I Malavoglia

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

FRANCESCO
V Beo
BRASACCHIO
10 febbraio 2001
I MALAVOGLIA
di Giovanni Verga
Casa editrice : Giulio Einaudi Editore,ristampa aggiornata della prima edizione risalente al 1881 (Treves,Milano).
Genere del libro : si tratta di un romanzo storico realistico, storico perché la trama si svolge e scorre parallela ai fatti della Storia, pur incrociandoli: come la catastrofica battaglia di Lissa (1866) tra la flotta italiana e quella austriaca che vide tra le vittime,luca uno dei nipoti di padron ‘Ntoni, la tassa sul macinato, la leva obbligatoria,il trasformarsi delle città,l’industrializzazione, le nuove filosofie; e realistico perché caratteristico del genere di cui Verga è uno dei massimi esponenti in Italia:“ Il Verismo ”. Movimento letterario sorto in Italia nell'ultimo trentennio del XIX secolo, contraddistinto dall’espressione del “vero” con una rappresentazione obbiettiva di tutta la realtà,anche nei suoi aspetti più umili,creando un’atmosfera cupa e avvolta dal fatalismo che pervade a tratti il romanzo
Ambiente e tempo : i fatti narrati si svolgono tra il 1865 e il 1875 ad Aci Trezza, un piccolo paese siciliano a pochi chilometri da Catania, un tipico villaggio di pescatori dove gli abitanti si conoscono tutti e sanno tutto dei propri concittadini. I luoghi sono descritti brevemente senza un uso eccessivo di aggettivi , in particolare il mare in cattivo tempo : “…il mare si udiva muggire attorno ai faraglioni che pareva ci fossero riuniti i buoi della fiera di sant’Alfio […] il vento faceva volare le gonnelle e le foglie secche” e l’atmosfera dettagliata (tipica verista) dei diversi ambienti all’interno del paese (le botteghe ,l’osteria). Il tempo è ben identificabile ,come citato sopra , dalla morte Luca richiamato al servizio militare (della durata di cinque anni all’epoca) nella battaglia di Lissa.
Personaggi : protagonista del romanzo è tutto il paese , fatto di personaggi uniti da una stessa cultura ma divisi da antiche rivalità. Sono presenti molti personaggi che attraverso i dialoghi si presentano senza alcun’introduzione. La famiglia dei Malavoglia è così composta: il “patriarca” padron ‘Ntoni,il figlio Bastianazzo, instancabile lavoratore e la moglie di quest’ultimo Maruzza detta Longa e i loro cinque figli: Ntoni il maggiore , Luca , Mena , Alessi , e la più piccola Lia.
Il protagonista è in ogni modo padron ‘Ntoni il capofamiglia vecchio saggio che tiene le redini di tutto il romanzo, sua la decisione di investire il denaro nell’affare dei lupini,egli è un conservatore delle tradizioni antiche,parla con l’aiuto dei proverbi,accetta le sventure della sua famiglia con rassegnazione non riesce ad accettare la personalità sognatrice del nipote maggiore ‘Ntoni. Egli vede trascorrere la propria vita con la disgregazione della famiglia partendo dalla morte del figlio e giungendo alla perdita della casa, tutto ciò per cui egli aveva sempre lottato. il romanzo si conclude con la sua morte,lontano dal paese dal quale non aveva mai voluto staccarsi ma con in mente le ultime immagini inerenti il suo allontanamento.
Un altro protagonista è ‘Ntoni il maggiore dei nipoti,primogenito scelto dal nonno a continuare la vita che lui stesso aveva iniziato,’Ntoni si rivela non all’altezza della situazione essendo pigro,spesso irrequieto,irrazionale,impulsivo e debole di carattere tradendo le aspettative del nonno.Egli è il punto fragile della famiglia,si allontana da AciTrezza in cerca di una vita meno dura e soprattutto più redditizia ma combina solo sciocchezze rovinando completamente la famiglia. Una volta pentitosi non può più tornare indietro e a causa delle malelingue del paese, non può più restare accanto ai suoi fratelli.
Mena, vive la sua vita tra le mura di casa, è il personaggio positivo della famiglia,accetta rassegnandosi la decisione del nonno che la vuole sposa di Brasi Cipolla pur amando Alfio Mosca. La promessa di matrimonio è infranta dalle pessime condizioni della famiglia.Ella ha sempre un atteggiamento positivo e in qualche modo sereno,anche dopo le tristi vicende che colpiscono la famiglia come la morte della madre. Quando Alfio la chiede in sposa ella rifiuta e assieme al fratello riacquista la casa del Nespolo.
