assistenzialismo durante il fascismo

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Testo

Assistenzialismo e fascismo
POPOLAZIONE E FAMIGLIA
“UN POPOLO ASCENDE IN QUANTO NUMEROSO” ripeteva spesso Mussolini.
Il governo Fascista proteggeva e incoraggiava in tutti i modi l’aumento della popolazione; colpiva con una tassa i celibi, favoriva con l’esenzione dalle tasse e con premi di varie specie le famiglie numerose, esaltava la famiglia fondando e diffondendo sempre più l’Opera Nazionale per la protezione e l’assistenza alla Maternità e all’Infanzia (ONMI).
Questa istituzione benefica ha creato cliniche, case di riposo e di convalescenza per le madri; colonie climatiche marittime e montane, scuole all’aperto. Prodigava l’assistenza sanitaria e i soccorsi economici, combatteva in modo speciale la tubercolosi che mieteva ancora moltissime vittime in giovane età. Nel primo decennio della sua esistenza l’ONMI ha speso per le varie attività oltre un miliardo di lire: soltanto nell’anno 1935 furono assistite 1.713.378 persone, fra madri, bambini, fanciulli e adolescenti e vennero concessi 3.686.220 provvedimenti assistenziali.
Ogni 100 abitanti ne venivano assistiti una media di 3,87 nell’Italia settentrionale: 4,86 in quella centrale; 4,08 nell’Italia meridionale;4,68 nell’Italia insulare.
Sempre nell’interesse nazionale, il fascismo frenava l’emigrazione che avrebbe sottratto ai nostri campi, alle officine e all’esercito braccia valide.
Il lato più importante della profonda rivoluzione è quello sindacale e corporativo.
I sindacati si raggruppano in nove corporazioni così distribuite:
due confederazioni per ciascuno dei seguenti settori di attività: agricoltura, commercio, industria, credito; una sola confederazione dei professionisti e degli artisti. Le corporazioni sono ventidue; i sindacati vi sono distribuiti secondo il ciclo produttivo: ogni corporazione comprende tutti i sindacati di un grande ramo di produzione.
Si hanno così i seguenti gruppi:
A- corporazione a ciclo produttivo agricolo industriale e commerciale.
B- corporazione a ciclo produttivo industriale e commerciale.
C- corporazione per le attività produttrici di servizi.
Le corporazioni armonizzano gli interessi a volte divergenti sulle varie categorie.
I lavoratori sono più considerati come semplici forze di strutture; lo stato riconosce l’utilità e la nobiltà della loro opera, vuole che la loro casa sia comoda e pulita, si moltiplicano ovunque le case popolari,”l’Opera nazionale dopo lavoro “ creata nel ’25 “cura l’elevazione morale e fisica del popolo” attraverso lo sport, l’escursionismo, il turismo, l’educazione artistica, la cultura popolare, l’assistenza sociale, igienica,sanitaria,e del perfezionamento professionale”.
Il fascismo attuò anche iniziative volte a tutelare la persona in caso di disoccupazione, malattia, maternità, indigenza, vecchiaia.
L’ONMI era organizzata territorialmente in Federazioni Provinciali e in Comitati di Patronato comunali, aveva per compiti : provvedere alla protezione e all’assistenza delle gestanti e delle madri bisognose o abbandonate, dei bambini fino al 5° anno di età, appartenenti a famiglie che non possono prestare loro tutte le necessarie cure per un razionale allevamento, dei fanciulli di qualsiasi età appartenenti a famiglie bisognose,e dei minorenni fisicamente e psicologicamente anormali fino al compimento della maggiore età.
Altri interventi veramente importanti attuati dal fascismo furono:
- favorire la diffusione delle norme e dei metodi scientifici d’igiene prenatale e infantile nelle famiglie.
- organizzare,in collaborazione con gli enti territoriali, l’opera di profilassi antitubercolosi e la lotta contro le malattie infettive.
- tutela della donna e del fanciullo.
- diritto alla conservazione del lavoro per le lavoratrici madri e il periodo di “licenza” ante parto e successivo.
- permessi obbligatori per l’allattamento e l’obbligo per le aziende con più di 50 operaie di adibire un locale a camera per allattamento.
- tutte le lavoratrici dipendenti (escluse quelle il cui reddito superava le 800 lire mensili) erano di diritto assicurate per “l’evento . maternità” presso “l’Istituto Nazionale Fascista di Previdenza Sociale” da cui poi derivò l’INPS che versava alla madre un assegno di 300 lire per coprire almeno parzialmente la perdita economica che la lavoratrice subiva.
- in caso di aborto (solo naturale) la lavoratrice riceveva dall’INFPS 100 lire.
- altre importanti disposizioni riguardavano l’istruzione, la promozione nelle scuole elementari, l’assistenza agli scolari gracili quindi predisposti a malattie, obbligo di controlli medici in alcuni settori lavorativi ritenuti “a rischio”.
