Materie: | Appunti |
Categoria: | Filosofia |
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VITA
Friedrich Wilhelm Joseph Schelling nacque a Leomnberg nel 1775. Nel 1790 s'iscrisse al seminario teologico di Tubinga, dove strinse rapporti d'amicizia con Hegel ed altri filosofi.
Successivamente studiò matematica e scienza naturali a Lipsia e a Dresda. Passò quindi a Jenaper seguire le lezione di Fichte venendo così a contatto con il circolo dei Romantici, capeggiato da Schlegel;nel 1799 fu nominato successore di Fichte. Nel 1800 uscì il sistema dell'idealismo trascendentale destinato a dargli la massima fama.
In questi anni ebbe rapporti. Nel 1803 passò ad insegnare all'università di Wurzburg. Nel 1841 fu chiamato all'università di Berlino per occupare la cattedra che era stata di Hegel, ma nel 1847 interruppe i suoi corsi. Morì nel 1854 in Svizzera.
La vita di Schelling è distinguibile in sei periodi:
1. Gli inizi fichtiani
2. Il periodo della filosofia della natura
3. Il momento dell'idealismo trascendentale
4. La fase della filosofia dell'identità (natura e spirito)
5. La fase teosofica e della filosofia della libertà
6. La fase della filosofia positiva e della filosofia della religione.
Le sue opere più significative oltre al "sistema dell'idealismo trascendentale", ricordiamo: "idee per una filosofia della natura", "Filosofia e religione", "Ricerche filosofiche sull'essenza della libertà", "Filosofia della mitologia e della Rivelazione".
LA CRITICA ALLA CONCEZIONE DELLA NATURA DI FICHTE
Schelling critica la filosofia di Fichte nel concetto di natura considerata semplice non Io, momento negativo della dialettica del soggetto pensante, priva di autonomia e realtà oggettiva.
Schelling rivaluta la natura con le caratteristiche di spontaneità, di libertà e di autoproduzione attribuite da Fichte all'attività pensante. Dunque Schelling contesta il meccanicismo scientifico superficiale ed incompleto.
Poiché la natura è spirito inconscio e lo spirito è conscio allora l'assoluto è divenire e quindi prima si dimostra la natura e poi lo spirito.
La natura si presenta, così, come prodotto di un'intelligenza inconscia che opera dall'interno di essa sviluppandosi in senso teologico.
Se derivano dagli stessi principi, allora la natura si muove come lo spirito, cioè ad ogni forza naturale che si espande si contrappone un limite e ad ogni fase costituita dall'incontro della forza espansiva e quella limitante corrisponde una produzione di un livello naturale più elevato.
La natura è, infatti, organismo vivo e spirituale, e non può essere ricondotta a semplice meccanicismo come sostengono materialisti ed illuministi.
L'intelligenza della natura è presente in tutti i suoi gradi: dal più basso, l'inorganico, cui sovrintende la forza di gravità, l'intermedio, la cui forza motrice è l'elettricità, l'organico con la presenza di forze come la sensibilità, l'eccitabilità e la riproduzione.
Quando la natura arriva all'uomo, queste forze diventano consapevoli e quindi, lo stesso uomo cerca di conoscerla.
L'IDEALISMO TRASCENDENTALE
Nel sistema dell'idealismo trascendentale Schelling riprende in esame la filosofia della conoscenza nella quale descrive le attività dell'Io, cioè il processo per cui lo spirito, partendo dalla sensibilità, attraverso una riflessione, giunge alla spontaneità pura dove l'Io si riconosce come pura volontà. Questo avviene attraverso una produzione del finito o attività reale e si supera attraverso l'attività ideale cioè quella che prende coscienza e si scontra con il limite.
Il limite è ideale nell'ambito del sapere (oggetto della filosofia teoretica) e reale nell'ambito dell'agire (oggetto della filosofia pratica).
La filosofia teoretica è perciò idealismo, mentre la filosofia pratica è realismo e solo insieme formano il sistema compiuto dell'idealismo trascendentale.
L'IDEALISMO ESTETICO
Né la realtà conoscitiva, né quella morale sono in grado di cogliere la realtà unitaria dell'assoluto in quanto hanno a che fare con aspetti finiti.
Secondo Schelling, solo attraverso l'arte si può cogliere quella parte tra conscio (assoluto) e l'inconscio (ispirazione artistica) perché essa è l'unione tra natura e spirito.
Proprio quest'attività conscia-inconscia è l'attività estetica.
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