Alessi,onesto e bravo lavoratore si può definire come la trasposizione sia fisica che a livello caratteriale del nonno,vuole sposare Nunziata donna laboriosa e ponderata. La sua mentalità è contraria alla ribellione per lui la dignità non ha prezzo. Forma con Mena e Nunziata il nuovo nucleo familiare tanto voluto dal nonno di cui egli si prende cura.
Trama del racconto : E’ la storia di una famiglia di pescatori ,i Toscano, soprannominati appunto Malavoglia che vivono in un minuscolo paese sulla costa orientale della Sicilia negli ultimi decenni dell’Ottocento. Ma il romanzo di Verga è anche la storia di tutta Aci Trezza, perché sono tutti gli abitanti del paese, caratterizzati da soprannomi curiosi (Campana di legno, Piedipapera, Vespa, sant’Agata…) che raccontano ogni vicenda, che commentano ogni avvenimento o comportamento. I malavoglia possiedono una barca la Provvidenza,che fa naufragio perdendo il carico di lupini acquistato dal nonno e con il quale perde la vita Bastianazzo,figlio di padron ‘Ntoni, inizia così una lunga serie di sventure per tutta la famiglia. Per risarcire il debito del nonno è necessario vendere la casa del Nespolo, Luca secondo figlio di Bastianazzo perisce nella battaglia di Lissa e la vedova Maruzza muore di colera. ‘Ntoni frequenta cattive compagnie entrando nel contrabbando e finisce in galera, Mena non si potrà sposare a causa delle pessime condizioni economiche con Alfio, Lia scompare dopo essere fuggita di casa ,alla morte del vecchio Padron ‘Ntoni la famiglia si può definire smembrata,rimane solo Alessi per continuare il lavoro del nonno e riacquisire la casa del Nespolo poiché ‘Ntoni si allontana lasciando il paese.
Riflessioni sul libro : personalmente il libro è molto interessante,soprattutto perché evidenzia un periodo storico importante del nostro Paese, mi ha leggermente turbato l’incredibile susseguirsi di eventi negativi della storia una fatta da gente comune. Anche se forse troppo fatalista Verga raggiunge il suo scopo rappresentando la realtà così com’è, mostrandocela nella sua integrità. Questo libro mi è piaciuto molto dandomi l’esempio di chi anche in condizioni avverse va sempre avanti,anche se il risultato poi non è completamente quello sperato (anche se non sappiamo poi come siano andate a finire le cose con la famiglia de I Malavoglia o quello che ne rimase)
Osservazioni sulla forma : tutto ne I Malavoglia è raccontato in modo naturale, scarno, asciutto, con le espressioni tipiche dei personaggi, senza retorica , senza qualche tocco d’ironia.Verga non vuole illustrarci come una guida turistica un villaggio di pescatori,ma vuole farcelo “trovare davanti con l’immediatezza di una realtà che contiene in se stessa il suo significato. Verga utilizza un lessico sostanzialmente italiano, inserendo diverse locuzioni dialettali tipiche del parlato.
Semplice e scorrevoli la lettura salvo il continuo uso di note a piè di pagina per le locuzioni popolari.
Notizie sull’autore : Trasferitosi dalla natia Sicilia a Firenze per assecondare la sua vocazione letteraria, Giovanni Verga abitò in seguito a Milano, dove entrò in contatto con il mondo della Scapigliatura e soprattutto con i veristi, della cui corrente divenne uno dei massimi esponenti. La sua produzione attraversò diverse fasi, passando dai temi storico-patriottici a quelli romantico-mondani, a quelli più propriamente veristi, di ambiente soprattutto siciliano, che ebbero la più compiuta espressione nel progettato ciclo dei Vinti, di cui I Malavoglia (1881) e Mastro Don Gesualdo (1889) furono gli unici due romanzi conclusi. Nonostante l'indubbia qualità artistica, Verga non ebbe, in vita, grande successo e negli ultimi anni tornò in Sicilia abbandonando la scrittura; la sua rivalutazione come uno dei massimi esponenti della letteratura italiana del Novecento avvenne in epoca successiva.
(1840-1922)
Curiosità : I Malavoglia offrì lo spunto per il film “La terra Trema” (1948) di Luchino Visconti, momento importante del cinema neorealista.
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