Zenone e Melisso

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Testo

ZENONE DI ELEA

Allievo di Parmenide, usa paradossi esplicitando lo stile dimostrativo. Per ogni problema ci sono due soluzioni, una buona e una cattiva: basta quindi eliminare una delle due e si ha la soluzione → metodo della dialettica o della dicotomia. Problema = dilemma. Zenone vuole confermare le tesi di Parmenide → negazione del divenire, della molteplicità vanno contro l’esperienza (lògos // esperienza). Saranno perciò dei paradossi logici; il divenire e la molteplicità sono illogici.

Paradossi contro il divenire:
Divenire (esperienza): è illogico, quindi si deve scartare l’ipotesi
(dimostrazione per assurdo)
ESSERE

Immobile

Dicotomia

1. DICOTOMIA: pongo che devo coprire la distanza tra A e B, ma prima devo coprire la metà del segmenta, e la metà di questo, e la sua metà → non arriverò MAI al punto B → divisibilità all’infinito delle lunghezze. Raggiungere il punto B è però solo un procedimento illogico, non impossibile fisicamente.

A B
M2 M1 M

Discussione sull’Achille

2. Poniamo una gara tra Achille, noto per la sua velocità, e una tartaruga, alla quale viene concesso un minimo di vantaggio → la tartaruga avrà sempre un minimo di vantaggio.

A• t• t1• t2• t3•

La freccia

3. Una freccia copre una certa traiettoria per arrivare al bersaglio: se il movimento è possibile questo viene compiuto in un certo lasso di tempo. Una freccia copre una distanza che equivale alle sue dimensioni → è ferma. Come fa una serie di immobilità a creare movimento?
Per rispondere a questa domanda bisognerebbe conoscere il concetto di “derivata dello spazio rispetto al tempo”, che verrà ideato solo nel 1600 → per Zenone la freccia era ferma → movimento apparente.

Lo stadio

4. Stadio: il movimento non è nulla di oggettivo, ma è apparente. Se due veicoli corrono in sensi opposti, la velocità è relativa al punto da cui si osserva (es. treni in corsa in direzioni opposte → rispetto ad un passeggero di un treno, ad un passeggero dell’ altro treno e rispetto ad un passante).

Treno A

Treno B

Se i due veicoli procedessero alla stessa velocità e nello stesso senso sembrerebbero veicoli fermi → il movimento è APPARENTE.

Molteplicità

L’esperienza ci dice che se cade un chicco di frumento non ci fornisce nessun rumore → neanche due → neanche tre, neanche mille, se li versiamo uno per uno, uno dopo l’altro. Se io però verso mille chicchi di frumento tutti in una volta → RUMORE.
Se l’ UNITA’ (= sacco di frumento) fosse uguale a ciascuna sua parte (chicco) non produrrebbe rumore → l’essere è DIVERSO dalle sue parti.

MELISSO DI SAMO

E’ considerato il sistematore dei testi di Parmenide. Parmenide → poesia → Melisso → “trattato di geometria”
L’essere è uno, Melisso insiste sul concetto di unità, poiché è il modo in cui Parmenide concepisce la totalità = essere. Se l’essere fosse molteplice non potrebbe più associarsi alla totalità: ognuno dei “molti” sarebbe PARTE, non TUTTO.
Melisso dice: “L’essere è infinito” → se fosse finito sarebbe limitato

Limitato da qualcos’altro → Essere : NON è limitato
* *
Non sarebbe più NON Essere : NON è limitato
la totalità

L’essere deve essere infinito perché non c’è nient’altro che può limitarlo.
UNITA’: Se i molti NON fossero, sarebbero tali e quali è l’UNO → sarebbero un “essere” simile a quello d’origine → poiché questa è un’affermazione paradossale I MOLTI NON SONO.
Dopo Melisso questa affermazione viene presa come ipotesi di lavoro: se i molti fossero sarebbero tali e quali l’essere (→ vedi descrizione dell’essere di Permenide), ma molteplici → particelle → natura composta da particelle che possono aggregarsi o disgregarsi.
Le particelle creano degli enti composti : con l’aggregazione NASCONO, con la disgregazione MUOIONO: - nascere = comporsi
- morire = dividersi
Nascita, morte e trasformazione sono ciò che noi vediamo con i sensi, le particelle, invece, non si vedono (perché sono piccolissime). Non vedendolenoi le introduciamo per un bisogno del lògos (come l’introduzione dell’Antiterra da parte dei Pitagorici) → noi le immaginiamo → sono intellegibili.

PARTICELLE = essere originario
NASCITA, MORTE e TRASFORMAZIONE = essere derivato

Non si tratta solo di scegliere il lògos (cioè la logica) contro l’esperienza.

I filosofi che sosterranno tali teorie sono chiamati fisici pluralisti → opposti ai filosofi monisti = filosofi di Mileto (Talete, Anassimene, Anassimandro).

Esempio