Scuole Socratiche Minori

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Testo

LA FILOSOFIA ELLENISTICA E LE SCUOLE SOCRATICHE MINORI

• LA FILOSOFIA ELLENISTICA
Il contesto storico
Quella fase del mondo antico che va sotto il nome di “ellenismo”-periodo in cui la civiltà greca si diffuse sia nel mondo mediterraneo che in parte di quello asiatico- vede il suo inizio con l’ambizioso progetto di conquista del macedone Alessandro Magno(356-323 a.C.),mentre si considera giunta al suo termine con la battaglia di Azio(31 a.C.). Egli,che ricevette un’educazione tipicamente greca,aveva una concezione politica molto distante da quella dei maggiori pensatori della Grecia classica;egli mirava alla creazione di un’entità politica multietnica governata da una monarchia universale. Nell’arco di poco più di un decennio l’ambizione del sovrano macedone aveva cambiato profondamente l’aspetto del mondo antico. Era stata operata l’unificazione di vasti territori e di genti diverse in un’unica nazione e di conseguenza era avvenuta l’estensione della grecità ai cosiddetti popoli “barbari”,che entrarono a far parte della civiltà “ellenistica”,apportandovi il diretto contributo di culture e di esperienze originali e antichissime. Ma queste trasformazioni culturali ebbero appena il tempo di avviarsi che il vasto impero voluto dal conquistatore macedone, immediatamente dopo la sua morte, si frantumò in diverse monarchie rette dai suoi generali che si spartirono l’impero. Si delinea così tra il IV e il III secolo a.C. il nuovo assetto politico, che durerà fino alla conquista romana: monarchie indipendenti continuamente in lotta tra di loro. Ognuno dei sovrani ellenistici istituisce un proprio sistema di governo utilizzando le strutture degli stati preesistenti. L’integrazione tra dominatori e dominati non viene perseguita intenzionalmente;ma Greci e Macedoni si stabiliscono in gran numero in molte sedi dei nuovi regni. Religioni diverse convivono senza problemi; in molti casi il culto di una divinità si trasferisce da una religione all’altra. Cambiamenti così radicali ebbero inevitabili conseguenze anche sul piano della riflessione filosofica.

La filosofia ellenistica
La filosofia si adattò al mutato spirito dei tempi e propose nuovi scopi per l’esistenza. Era scomparso l’antico legame tra la filosofia e la polis come il dovere fondamentale della propria esistenza, ciò che conferiva un senso alla sua vita; ora, dopo che la polis aveva perso la sua autonomia politica, gli obblighi verso la propria città passarono in secondo piano. Lo stato ideale che Platone aveva descritto nella res pubblica non costituiva più l’eterno modello a cui la città doveva aspirare e l’amore del sapere per il solo sapere, che aveva contraddistinto il sorgere della speculazione filosofica fino ad Aristotele, venne dirottato verso un campo più specifico, quello della ricerca di un’ arte del vivere. La filosofia viene così a subordinarsi a finalità pratiche. Questo non significa che l’interesse verso i massimi problemi dell’esistenza fosse stato di colpo annullato; piuttosto le motivazioni che spingevano verso la ricerca erano ora di natura diversa. Se la filosofia degli ionici era partita dall’indagine del mondo esterno e della sua origine e se con Platone e Aristotele la filosofia fu essenzialmente politica, nell’età ellenistica i sistemi di pensiero mirano principalmente a liberare l’uomo dalle angosce che erano sorte per l’assenza di punti di riferimento sia politici che religiosi. Alla filosofia si chiede di elaborare un’arte del vivere capace di garantire al singolo la libertà da ogni contingenza del mondo esterno, in modo tale che nulla possa turbare l’individuo e allontanarlo dal possesso della felicità.

