Relazione: Lo scudo di Talos

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale
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Data:18.12.2001
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Testo

‘Lo scudo di Talos’
di Valerio Massimo Manfredi
Il libro ‘Lo scudo di Talos’ è stato scritto nel 1988 da Valerio Massimo Manfredi.
L’autore è nato nel 1943; vive e lavora nella sua casa di campagna a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Modena). Laureato in lettere classiche è specializzato in topografia del mondo antico. Ha preso parte a varie campagne di scavi archeologici in Italia e all'estero ed ha insegnato all'Università Cattolica di Milano, all'Università di Venezia, alla Loyola University di Chicago e all'Ecole Pratique des Hautes Etudes della Sorbona.
Il libro può essere definito un romanzo storico in cui si può notare l’intreccio tra storia e mito. Talos, il protagonista del racconto, diventa, nel corso delle vicende, sempre più simile agli eroi epici.Il libro presenta un classico Topos letterario (=situazione tipica ricorrente, presente soprattutto nella narrativa letteraria): l’abbandono di Talos sul monte Taigeto da parte del ricco padre a causa del suo difetto al piede per sottrarlo alle dure leggi di Sparta. Così come Talos numerosi altri eroi sono abbandonati, basti pensare a Epido, Ciro, Mosè, Romolo e Remo e inoltre sempre accuditi da ricchi, se in verità sono figli di poveri, e sono accuditi da poveri, se sono figli di ricchi.Ma è anche un romanzo storico perché le vicende si svolgono sullo sfondo delle guerre persiane addirittura Talos vi partecipa in un primo momento come Ilota e più tardi come vero e proprio guerriero spartiate.Il romanzo può essere ancora definito di formazione, infatti, Talos è seguito da Kritolaos nella sua formazione fisica, morale e intellettuale.Il romanzo è diviso in due parti, nella prima si parla di Talos, l’Ilota , nella seconda parte dello stesso Talos che è Kleidemos, lo spartiate.
I personaggi sono numerosi ma ecco i principali:
Talos, il protagonista, è un ragazzo spartiata rovinato dalle dure leggi di Sparta che chiedono giovani sani e senza alcun difetto; Talos è storpio da un piede ed è abbandonato dal padre ad un anno dalla nascita sul monte Taigeto, dove risiedono gli Iloti, e dove Talos trova la sua famiglia composta dal vecchio Kritolaos e dalla madre. Kritolaos decide di svelare al nipote l’esistenza di arme maledette appartenenti all’ultimo re messenico, Aristodemos, che con le stesse armi aveva sacrificato la figlia per poter vincere la guerra in cui poi è sconfitto. Il vecchio prepara Talos ad utilizzare le armi, che avrebbe al più presto utilizzato, ed a destreggiarsi con il bastone che usava per sorreggersi.Ricorre ancora il parallelismo tra generazioni: quella del vecchio e saggio Kritolaos e quella del giovane e inesperto Talos.Vi è poi la madre di cui l’autore dice ben poco ma si comprende che, anche se Talos non è il suo vero figlio, lei tiene molto a lui.Il nome della donna non è nominato per una scelta consapevole dell’autore forse per dimostrare che quella è la vera madre e non ha bisogno di nome..Dopo la morte di Kritolaos, Talos è aiutato dal gigante Karas che lo aiuterà a scoprire la verità sulle sue origini e a riportare gli Iloti nella loro madre patria. Un altro personaggio fondamentale è Brithos, fratello spartiate di Talos.Il protagonista rincontra il fratello mentre picchia l’amica Antinea e da lì inizia un odio reciproco, che porta all’entrata in azione della Krypteia, che uccide il fidato cane dell’Ilota e una buona parte del gregge. Si rincontrano poi perché Talos deve servire in guerra Brithos e per poi combattere al suo fianco con l’arco donatogli da Kritolaos. Anche qui compare un parallelismo tra i due infatti entrambi sono capi del proprio gruppo sociale e in lotta tra di loro.Il padre dei due è Aristarchos ricco importante del paese che muore a fianco del re Leonidas alle Termopili.La madre invece si chiama Ismene di cui, come la seconda madre di Talos, si sa ben poco ma anche lei ama molto i suoi figli e cerca di impedire che il figlio sia abbandonato. E così troviamo un altro parallelismo tra le due madri che si disperano perché i rispettivi figli devono partire e tra i due padri che indicano la strada ai figli.
Antinea è la ragazza di cui s’innamora perdutamente Talos.Anche lei è un ilota ma dopo poco è costretta a spostarsi per servire un altro padrone e i due non si vedono per molti anni.Da lei avrà anche il figlio Aristodemos nella città di Ithome e dove poiverrà ferita ma si riprenderà..Altri personaggi importanti sono la sacerdotessa di Delfi, Perialla e un servo di una città dell’Asia che in un primo momento sarà un semplice schiavo che ingannerà Talos e poi con lui si recherà da Artabazos, persiano, e dopo lo libererà invece di ucciderlo come gli era stato comandato.Numerosi sono gli altri personaggi minori che, come politici che partecipano alle guerre persiane: vengono nominati Milziade, Temistocle, Cimone, i numerosi re,il vincitore della maratona Philippede, gli efori e gli anziani. E anche numerosi abitanti di Sparta sia degli Spartiati, Aghias e Philarcos, che tra gli Iloti, Basiax e Pelias.
Gli ambienti in cui si svolgono le vicende sono soprattutto la città di Sparta, il monte Taigeto e alcune città dell’impero persiano. Le guerre si svolgono alle Termopili alla città di Ithome. Il sentimento predominante è l’amore, espresso in tre forme diverse: quello tra Talos e Antinea, quello che lega le due famiglie e quello tra il servo Laghall e il re Pausanias.E’ ricorrente anche il sentimento della morte, la così detta Tharantas. Ma anche quello di voglia di scoperta della verità nascosta e di vendetta; infatti Talos vuole far luce su ciò che successo quando Leonida consegna un rotolo a Brithos prima di morire e quando arrivano a Sparta si scopre bianco e tutti credono Brithos e il compagno vigliacchi.Ma questo episodio unisce i due fratelli che non sanno ancora di esserlo.Dopo questo episodio inizia la vera vita di Kleidemos spartiate che dopo un breve tempo si accorge di voler tornare a casa e ricominciare la sua semplice vita da Ilota, ma prima dovrà affrontare mille peripezie per poi poter indossare le armi del potente Aristodemos per riportare il suo popolo in libertà..E così lo riconduce ad Ithome dove lì scomparirà per sempre.
Liberati gli Iloti, Talos scompare.Il finale del romanzo è aperto continua tu la narrazione.

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