- l’orario di lavoro per alcune mansioni faticose o insalubri doveva sempre risultare per i lavoratori minorenni rispetto gli adulti, ed essere interrotto da periodi di riposo intermedio.
- concessione di premi di natalità e di nuzialità ai dipendenti pubblici, estensione degli assegni familiari ai dipendenti di aziende private e l’istituzione dei prestiti di nuzialità e natalità; l’ammontare di tali prestiti poteva variare da 1000 lire a 3000per coniugi di età non superiore a 26 anni; la restituzione iniziava dopo un anno dal matrimonio; la nascita del primo figlio comportava un abbuono del 10% e fino al 40% per l’eventuale nascita di altri figli.
- l’Opera Nazionale Balilla era un “ente nazionale per l’assistenza e l’educazione della gioventù”, l’iscrizione non era obbligatoria ma erano riservati ai soli soci i numerosi servizi offerti, tipo attività sportive, l’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole. La GIL costruì palestre, piscine, case di vacanza per un patrimonio stimato, nel 1942, in 600 milioni
ASSISTENZA E BENEFICENZA.
Si rese necessario per l’ideologia fascista il riordino delle attività di assistenza materiale e sanitaria per i poveri e per l’infanzia abbandonata, anche se in precedenza erano già stati creati Enti Comunali di Assistenza.
In materia sanitaria fu importantissima la lotta contro la tubercolosi, ancora molto diffusa in quell’epoca, e che mieteva ancora troppe vittime per le carenze alimentari e igieniche; fu svolta anche un’intensa attività per sradicare una delle più diffuse e incivili abitudini popolari: sputare a terra.
Anche contro vaiolo, la malaria, la pellagra e la rabbia furono svolte intense attività d profilassi e cura.
Nell’anno 1935 le attività assistenziali e di beneficenza svolte dai Comuni, dalle Province, e dagli Eca furono:
- numero persone assistite: 1.600.000
- contributi totali dello Stato: 413 milioni di lire.
Es. La Calabria, dove l’analfabetismo era ancora vicino al 40% ricevette una spinta decisa ad un miglioramento generale della vita, la curva della mortalità infantile registrava in quel periodo una netta discesa proprio grazie alle campagne d’igiene, la diffusione delle vaccinazioni, l’opera di profilassi.
Nella materia previdenziale il regime creò un complesso sistema di tutela del lavoratore con la “Carta del Lavoro” (21-2-1927), la creazione del sindacato unico e l’istituzione del Ministero delle Corporazioni.
La legge del 17-4-25 dettava invece le norme igieniche per le aziende, prevedendo in particolare l’obbligo di provvedere al servizio medico di fabbrica, furono regolamentati i minimi di cubatura e altezza dei luoghi di lavoro, illuminazione e temperatura di questi, caratteristiche dei servizi igienici, i carichi di cui potevano essere gravati i minori di 18 anni e le donne.
Tra il 1927 e il 1930 venne riconosciuta la personalità giuridica alle prime Casse Mutue di malattia: quella per gli addetti al commercio, per i lavoratori agricoli, per i lavoratori d’industria e furono istituite le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro, con interventi che prevedevano dal ricovero del lavoratore in speciali luoghi di cura, indennità di disoccupazione involontaria per mancanza di lavoro ad esclusione dei lavoratori stagionali, il personale domestico, e gli impiegati con retribuzione superiore a 800 lire; l’indennità scattava dall’ottavo giorno di disoccupazione e poteva protrarsi fino un massimo di 120 giorni; i contributi erano dovuti per metà dal datore di lavoro e per metà dal lavoratore; era inoltre prevista la possibilità per il lavoratore di effettuare contribuzioni volontarie e nel caso di morte dell’assicurato prima della liquidazione della pensione veniva versato al coniuge superstite un assegno mensile di 50 lire per sei mesi.
IL DOPOLAVORO
L’Opera Nazionale Dopo lavoro nasce come fondazione parastatale e a presiederla venne chiamato Emanuele Filiberto, Duca d’Aosta; nel 1927 l’OND conta 2.700.000 aderenti (il doppio del Partito Fascista); l’OND partecipa anche alle campagne contro la tubercolosi, l’alcolismo, la malaria, organizza colonie montane e marine peri i figli delle famiglie indigenti.
Furono fondati anche numerosi dopolavori per categorie e dopolavori aziendali.
Per iscriversi all’OND non era richiesta l’iscrizione al Partito Nazionale Fascista ma era comunque richiesta una dichiarazione di “fedeltà” e la domanda d’iscrizione deve essere vistata dal segretario federale del partito.

Esempio



  


  1. lorena

    sto cercando la struttura del'infps durante il regime fascista i vari collegamenti con organi statali e non le sedi e come funzionava ho esame di storia delle istituzioni politiche a luglio grazie