S. Tommaso

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

S. Tommaso
S. Tommaso era domenicano e aristotelico, fu, insieme a S. Agostino, uno dei più grandi pensatori; come Agostino anche Tommaso riassume il pensiero cristiano nel “Summae teologica”, una specie di enciclopedia di tutto il sapere.
Tommaso vive nel Duecento, prima di Dante, ha insegnato alla Sorbona a Parigi e ha combattuto varie eresie.
La sua filosofia è ancora quella ufficiale e tradizionale ma viene rivista nel presente.
Partendo da Aristotele parla dell’Essere, e l’Essere per eccellenza è Dio, che essendo perfetto è l’atto di essere: “Actus essendi”.
Già Boezio nel IV e nel V Secolo aveva visto una differenza fra Essenza, Atto e Potenza.
L’Esistenza è qualcosa di reale, il vero miracolo è il fatto che Dio ha dato l’esistenza a tutto.
Il suo pensiero è ottimista: se tutto è creatura derivata da Dio, allora tutto è bene. Come Agostino anche Tommaso afferma che Dio ha creato l’universo ma non dal nulla perché altrimenti si dovrebbe ammettere il nulla, il Non Essere; Dio ha sempre creato nella sua mente. I Greci non concepivano questo pensiero, credevando infatti in qualcosa di già preesistente. Anche Tommaso afferma che Dio ha creato il tempo e lo spazio; Dio offre, crea e dà l’Essere, le cose hanno e sono l’Essere.
Le creature hanno doppia costituzione: forma e materia, essenza ed esistenza (quiddidas = composto di forma e materia, sinolo).
Dio è atto puro, non ha potenza (ciò che può essere, ciò che può diventare) perché è già tutto, ha già tutto sviluppato, e non è materia perché questa cambia mentre Lui no.
La creazione è coessenziale a Dio, nella mente, mentre nella realtà il tempo e lo spazio hanno avuto un inizio. Metafisico però non vuol dire vuoto.
Tommaso rielabora la dottrina degli universali e li critica tutti, però afferma che ognuno ha in sé qualcosa di vero, di fatto le particolarità esistono, è la mente che astrae, i concetti in natura non esistono ma riflettono le cose reali.
Dio è vero, buono, uno (questi sono i tre aggettivi trascendentali), per Tommaso Dio è persona, non come il Nous di Aristotele (freddo e razionale) ma è sia ragione, ma anche giustizia, Dio condanna, perdona etc..
Tommaso riafferma la teaoria negativa (teoria apoffatica): più si nega Dio più lo si afferma perché tutti gli aggettivi non bastano per descriverlo perchè è metafisico.
Contingente = che non può essere, cioè non è necessario, il suo contrario è possibile; Tommaso dice che se tutto è contingente allora la causa prima deve essere una e necessaria, una serie infinita di cause non spiega, ma raggira, non ci può essere una causa necessaria e possibile.
Ci deve essere una sorgente della perfezione, salendo la gerarchia si arriva all’empireo e fuori da questo c’è Dio.
C’è un inizio della perfezione?
Prove sull’esistenza: Via EX MOTO - VIA EX CAUSA – VIA EX POSSIBILI ET NECESSARIO – VIA EX GRADO – VIA EX FINE.
Con queste vie l’esistenza si può accettare, e dal momento che c’è la fede si può usare la fede per dimostrare le cause prime.
Tommaso, inoltre, combatte anche gli Averroisti, Arabi neo platonici che hanno tradotto Aristotele a modo loro: Dio è necessario ed ha creato per necessità, quindi anche gli uomini sono necessari; ma questo toglie la libertà all’uomo e limita Dio; inoltre credevano nell’eternità della materia, e qui si cade nel panteismo, l’uomo però in questo modo non è più responsabile delle proprie azioni e quindi ritorna il problema tra bene e male, sembra quasi che anche Dio sia in qualche modo vincolato dalle sue leggi.
Tommaso riprende i temi di Platone e Aristotele, la sostanza, la quiddidas dell’uomo è l’anima che è una sola e non si può dividere come invece diceva Aristotele, può avere degli attributi, e la parte più importante è la ragione. Ci sono vari tipi di intelletto: intelletto attivo (che agisce e conosce) che non potrebbe esistere senza l’intelletto agente (l’intelletto supremo) ed infine quello passivo e materiale. C’è una parte dell’uomo che è superiore, immortale (intelletto agente); alcuni riteneva che questo intelletto superiore fosse estraneo all’uomo ed era divino, da questo nacquero molte discussioni (per chi era Dio stesso, per chi la decima sfera, era quindi l’anima mundi).
Invece secondo Tommaso ognuno ha la sua anima e l’intelletto immortale. Riprende i Greci ma modifica il loro pensiero secondo la tradizione cristiana.

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