Materie: | Scheda libro |
Categoria: | Generale |
Voto: | 2.5 (2) |
Download: | 454 |
Data: | 13.10.2000 |
Numero di pagine: | 5 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
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Testo
Giacobazzi Luca 2D 31\01\00
Recensione del libro
'' SOSTIENE PEREIRA''
di Antonio Tabucchi
Edizione: Universale Economica Feltrinelli. Milano.
Undicesima edizione. Ottobre 1999.
Costo: 12000£.
Pagine: 207.
Il racconto è ambientato a Lisbona nell'estate 1938, in un Portogallo all inizio della dittatura salazarista, mentre era in pieno svolgimento la guerra civile di Spagna dopo il golpe di Françisco Franco, appoggiato dai fascisti italiani, dai nazisti tedeschi e dalle truppe portoghesi del ministro Salazar, preambolo al secondo conflitto mondiale.
Il protagonista è il dottor Pereira (di cui non è mai menzionato il nome), responsabile della pagina culturale del ''Lisboa'', un quotidiano pomeridiano della capitale, con un passato nella cronaca nera, profondamente cattolico ed amante della cultura, prima di tutte quella francese, rimasto vedovo da alcuni anni, è corpulento ed ha qualche problema di salute ed il suo unico vero confidente è il ritratto della moglie.
Questi cercando un collaboratore per la redazione anticipata di necrologi e commemorazioni di scrittori famosi, fa la conoscenza di Franceso Monteiro Rossi, un ''repubblicano sovversivo'' d'origine italiana, impegnato politicamente insieme alla sua ragazza di nome Marta e a suo cugino, per cercare di aiutare gli anti-franchisti in Spagna; il ragazzo gli fornisce però articoli con uno sfondo politico troppo palesemente contrario al regime, ragione per cui Pereira li giudica impubblicabili, ma lo paga comunque riconoscendo forse in lui il figlio che non ha mai avuto.
Verso la fine di luglio si reca alle terme di Coimbra per incontrare il proprio direttore, il quale gli lascia carta bianca per la produzione della propria sezione culturale; qui incontra anche il signor Silva, un suo vecchio compagno di studi, con il quale ha un interessante scontro ideologico-politico. Ritornando a Lisbona conosce anche una signora ebrea che si mostra ansiosa di lasciare il vecchio continente, non più sicuro per la sua gente, per recarsi negli Stati Uniti.
L'amicizia con Monteiro Rossi, capisce subito che finirà per metterlo nei guai ma, ciò nonostante, lo aiuta a nascondere il cugino, ricercato dalla polizia perché favorevole ai rivoluzionari iberici; fa tutto ciò continuando a non rendersi bene conto della dittatura che si sta instaurando nel proprio paese e della strada che sta prendendo la situazione politica dell'Europa, continuando a vivere nel ricordo della moglie e della propria giovinezza.
Il 2 agosto, su consiglio del proprio medico, si trasferisce alla clinica talassoterapica di Parede, dove fa la conoscenza del dottor Cardoso, il quale lo aiuta a riscoprire se stesso e a ritrovare il coraggio per fare ciò che si sente sia giusto fare, senza pensare alle conseguenze e a rischio di perdere tutte quelle sicurezze su cui si era basata la sua vita sino a quel momento; dopo qualche settimana, Cardoso giunto a Lisbona, lo informa di volere andare in Francia data la situazione portoghese di quel periodo e chiede a Pereira di seguirlo oppure di farsi coraggio e andare a cercare il suo giovane amico in Alentejo.
La sua perplessità aumenta quando il direttore del giornale gli impone gentilmente di lasciar perdere gli autori francesi a favore di quelli patriottici portoghesi, nel pomeriggio riceve la visita inaspettata di Monteiro Rossi che, ricercato dalla polizia, gli chiede ospitalità. La sera stessa però, dopo una segnalazione della portinaia, la polizia politica suona alla porta del giornalista che, dopo aver cercato di opporsi a questo sopruso, è costretto a lasciare il giovane nelle mani dei tre aguzzini che non ottenendo risposta alle proprie domande lo pestano a morte.
