Due di Due di Andrea De Carlo

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

DUE DI DUE
Di Andrea de Carlo
Arnoldo Mondatori Editore

TRAMA
È la storia dell’amicizia di due ragazzi, Mario e Guido, che si sono conosciuti a scuola. Il primo si sente attratto dalla personalità del secondo che, una volta abbandonati gli studi, si sente libero e vuole conoscere il mondo, odia Milano (la città dove i due vivono) ed è sempre alla ricerca di novità. Mario inizia l’università ma quasi subito ha una crisi: non sa più chi è e cosa vuole. I ragazzi si perdono di vista dopo aver fatto un viaggio in Grecia. Guido va a Londra, qui inizia a scrivere un libro sul quale scarica tutta la sua rabbia verso gli oggetti e la città dove è cresciuto. Mario, intanto, trova due case malridotte in mezzo alla campagna e decide di acquistarle con l’eredità del marito di sua madre, morto da poco. Inizia a rimetterle in sesto con materiali diversi da quelli usati nelle città, coltiva il terreno ma non ne è capace; si reca quindi in biblioteca per cercare un volume di agricoltura e incontra Martina, la quale si trasferisce alle Due Case e insieme riescono a trasformare quella valle in un luogo del tutto naturale. Il loro obiettivo è l’autosufficienza che all’inizio sembra un’impresa impossibile. Va ad abitare da loro anche Chiara, la sorella di Martina, e in seguito per un breve periodo anche Guido e la campagna gli dà lo stimolo giusto per finire il libro. Dopo molti mesi il libro fa successo ma Guido si sente impossibilitato a dire ciò che pensa. I ragazzi si separano ancora, Mario diventa papà e insieme a Martina decide di non sposarsi per non far interferire lo Stato tra loro. Guido invece va a vivere con Chiara, ma il loro rapporto finisce presto nonostante Chiara aspetti un figlio. Guido non riesce a instaurare un rapporto con Giuliano (suo figlio) e odia sempre di più il mondo. Mario continua a dare la possibilità a Guido di trasferirsi nella seconda casa e Guido continua a rifiutare, la campagna lo intristisce. Dopo una vita irregolare, Guido, si schianta contro un palo a Milano e Mario incendia la seconda casa, va sulle colline dove anni prima era andato con Guido e da là vede una casa sola dove ce ne sono sempre state due.

PERSONAGGI

MARIO: è un ragazzo inizialmente insicuro e senza un’identità precisa, però poi capisce ciò che è meglio per lui e decide cosa fare della sua vita. È timido e appare spesso indifferente agli altri, come se fosse talmente piccolo da non essere visto. Prende Guido come esempio per se stesso, si sente simile a lui ma fondamentalmente diverso, un po’ lo invidia per il suo modo di fare forte e deciso. Secondo me, il più bell’interrogativo del libro è: “sarà possibile che i ruoli in un’amicizia cambino ad un certo punto? O sono destinati a restare uguali attraverso lo scorrere del tempo e il lento trasformarsi delle persone?”. Alla fine è Mario a dimostrarsi forte tra i due.

GUIDO: fin dalla prima presentazione sembra essere sicuro di sé, con degli ideali, capace di far divertire le persone tenendo uniti i gruppi e facendo nascere entusiasmo e curiosità. È un osservatore, non lascia scappare nessun particolare, impara a conoscere la gente guardandola. Stupisce spesso Mario perché dà continue svolte alla sua vita proprio quando si accorge che sta per essere inquadrato, non vuole niente di fisso, è un sognatore, lavora molto di fantasia e vorrebbe che la realtà fosse flessibile come la sua immaginazione. Per questo raccoglie molte delusioni. Verso la fine del libro, dice questo: “non bisognerebbe mai immaginarsi niente in dettaglio, perché l’immaginazione finisce per mangiarsi tutto il terreno su cui una cosa potrebbe succedere”

TEMATICHE

( L’amicizia è un rapporto importante e fondamentale per un uomo, i ruoli si cambiano: prima uno aiuta l’altro e poi viceversa.

È un continuo perdersi e ritrovarsi ed è proprio questo a rendere bello ed emozionante ogni litigio, allontanamento e riavvicinamento. Un amico serve per fare in modo che la vita non sia solo di una persona, proprio quando si pensa che ormai tutto sia finito è il momento in cui tutto ricomincia.
È bello conoscere qualcuno a fondo, sapere i motivi delle sue scelte senza che vengano spiegati. È un rapporto dove il rispetto dell’altro è al primo posto e si ha la possibilità di essere se stessi.

( Tutto intorno a questi due ragazzi si trasforma e si dilata, ma loro, con immensa fatica, riescono a non cambiare. Questo fa capire che non è obbligatorio seguire il corso del mondo, che non c’è nessuna strada obbligatoria da percorrere e ognuno può fare ciò che preferisce se solo lo vuole.

( Le città hanno distrutto le meraviglie della terra, gli odori soffocano gli uomini, tutto è così delineato e fisso che sembra quasi “NATURALE”. Ci sono solo dei centri di saccheggio di energie umane dove gli abitanti vivono in mezzo ai loro stessi detriti, cercano di “blindarsi” e “impermeabilizzarsi” più che possono dall’orrore che hanno prodotto, scapparsene lontani alla prima occasione in cerca del PULITO. La gente cerca di adattare i propri desideri, indirizzarli verso oggetti, automobili, vestiti e giocattoli inutili che servono solo a far dimenticare cosa è diventato il mondo.

( Si pensa che una persona cambi da un momento all’altro, ma è solo che le si ha sovrapposto un’immagine per farla corrispondere a come la si vorrebbe. Questo è quello che si riesce ad intravedere nel rapporto esistente tra Guido e Chiara. Infatti, Guido vede in chiara una persona sicura di sé, con certezze e conoscenze abbastanza fondate da far sembrare tutto più facile. Ma le richieste di Chiara sono sempre state ben leggibili, se solo Guido avesse voluto vederle.

STILE

Il libro è scritto in prima persona (Mario) prevalentemente in forma scorrevole, ci sono però dei tratti in cui si sente la necessità di tornare indietro per capire meglio. All’inizio tutto sembra voler descrivere solo il punto di vista di Guido, come se Mario sentisse le sue emozioni e leggesse nei suoi pensieri, poi invece c’è uno sviluppo delle idee e punti di vista di Mario.
L’autore usa poche virgole e molte congiunzioni, soprattutto con i nomi: “io e Paolo e Guido e Martina e Chiara…”, spesso sembrano liste interminabili di persone o azioni. Usa termini facili o comprensibili dal contesto.
De Carlo analizza in modo profondo le situazioni lasciando, secondo me, la possibilità ai lettori di immaginarsi i luoghi che sono solo accennati.

COMMENTO

Il romanzo mi è piaciuto molto, tranne qualche passaggio troppo veloce e poco raccontato, come se l’autore cercasse di metterlo tra le righe. Ciò che mi ha deluso è stata la fine, la morte di Guido. Infatti, sembra quasi che l’autore non sapesse come terminare il libro e abbia deciso di far morire uno dei due ragazzi all’improvviso. Certo è un finale imprevedibile, io ne avevo immaginato uno diverso: credevo che Guido andasse ad abitare alla seconda casa oppure che Mario iniziasse a girare il mondo con Guido, in ogni caso pensavo che i due alla fine restassero insieme.

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