2000 Festival di Berlino

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Testo

Quello di Berlino non è stato il più importante festival cinematografico del 2000. Tuttavia la manifestazione inaugurata il 9 febbraio e giunta alla 50a edizione, pur essendo priva della grandeur di Cannes o della mondanità che popola Venezia, rimane molto affascinante, apprezzata soprattutto per il suo gusto e l'equilibrio essenziale che la contraddistingue, almeno quanto il gelo tipicamente teutonico. Primo effettivo e visibilissimo cambiamento del 2000 è stato il trasferimento della Berlinale nella rinnovata Postdamerplatz. Ai grandi spazi verdi ordinatamente tagliati si sono preferite le lussuose e avveniristiche strutture di Renzo Piano, una delle quali ha ospitato tutte le proiezioni. Quattrocentomila circa i visitatori accorsi per vedere oltre 300 pellicole provenienti da tutto il mondo, tra cui le 21 pellicole in concorso. La Giuria Internazionale era presieduta dalla celebre attrice cinese Gong Li. Tra le star presenti Leonardo Di Caprio, George Clooney, Denzel Washington (premiato come miglior attore per The Hurricane), Oliver Stone, Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Milos Forman. A inaugurare il Festival con The Million Dollar Hotel - scritto insieme alla rockstar Bono, cantante degli U2 - è stato chiamato Wim Wenders, che proprio sulla Postdamerplatz fece piantare le tende al circo del suo Il cielo sopra Berlino (1987). Non a caso il Million Dollar Hotel è il nome dell’edificio sul tetto del quale la band irlandese realizzò il video-happening di Where the streets have no name. Vincitore dell’Orso d’oro è stato Magnolia di Paul Thomas Anderson, salutato da molti come il nuovo profeta del cinema americano. Anderson sembra aver appreso molto bene la lezione di Altman, quella cioè di seguire più personaggi, raccontando storie parallele, che a volte possono incrociarsi, altre volte sfiorarsi, come nella vita di ognuno noi. A vincere l’Orso d’argento uno dei più famosi registi cinesi, Zhang Yimou con La strada verso casa.
Esaurita la miriade di proiezioni che per dodici giorni hanno tenuto banco, è piacevole ricordare i volti di alcuni protagonisti – giustamente omaggiati - della storia della Settima Arte di ieri e oggi: il sorriso di Jeanne Moreau, musa della Nouvelle Vague, lo sguardo accecato d’odio di Robert De Niro ne Il cacciatore, la risata magistralmente ebete di Jim Carrey in Man on the Moon.
Berlinale-Berlin International Film Festival
Orso d'oro: Magnolia (Usa) di Paul Thomas Anderson
Orso d'oro alla carriera: Jeanne Moreau
Gran Premio della Giuria: The Road Home (Cina) di Zhang Yimou
Miglior regista: Milos Forman per Man of the Moon (Usa)
Miglior attrice: (ex-aequo) Bibiana Beglau e Nadja Uhl per the Legends of Rita (Germania)
Miglior attore: Denzel Washington per Hurricane (Usa)
Premio della Giuria: The Million Dollar Hotel (Germania) di Wim Wenders.

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