anni prima in realtа non era vergine, e quindi ad Agilulfo sarebbe spettato solamente un riconoscimento ma non il titolo di cavaliere. Torrismondo affermт di essere figlio di quella donna, e cosм, negando di essere figlio dei duchi di Cornovaglia ricusт anch'egli il titolo di cavaliere, che tuttavia gli sarebbe spettato se avesse dimostrato di essere figlio di un dei cavalieri del San Graal. Il fatto destт molto scalpore nell'accampamento, e Carlomagno invitт i due interessati a fornire delle prove per suffragare le proprie tesi. I due allora partirono alla ricerca delle testimonianze che avrebbero chiarificato la loro situazione. Bradamante, sconvolta dalla notizia, si preparт rapidamente a partire per inseguire Agilulfo, del quale era pazzamente innamorata, e al suo seguito partм Rambaldo, che per lo stesso motivo rincorreva la donna. Agilulfo giunse al monastero dove Sofronia, donna da lui salvata, si era rifugiata dopo l'incontro con il paladino, ma trovatolo distrutto, seppe da un contadino che tutte le suore erano state rapite dai saraceni e portate in Marocco. Cosм il cavaliere si imbarcт su una nave e partм alla volta del Marocco deciso a ritrovare la donna. La nave perт durante il viaggio scontrт una balena e naufragт. Grazie alla sua stravagante natura Agilulfo, affondato a causa del peso della corazza, camminando sul fondale del mare giunse ugualmente in Marocco, dove scoprм che Sofronia era stata promessa in sposa al Saladino di quella regione. Con estrema abilitа liberт la donna e con lei si imbarcт per la Francia su di una nave, che, ugualmente alla prima naufragт vicino alle coste francesi. Agilulfo riuscм a portare in salvo la donna e lasciandola in una grotta a riposare e corse da Carlomagno e riferirgli del ritrovamento. Nel contempo Torrismondo aveva raggiunto i cavalieri del San Graal e deluso dalle loro strampalate ideologie cominciт ad errare per le nazioni senza una meta. Giunto in una grotta, vi trovт una donna, e, folgorato dalla sua bellezza se ne invaghм e con le si congiunse. Ivi giunti, Agilulfo e Carlomagno rimasero sbigottiti alla vista di ciт: Agilulfo fuggм disperato per aver perso il suo onore, rincorso dal riconoscente Rambaldo, che cercava di riferirgli la veritа. Sofronia non era infatti la madre di Torrismondo, che era fuggito anch'egli per non sopportare l'umiliazione di aver provocato un incesto, bensм la sorellastra; la veritа era stata occultata dai genitori dei due. Cosм Torrismondo potй sposare Sofronia e trasferirsi con lei in una terra assegnatagli da Carlomagno, ma Rambaldo non riuscм a raggiungere Agilulfo, che abbandonando la sua armatura svanм nel nulla. Rambaldo errт per anni in cerca di Bradamante e infine la trovт in un convento, in cui era entrata con il nome di Suor Teodora.
I personaggi :
Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildinverni e degli Altri di Corbentraz e Sura, cavaliere di Selimpia Citeriore e Fez : pignolo e intransigente paladino di Carlomagno, oltre alla sua stravagante non esistenza nel suo personaggio si evidenzia l'assenza di ogni sentimento e sensazione, che lo dipinge quasi come un personaggio inanimato. Tuttavia nel finale del racconto sentendosi ferito nell'orgoglio e nell'onore si ritira e abbandonando la sua armatura svanisce, dimostrando di poter provare sentimenti e che non esiste un uomo oltre al cavaliere. L' interesse per lui di Bradamante lo turba notevolmente, come dimostra nel secondo incontro con Rambaldo
Rambaldo di Rossiglione : Giovane cavaliere, le sue illusioni sulla guerra e sulla cavalleria crollano immediatamente, ed egli и assalito dalla insicurezza. Assume Agilulfo come sostegno, con lui vorrebbe parlare quando и assalito dallo sconforto. Ma quando si innamora di Bradamante per lui il paladino assume un doppio ruolo: quello di confortatore e quello di rivale in amore. Tuttavia alla fine del racconto dimostra il suo riconoscimento e la sua stima per Agilulfo rincorrendolo per i boschi, e lo stesso paladino, che lo aveva freddamente trattato per tutto il romanzo, alla fine gli concede in regalo la sua armatura, ossia quanto di piщ caro abbia mai posseduto.
