Sant'agostino e il tempo

Materie:Tesina
Categoria:Filosofia
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Testo

TESI DI FILOSOFIA
DI
Gigliotti Rosalinda
classe IV A

ARGOMENTO: Il problema della creazione e del tempo in Sant'Agostino. Esponi il pensiero del santo su tale problema e ricerca su internet o su un testo di storia della filosofia la concezione evoluzionistica (Darwin). Esponi infine, con ragionamento plausibile, il tuo assenso o dissenso o le riflessioni personali motivate rispetto alle due concezioni.
Per iniziare a trattare in modo adeguato un argomento tanto complesso и necessario andare ad analizzare singolarmente i concetti di creazione ed evoluzione, quali sono le basi su cui poggiano e da dove derivano.
La problematica riguardante il tempo, affrontata da Sant'Agostino, prende corpo non appena, avendo letto il racconto biblico, descritto nei primi capitoli della Genesi , viene spontaneo immaginare la creazione come un avvenimento che si svolge in un tempo (nel principio). La Bibbia descrive la creazione come il distendersi dell'azione divina per sei giorni .
Tutto ciт sembra far risultare la creazione come frutto di una decisione improvvisa di Dio, che comporta quindi un mutamento della sua volontа.
Perciт ci si puт chiedere cosa facesse Dio prima di decidere di creare il cielo e la terra, ammettendo l'esistenza di un tempo passato, antecedente a Dio.
Agostino risponde che non poteva esistere un tempo in cui Dio si asteneva dall'operare, poichи un tale tempo non poteva aver modo di esistere se prima non creato da Dio stesso, autore di tutti i secoli.
Poichи Dio и eterno, quindi non esiste un tempo antecedente a lui, ne un tempo coesistente a lui, e dato lo scorrere del tempo e la contrapposta stabilitа di Dio, si giunge alla conclusione che Dio и al di fuori, al di sopra del tempo.
Dio и nell'eternitа.
Ma, una volta compreso che il tempo и stato creato insieme a tutte le altre cose, ci si domanda: che cos'и il tempo?
Solitamente lo si considera come la somma di passato presente e futuro, ma poichи il passato non и piщ e il futuro non и ancora, sembrerebbe che solo del presente si possa affermare che и. Ma il concetto di "essere" implica una costante attualitа, stabilitа del presente. A questo punto perт non si potrebbe parlare piщ di presente, ma entrerebbe in campo il concetto di eternitа, concetto che appartiene solo a Dio, e non al tempo.
Se il presente non и fermo, ma si tramuta costantemente e immediatamente in passato e futuro, cioи tende a non essere, non si puт piщ parlare di una vera esistenza del tempo.
Allora perchи si и abituati a parlare di tempi lunghi o brevi?
Sant'Agostino afferma l'esistenza di un presente del passato, un presente del presente, e un presente del futuro, che non possono esistere altrove se non nell'anima umana.
Soltanto nell'interioritа si puт cogliere la distensione del tempo.
Ritornando alla misurazione del tempo, siamo abituati, forse erroneamente, a misurarne lo scorrere, ma poichи non si puт misurare un qualcosa che non и, il passato quindi, e il futuro, neanche il presente potrebbe essere ovviamente quantizzabile, perchи privo di estensione.
Secondo Sant'Agostino il tempo deve necessariamente scorrere dal futuro, attraverso il presente, verso il passato, cioи da ciт che non и ancora a ciт che non и piщ. Se quindi non esiste, come lo si misura?
Da ciт и evidente che Agostino sta considerando il tempo come un insieme di segmenti non misurabili, poichи non dotati di estensione, ma и consapevole del fatto che comunemente si parla di intervalli di tempo lunghi, brevi, doppi, tripli...
Che cos'и che rende possibile questo modo di parlare, senza rischiare di cadere nella contraddizione?
Perchи le persone normalmente riescono a misurare un qualcosa che realmente non ha modo di esistere?
In che modo il non essere viene afferrato da costoro?
Precedentemente abbiamo giustamente parlato di un tempo connesso con l'interioritа, e ora si comprende meglio il perchи di ciт: cos'altro se non l'animo umano puт cogliere e quantizzare qualcosa come il tempo?
Si giunge a parlare allora di una memoria del passato, un'attenzione verso il presente, e un'attesa del futuro.
Sono queste per Sant'Agostino le tre dimensioni dell'animo che ci danno il concetto dello scorrere del tempo, che ha ora assunto la definizione di distendersi dell'anima.
E' questa che raccoglie dentro di se le affezioni, le impressioni, le emozioni che le cose lasciano al loro passaggio attraverso il tempo. Infatti sarebbe impossibile per l'uomo vivere contemporaneamente in piщ dimensioni.L'uomo, ha bisogno di intuire (di creare) il tempo, per collegarlo con il mondo con i suoi eventi, che egli sa intuire (che egli sa creare) con i sensi di cui и dotato. Se il tempo fisico, entitа intellettualmente soggettiva, и un'intuizione, o creazione, dell'uomo, risulterа tutto attuale nella sua mente con il suo presente, il suo passato, ed il suo futuro, ed egli potrа, quindi, misurarli.
