Valerio M. Manfredi: Lo scudo di Talos

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Testo

“Lo scudo di Talos”
Valerio M. Manfredi
Editore Arnoldo Mondadori
La vicenda si svolge durante l’invasione dei persiani in Grecia. Kleidemos, figlio di un nobile spartano Aristarchos viene abbandonato dal padre perché zoppo, ma è ritrovato poi da Kritolaos, un pastore ilota. Il ragazzo cresce come pastore e un giorno conosce suo fratello maggiore Brithos che cerca di ucciderlo ma una forza sconosciuta trattiene la sua mano. Kritolaos gli dona l’arco di corno con incisa la testa del lupo di Messenia appartenuto a Aristodemo, antico Re dei Messeni. Dopo la morte di Kritolaos incontra la Pizia Perialla, voce dell’oracolo di Delfi, da un pastore che gli è sempre stato vicino: Karas. Perialla fa una profezia dicendogli che un giorno il dragone ed il lupo, che sempre si erano odiati, combatteranno fianco a fianco, ma lui dovrà scegliere il drago o il lupo. Poi viene scelto da Brithos per partire alla lotta delle Termopili dove sarebbe cominciata una lunga guerra contro i persiani.
Dopo la prima vittoria Ephialtes tradisce i Greci indicando ai nemici la via per valicare il passo e l’esercito greco viene sterminato; ma Re Lonidas, reggente di Sparta, fa partire appena in tempo Brithos, il suo amico Aghias e Talos per portare un messaggio a Sparta. Durante il viaggio però, una spia della Kripteya, che voleva distruggere la famiglia dei Kleomenidi, sottrae e sostituisce il messaggio reale con un foglio vuoto. Così Aghias si suicida e Brithios viene fermato appena in tempo da Karas e Talos, il quale lo convince a riprendersi la gloria combattendo.Tempo dopo tutti conoscono la storia dei due guerrieri, l’oplita con il dragone sullo scudo,Brithos e l’arciere con un grosso arco di corno Talos. I due soldati sterminano le truppe persiane isolate. Infine Brithos riconquista la gloria
buttandosi solo contro l’esercito persiano a Platea, risollevando le sorti della battaglia.
Dopo la morte del ragazzo, il nuovo reggente, Pansanias, dice la verità a Talos
che, dopo aver conosciuto la sua intenzione di liberare gli Iloti, lo segue a Ciaro,
in Tracia, ed infine va in Asia ad incontrare Artabazos, stratega persiano per
chiedere un’alleanza. Tornato in patria si reca in Messenia a trovare Antinea e
Pelias; tornando a Sparta assiste alla seconda rivolta degli Iloti (la prima si è
trasformata nella strage del Tempio di Poseidone) e capisce la profezia di Perialla.
Egli capisce che il campo di battaglia tra il drago ed il lupo è in suo onore, e non
sa da che parte schierarsi. In seguito, prima di tornare sul Taigeto, va ad
Episthenes che gli da il messaggio rubato il quale diceva di liberare gli
Iloti.Torna sulla montagna da dove Karas, custode delle parole, toglie
la maledizione dalla spada con cui Aristodemo sacrificò la figlia. Infine gli
Iloti ricostituiscono la città morta di Ithome e abitandovi, si
scontrano con gli Spartani. In fin di vita, le truppe ilote
sono salve da un messaggio di Delfi che dice di liberare
gli schiavi. Poco prima della partenza per una terra a
loro promessa dagli Ateniesi, Talos scompare e Karas
trova solo un grosso lupo grigio accanto all’armatura
dell’eroe.
“Talos”
Il protagonista principale di questa storia è Kleidemos-Talos, secondogenito del nobile Aristarchos, al quale il narratore dà l’esecuzione di un compito e di conseguenza il raggiungimento di uno scopo, cioè togliere gli Iloti dalla schiavitù. Questo fine che è fortemente motivato nelle sue azioni, si propone e quindi costituisce l’oggetto del desiderio. Costretto dalle dure leggi che a quel tempo governavano Sparta, il padre abbandonò il figlio sul Taigeto poiché nato con una malformazione al piede, non poteva partecipare all’educazione offerta dallo Stato, il quale imponeva una rigida disciplina. Avendo una malformazione non poteva quindi far parte del servizio militare (diventare guerriero) che iniziava a vent’anni e durava fino ai sessanta. L’educazione spartana, a differenza della civiltà ateniese, curava molto il corpo e il carattere.
Talos,in questo libro,è presentato dal narratore che ha usato una tecnica di presentazione di fatti e vicende che consente al lettore di coglierne le reazioni, gli atteggiamenti, la capacità di affrontare situazioni, le modalità con cui si pone verso gli altri e di delineare per tanto i tratti psicologici. Vi è una presentazione indiretta, che suscita riflessione e stimola il desiderio del lettore di indagare e cogliere le informazioni che il narratore dissemina nel testo. In questo caso la figura di Talos va formandosi lentamente, a volte non senza sorprese.
Talos è un personaggio dinamico o a tutto tondo, infatti è una figura molto complessa e problematica. Il narratore è capace di accentuare l’evoluzione psicologica, che conduce a profonde e sostanziali trasformazioni della personalità. I suoi mutamenti esteriori ed interiori inducono a rivelare delle trasformazioni comportamentali: infatti prima Talos era un personaggio debole e gentile ma, dopo esser stato allevato da un pastore ilota il quale vede nel ragazzo il predestinato a liberare dalla schiavitù il suo popolo, diventa un ragazzo crudele con chi nel passato gli aveva fatto del male e un bravissimo guerriero, cosa che il suo vero padre non avrebbe mai immaginato.
“Commento”
In questo libro si può notare come il comportamento di una persona può variare a
seconda della situazione, del modo in cui è stata allevata e del modo in cui è stata
trattata. Infatti Talos, il protagonista principale di questo libro, inizialmente,
quando era contadino, era dolce, gentile e affettuoso con tutti; in seguito,
dopo essere diventato guerriero, il suo carattere è cambiato in negativo in
quanto era cattivo e con le persone che in passato gli avevano fatto del male
ed era diventato un uomo crudele che si è potuto ribellare solo
quando divenne guerriero.
Secondo me questo libro ci vuole insegnare che nella
vita, ciò che si vuole si ha, basta avere la volontà di
farlo. Questa morale, il narratore la paragona a Talos
che, pur nascendo con una malformazione al piede,
riuscì innanzitutto a raggiungere il suo scopo cioè quello di
liberare il popolo ilota dalla schiavitù e poi diventare un guerriero.

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