• LE SCUOLE SOCRATICHE MINORI

INTRODUZIONE ALLE SCUOLE
Si è soliti definire con il termine “scuole socratiche minori” tutte quelle correnti filosofiche che,pur prendendo spunto dall’insegnamento socratico,non si inseriscono nella “via regia”della filosofia,cioè nella linea che da Socrate conduce a Platone e Aristotele. In realtà,pur rivestendo un ruolo “minore” nella storia del pensiero filosofico,le scuole cinica,megarica e cirenaica costituiscono un interessante contrappunto alla filosofia platonica e a quella aristotelica,nei confronti delle quali svilupparono una serrata polemica. Tutti e tre partono da un punto di riferimento comune costituito dalla riflessione socratica sulla virtù e sul ruolo della confutazione e delle dialettica sviluppando,però,queste tematiche in una direzione opposta a quella di Platone. Quest’ultimo cercherà infatti di fornire un contenuto positivo alla dialettica socratica,elaborando una dottrina della verità (“dottrina delle idee”)su cui fondare il discorso filosofico. Cinici,megarici e cirenaici,per contro,metteranno a fuoco l’aspetto “confutatorio”,negativo e ironico dell’insegnamento socratico. Sul versante logico e linguistico essi si spingono,infatti,fino ad affermare l’impossibilità stessa della dialettica e del discorso razionale come metodo per giungere alla verità.. Questa posizione,che elimina ogni possibilità di comunicazione intersoggettiva,implica anche l’abbandono della valenza politica dell’insegnamento di Socrate. Il gioco politico si presenta infatti agli occhi dei “socratici minori” come il palcoscenico di uno scontro tra opinioni contrapposte,a nessuna delle quali è possibile attribuire un valore di verità. Il rifiuto della dialettica insieme con l’abbandono della politica conducono i “socratici minori” a elaborare sul piano morale un’idea di virtù che nega l’identificazione di sapere (inattingibile a livello logico)e virtù,la socratica eudaimonia. L’ideale della virtù scaturisce per contro da una interpretazione del “conosci te stesso”socratico centrata sul suo carattere di ricerca interiore,individuale e anticonformista. Di qui il carattere ascetico dell’etica cinica,quello edonistico della cirenaica,come pure la critica del linguaggio e della comunicazione propria dei megarici.
1. LA SCUOLA CINICA
Il fondatore della scuola cinica fu Antistene di Atene(444-365 a.C.)il quale frequentò a lungo il circolo di Socrate. Dopo la morte di costui si stabilì per un breve periodo a Megara,nella dimora di Euclide e successivamente su di una collina di Atene,in un ginnasio chiamato Cinosarge- letteralmente “cane bianco” o “cane agile- da cui l’epiteto di cinici che identificherà Antistene e i suoi allievi. La sua filosofia sviluppa fino alle sue estreme conseguenze il tema della confutazione e della ignoranza socratica. Antistene sostiene che di ogni affermazione si può dimostrare tanto la sua verità quanto la sua falsità,senza la possibilità di individuare un criterio di verità certo.Il “sapere di non sapere”di Socrate insieme alla critica sofistica della nozione di verità conducono Antistene a negare la possibilità di conoscere la realtà attraverso il linguaggio e quindi ad affermare l’impossibilità della comunicazione. Egli sostiene inoltre che l’unica forma di predicazione possibile è quella che afferma che una tale cosa è quella che è. Questa posizione,che distrugge la validità logica di ogni ragionamento e quindi afferma l’impossibilità di una discussione feconda sia in campo politico che scientifico,ha importanti conseguenze in campo etico. La virtù non può essere ricercata nella conoscenza,impossibile per definizione. Il saggio deve raccogliersi in se stesso,liberarsi dai bisogni che lo rendono schiavo e offrire un esempio concreto di moralità. La libertà consiste dunque nel praticare il “conosci te stesso” di Socrate attraverso il rifiuto di ciò che non è necessario. Si viene così delineando la figura del saggio cinico che spregia la comodità e agiatezze della vita comune per dedicarsi a un’esistenza libera da ogni bisogno(tarassia). A differenza della scuola cirenaica,quella cinica è di tipo più utilitaristico(Per ottenere la felicità bisogna ottenere ciò che piace al limite dell’utilità).Un ideale di vita,più che una filosofia,che avrà in Diogene di Sinope,l’immediato successore di Antistene(413-323 circa).
2. LA SCUOLA CIRENAICA
In contrapposizione alla scuola di Antistene si sviluppò nel contempo la scuola cirenaica,fondata da Aristippo di Cirene(di qui il nome “cirenaica”)che visse tra il 435 a.C. e il 360-365 a.C. Una volta trasferitosi ad Atene conobbe Socrate senza divenirne suo diretto discepolo e affidò alla figlia Arete e al nipote Aristippo il Giovane il compito di tramandare e proseguire il proprio insegnamento.La filosofia di Aristippo fu aperta alle varie posizioni culturali del suo tempo,ma non si legò mai a una precisa tendenza o corrente. Proprio in questo distacco delle cose e della vita consiste l’ideale della vita e della libertà di Aristippo. Una libertà che si identifica con il dominio delle cose e delle passioni in una medietà di comportamento lontana dalle esasperazioni e dall’eroismo morale dei cinici. I cirenaici svilupparono soprattutto la componente etica della filosofia,anche se è testimoniata una dottrina della conoscenza che restringe la possibilità di formulare giudizi solo al campo delle nostre sensazioni,impressioni ed emozioni. Il fine della vita è,perciò,il piacere corporeo presente e momentaneo che viene concepito da un punto di vista fisico come movimento debole o dolce contrapposto al dolore inteso come movimento violento o disordinato. .(edonismo:non essere schiavi dei piaceri ma rendere i piaceri schiavi di se stessi per raggiungere la felicità)
Il carattere momentaneo e presente del piacere impedisce ai cirenaici di identificare un ideale di virtù duraturo e permanente che possa indirizzare e condurre per intero l’esistenza umana.La virtù consiste quindi in uno stato di autocontrollo e di libertà dell’animo che sarà di volta in volta riempito ,a seconda delle circostanze presenti,dal piacere o dal dolore.A differenza della scuola cinica,la scuola cirenaica è a metà strada tra edonismo e eudemonismo(far star bene la propria anima).
3. LA SCUOLA MEGARICA