Sant'Agostino ha una concezione del tempo diversa da quelle del passato, non piщ circolare, ma lineare, che ha avuto inizio con la creazione e avrа termine con il Giudizio universale. Quindi non accetta piщ quella concezione ciclica del tempo, secondo cui durante la storia gli eventi si ripetono tutti uguali, come a formare gli anelli di una catena, ma poichи il tempo scorre sempre verso la stessa direzione, ogni evento и unico e irripetibile.
Secondo quanto detto in precedenza, se non ci fosse l'anima, l'essere creato, non esisterebbe nemmeno il tempo.
Chiarito il concetto di tempo, possiamo ben comprendere perchи la concezione evoluzionistica si sia urtata violentemente con quella creazionistica, facendo nascere numerosi dibattiti tra studiosi, religiosi e filosofi.
Secondo il creazionismo ci fu un tempo in cui tutte le cose furono create dal nulla, tramite la potenza del Creatore, e furono create perfette in tutte le loro funzioni, che siano biologiche o mentali, nel caso dell' uomo.
Quest'ultimo in particolare, fu creato, come dice la Bibbia, a immagine e somiglianza di Dio, quindi perfetto spiritualmente, simile al suo creatore nell'intelletto, e gli furono donate tutte le cose create.
La veridicitа del modello creazionista puт essere dimostrata da diversi fattori, sia filosofici che scientifici. Le grandi capacitа umane dimostrano l'impossibilitа da parte di questo di formarsi da solo, e a livello scietifico i fenomeni naturali che osserviamo oggi sembrano convalidare alcuni avvenimenti descritti nella Bibbia, che raccontano di un cataclisma, la grande alluvione, che interessт tutto il pianeta, e che probabilmente puт averne alterato alcune caratteristiche.
Secondo il modello evoluzionista, invece, le speci mutano col passare del tempo, quindi risalendo ai primordi, anche per quanto riguarda l'uomo, ci si dovrebbe trovare di fronte a esseri grotteschi, poco intelligenti, che, senza sapere come, acquistano intelligenza nel tempo.
Anche l'ipotesi del big bang non si basa su teorie molto precise, in quanto ci si chiede: perchи avvenne? perchи c'era quell'agglomerato di gas? da dove ebbe origine? й evidente quindi che sarebbe impossibile spiegare il tempo attraverso lo studio di teorie scientifiche, in quanto solo il creazionismo dimostra in modo plausibile da dove tutto abbia avuto origine, anche il tempo, di cui abbiamo discusso precedentemente.
Tuttavia la predizione che la complessitа degli organismi и aumentata nel corso delle ere geologiche sembra a prima vista confermata dai fossili. La paleontologia offre indubbiamente l'evidenza maggiore a sostegno dell'evoluzione.
Eppure lo studio dei fossili non dimostra necessariamente che sia avvenuta una evoluzione lenta e uniforme nel corso delle ere geologiche, ma lascia piuttosto dedurre una sequenza di eventi catastrofici a livello planetario, che, come abbiamo accennato prima, и descritta in alcuni passi della Bibbia.
И vero che alcuni dati possono essere interpretati secondo un quadro evoluzionista, perт questa interpretazione non и per niente conclusiva. Certamente ognuno puт credervi con un atto di fede, ma allora bisogna onestamente ammettere che non и piщ possibile chiamare "scienza" l'evoluzione.
Nel passato il filosofo greco Anassimandro, ad esempio, riteneva che gli uomini discendessero dai pesci. E il filosofo romano Lucrezio scrisse che nella natura non vi era traccia di alcun intervento divino, ma solo del continuo divenire della natura stessa. Ma resta il fatto che, almeno fino al XVIII secolo, l’idea dominante nel mondo occidentale fu quella del fissismo, secondo cui le specie erano immutabili. Il naturalista Buffon fu il primo a formulare una proposta evoluzionistica, seguito da altri studiosi.
Ma fu solo con Charles Darwin (1809-1882), e con la pubblicazione nel 1859 del suo trattato L’origine delle specie, che la teoria dell’evoluzione prese definitivamente forma.
Le differenze tra le due tesi sono evidenti e contrastanti, infatti la Chiesa и giunta con difficoltа ad accettare l'evoluzionismo come al pari del creazionismo, ma bisogna sottolineare che se si considerassero vani i principi creazionisti, con tutto ciт che ne deriva, non si riuscirebbe piщ a spiegare l'esistenza di tante situazoni in natura e nell'uomo, come il male.
Se quindi il creazionismo и in grado di spiegare in modo plausibile ciт che concerne la natura dell'uomo, il suo essere, lo scopo della sua vita, e lo scopo dell'esistenza del mondo, sarebbe per me inaccettabile rifiutare tale tesi.
Non si tratta soltanto di accettare ciecamente dei concetti religiosi, ma di conoscerli a fondo e poi confrontarli con gli altri esistenti, e poichи credo che Sant'Agostino abbia raggiunto quest'obiettivo, non vedo il motivo per cui rifiutare dei ragionamenti talmente plausibili e razionali, che a mio avviso sono sufficienti a soddisfare quanti piщ interrogativi ci si puт porre a riguardo.
La concezione evoluzionistica, oltre a non aver alcun minimo fondamento scientifico, и estremamente contraddittoria in moltissimi aspetti. Piщ si cerca di approfondirla, e piщ si cade nell'errore.
Al contrario, quella creazionistica puт sembrare banale all'apparenza, ma piщ la si approfondisce e piщ si arriva a percepirne la veridicitа, anche alla luce di studi scientifici.

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