Bradamante o Suor Teodora: Bella e coraggiosa donna, nonchй abilissima amazzone. Assunta dall'autore come narratrice dei fatti, non rivela fino alla fine la propria identitа. Anche il suo carattere e il suo rapporto con gli altri personaggi muta nel corso della storia, ma il suo cambiamento и repentino: inizialmente altera e fredda con Rambaldo ha occhi solo per Agilulfo, che peraltro и turbato dal suo interesse, mentre al termine della vicenda accoglie Rambaldo abbandonando il convento. Probabilmente il suo processo di maturazione si compie analizzando i fatti durante il racconto
Torrismondo : Giovane cavaliere, il suo carattere non e' particolarmente evidenziato ma dalle sue riflessioni si evince la sua concezione pessimistica della vita e di tutte le cose. Nel corso del romanzo matura abbandonando le proprie illusioni giovanili e assumendo ideologie personali. Alla sua comparsa и presentato come anti-eroe del buon Agilulfo, ma nella continuazione dell'intreccio le avventure in Inghilterra e la scoperta della veritа sulla sua famiglia lo propongono come personaggio buono.
Gurdulщ : noto con altri numerosissimi nomi, scellerato mendicante frequentatore degli accampamenti, per ordine di Carlomagno viene assunto da scudiero da Agilulfo, ma si rivela piщ un peso che un aiuto per il paladino.
La struttura narrativa :
L'autore fa narrare la vicenda a una suora, e talvolta all'inizio di un capitolo interrompe la narrazione per far effettuare alla religiosa delle riflessioni sui fatti raccontati o delle digressioni sulle fonti di ispirazione utilizzate o ancora farle pronunciare delle scuse al lettore per la sua ignoranza su qualche argomento trattato. Per buona parte del libro, circa dieci capitoli, il ritmo narrativo risulta abbastanza lento e la narrazione и tralasciata per descrizioni di ambienti e dettagliati riferimenti a questioni che non incidono sulla trama principale. Nella seconda parte al contrario il ritmo narrativo e' molto veloce per ammissione della stessa monaca narratrice, che afferma di "stare aspettando qualcosa", che nel colpo di scena finale sarа proprio Rambaldo.
La sintassi e' strutturata prevalentemente sull'accosto di proposizioni principali e il linguaggio risulta abbastanza semplice e privo di figure retoriche. Il racconto non presenta un definito personaggio principale, in quanto, a seconda delle fasi della narrazione vede evidenziato un personaggio : come all'inizio dell'opera Agilulfo sembra il protagonista, in seguito Rambaldo focalizza su di sй l'attenzione, poi le avventure di Torrismondo, anche se velocemente narrate, assumono un ruolo importante e infine con la rivelazione dell'identitа della narratrice il personaggio di Bradamante prevale sugli altri.
Valutazione critica :
Il testo и molto coinvolgente e invoglia alla lettura, il linguaggio semplice rende gradevole e per nulla gravosa la comprensione, la sottile ironia nelle descrizioni di usanze e ambienti dell'epoca sdrammatizza ancor piщ il racconto, che и ricco di spunti fantastici e surreali che ben si congiungono con precisi riferimenti storici e culturali. A mio avviso gli spunti fantastici sono molto ben equilibrati con la narrazione realistica perchй non sono mai invadenti e non condizionano lo svolgersi della trama in modo radicale, fatta eccezione per la passeggiata sui fondali marini di Agilulfo, che evidenzia troppo fortemente la natura fantastica dell'opera. Ritengo infatti che il paradosso dell'inesistenza del paladino, che peraltro e' riscontrabile nella societа moderna per stessa ammissione dell'autore, non sia tanto fantastico : e' la rappresentazione dell'illusione e dell'apparenza che allora come oggi condizionava le opinioni degli individui. La vicenda и inoltre ricca di colpi di scena, anche se l'ultimo a lieto fine, personalmente, mi sembra una forzatura per contrapporre un evento positivo alla triste fine Agilulfo. Lo sfortunato protagonista и infatti l'unico a cui l'autore riserva un finale infelice.

Esempio



  


  1. antonella

    mi potreste fare il riassunto dei capitoli 8 e 9 del libro il cavaliere inesistente