Questo drammatico fatto gli restituisce però il coraggio di sostenere i propri ideali (cosa ai giorni nostri poco comune!) e, con l'appoggio del dottor Cardoso, fa pubblicare clandestinamente sul ''Lisboa'' un articolo di denuncia nei confronti dei metodi sbrigativi e violenti della polizia, fortemente critico rispetto del regime e a causa del quale sarà costretto ad abbandonare il Portogallo.
Il narratore di tipo esterno-occulto, oltre a fornirci tutte le sfumature di una (o tante, secondo alcuni psicologi francesi) interessante personalità come quella del dottor Pereira, dai solidi ideali ma non subito disposto a schierarsi in loro difesa e saldamente ancorato al ricordo della moglie con la quale ha frequenti ''dialoghi'', ci fornisce una fondamentale testimonianza del clima che regnava in Europa e soprattutto nella penisola iberica, nel 1938 tra colpi di stato, guerre civili e con le prime avvisaglie del secondo conflitto mondiale;
_''Il problema è che il mondo è un problema e non saremo certo noi a risolverlo''.
Proprio a proposito di questi sconvolgimenti politici, viene però sottolineata anche la poca conoscenza da parte della gente comune della vera realtà dei fatti in corso (il barista Manuel trae furtivamente tutte le proprie informazioni da ''Radio Londra'') e la conseguente indecisione dei più sulla posizione da assumere (lui stesso si dichiara a favore del più forte!).
Un'altra importante anticipazione storica è costituita dalla figura della signora Delgado che in quanto ebrea sostiene che la sua gente non può più sentirsi sicura in Europa e tanto meno in Germania; altra testimonianza di tipo storiografico è la narrazione da parte di Padre Antonio degli scontri tra Vaticano ed una parte della chiesa spagnola, legati alla guerra civile di Spagna.
Il testo fornisce anche molte informazioni su alcuni importanti letterati, dall'ottocento francese al primo novecento europeo (da Balzac a D'Annunzio, da Garçia Lorca a Majakovskji, e tanti altri), e sulla letteratura e la filosofia in generale;
_''La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità''.
Secondariamente le parole del dottor Pereira ci forniscono una generale descrizione della popolazione portoghese, un misto di razze giovani e di altre dalla storia millenaria, quindi senza valori nazionalistici fondati su un passato glorioso ma solo fomentati e condizionati da un dittatore come Antonio de Oliveira Salazar, anche perché con un'indole rivolta ad accettare passivamente l'evolversi dei fatti, in qualsiasi situazione, e paragonabile al popolo siciliano dipinto da Tomasi di Lampedusa ne ''Il Gattopardo''.
La focalizzazione è in alcuni punti zero ed in altri esterna, come quando il narratore ammette di non essere a conoscenza di alcuni fatti dei quali il protagonista non ha voglia di parlare; stilisticamente oltre alla scorrevolezza del testo (intreccio e fabula sono generalmente coincidenti), si nota il largo uso del discorso indiretto libero che aiuta ad avvicinarsi ai personaggi e permette un più veloce procedimento della narrazione.
Unico aspetto negativo e forse l'eccessivo ripetersi, oltre che del ritornello ''sostiene Pereira'', di alcuni altri elementi come il bere limonate, il cibo ed il caldo, che in determinati punti del testo deviano l'attenzione del lettore dallo evolversi della vicenda.
In conclusione, e riprendendo i contenuti del testo, tengo a citare una delle tematiche che lo percorrono e che molto mi ha colpito e con la quale mi trovo ciecamente d accordo, cioè la necessità di schierarsi attivamente a favore dei propri ideali, non necessariamente attraverso l'uso della forza ma in modo forte e deciso, essendo disposti ad andare incontro alle conseguenze che una presa di posizione, giudicata da altri scomoda, può portare.
un commento sul libro sostiene pereira di antonio tabucchi