Euclide nacque a Megara tra il 445 e il 450, si formò in un primo tempo alla scuola eleatica e successivamente durante un viaggio ad Atene conobbe Socrate. Platone, nel Fedone e nel Teeteto,afferma che fu presente alla morte del maestro e che in seguito accolse a Megara gli amici di Socrate che si erano allontanati da Atene nel timore di rappresaglie; morì probabilmente nel 375. L a filosofia di Euclide come quella di Antistene prende le mosse dall’indagine socratica sul tema della dialettica e della confutazione, ma imposta i termini del problema a partire dal postulato parmenideo dell’unità dell’essere. Se l’essere, come vuole Parmenide, è uno, allora uno è anche la virtù che per Socrate coincide con il bene. L’essere in quanto unità si identifica con il bene e con la virtù. Posta questa triplice equivalenza essere = bene = virtù, il movimento, il divenire, il nascere e il perire delle cose si rivelano autocontradditori e perciò inesistenti,poiché se fossero reali si scinderebbe l’originaria unità dell’essere. Per Euclide dunque è un errore - una mera opinione- considerare le cose come enti separati e sono dunque pura opinione e convenzione umana anche le parole che nominano la separatezza delle cose e degli esseri.Il linguaggio, e con esso la dialettica, è perciò anch’esso una convenzione umana dal momento che rompe l’unità dell’essere. Risulta così impossibile tanto pensare quanto discorrere su un piano di oggettività. Ogni affermazione può, sulla base della paradossale posizione di Euclide, essere ridotta all’assurdo, può cioè essere evidenziata la sua contraddittorietà rispetto al principio dell’unità dell’essere. Di qui i sofismi, i dilemmi, i soriti che caratterizzarono la critica del linguaggio e della comunicazione che costituisce il nucleo della filosofia dei megarici più tardi: Eubulide, Clitomaco, Diodoro Crono e Stilpone fioriti tra IV e III secolo.

• LE ALTRE SCUOLE
Tra le scuole più importanti in quanto fanno parte della via regia ricordiamo :
- Accademia di Platone;
- Liceo di Aristotele;
- Epicurea di Epicureo;
- Stoica di Zenone;
- Scettica di Carneade.
E’ importante approfondire, anche se in minima parte, il discorso sull’Accademia e il Liceo.
La prima, fondata da Platone, viene chiamata in questo modo da Accademo, il nome dell’agricoltore che ha venduto al filosofo il campo su cui è stata costruita la scuola, la prima costruita nel mondo occidentale.Il primo scolarca della scuola fu, dopo Platone, suo nipote Speusippo che non ha lasciato testi scritti.
La seconda, fondata da Aristotele, si chiama così poiché le lezioni venivano tenute dal filosofo in prossimità del tempio di Apollo Licio. La scuola è conosciuta anche con il nome di Peripatetica in quanto, durante le lezioni, Aristotele e i suoi allievi erano soliti camminare nel Peripatos ossia un porticato quadrato e pertanto camminando, essi tornavano sempre al punto di partenza. Il termine significa infatti circolo chiuso.

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