2. A questo punto dividiamo l’esperienza in tre parti, una per lo studio degli urti elastici, una per quelli anelatici e una per gli urti esplosi
• URTO ESPLOSO
a. Legare i due alianti, di masse uguali, tramite una corda in modo che le molle, attaccate agli alianti, si comprimano
b. Posizionare le fotocellule dalla parte in cui si muoverà m
Fisica
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• APERTO:SCAMBIO DI MATERIA DURANTE LE INTERAZIONI CON L’ AMBIENTE ESTERNO;
• CHIUSO:SCAMBIO DI ENERGIA DURANTE LE INTERAZIONI CON L’ AMBIENTE ESTRNO
• ISOLATO:NESSUN SCAMBIO CON L’ AMBIENTE ESTERNO.
GRANDEZZE DI STATO SONO:
-VOLUME
-PRESSIONE
-TEMPERATURA
QUESTE SONO LEGATE FRA LORO DA LEGGI NON INDIPENDENTI.
LA LEGGE DI
Se inseriamo il termoscopio dentro all'acqua che bolle, il mercurio al suo interno sale e si ferma a un certo punto: questo indica la temperatura di ebollizione dell'acqua, che per convenzione chiamiamo 100. Lo segniamo con un pennarello indelebile.
Se dividiamo il tratto tra il punto 0 e il punto 100 in 100 parti uguali, otteniamo il grado Celsius,
Qass=4,186 J/g°C x (200+2) g x (1,8+0,2) °C = 1506,96 J
E per trovare il Cs del parallelepipedo usiamo la formula inverse –Qced= Mx x Csx x t ( t=te-tx)
Ma se utilizziamo la seguente formula il risultato non cambia Qced= Mx x Csx x t ( t=-te+tx)
Se -Qced=Qass si può scrivere 1506,96 J=56,18 g x x x 65,5 °C
X= 1506,96 J = 0,4
M = 1 g/cm3 x 100+1 cm3 = 100+1 g
Con il termometro che abbiamo a disposizione leggiamo la temperatura dell’acqua. Successivamente rovesciamo l’acqua nel calorimetro e leggiamo con il termometro la temperatura di equilibrio (te) quando il ghiaccio è completamente sciolto. In questo caso l’acqua cede calore al ghiaccio, quindi dovrebbe valere la rego
Immaginando che il primo impulso sia stato inviato proprio all’inizio dell’evento considerato, la sua legge oraria risulterà
Tuttavia il secondo impulso sarà inviato in un intervallo di tempo pari al periodo.
Da come si può notare dal grafico, l’intervallo di tempo che l’osservatore percepisce tra un impulso e l’altro è pari a .
Mettendo a s
Il secondo, invece, riguarda il caso in cui una porzione di un’onda parallela riesca a passare per una fenditura nell’ostacolo, la cui grandezza deve esser minore della lunghezza d’onda (), che si trova di fronte; l’onda che riesce a passare non manterrà il suo andamento parallelo come nel primo caso, bensì si presenta un’onda completamente diversa
ONDE MECCANICHE
Prendendo in considerazione le onde meccaniche, queste sono causate da perturbazioni (impulsi) del mezzo elastico sul quale viaggiano e nel quale non spostano materia ma semplicemente energia cinetica e potenziale.
La velocità con la quale l’onda si propaga è una conseguenza delle caratteristiche del mezzo quali la densità linear
Dall’unione della legge oraria dello spazio e dell’accelerazione in funzione del tempo si ricava la relazione fondamentale del moto armonico.
Per far sì che il moto armonico semplice sia autonomo dal moto circolare uniforme, il raggio della circonferenza, che coincide con la massima elongazione, prende il nome di ampiezza (A); mentre la velocità ang
t
V
T
V/T
°C
Cm3
K
Cm3/K
20
80,0
293
0,27
0
74,5
273
0,27
25
81,3
298
0,27
33
83,5
306
0,27
42
86,0
315
0,27
47
87,5
320
0,27
57
90,0
330
0,27
D
D
I
I
Notiamo che se diamo più calore, il cor