Nietzsche e Schopenhauer

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

Cosa collega fiche a Schopenhauer
N. recupera del discorso di S. l’idea che la vita sia dolore, di fronte a questa prospettiva S. aveva concluso che l’unico atteggiamento proposto era la rinuncia e la soluzione ascetica, N. non accetta la soluzione proposta da S., di fronte alla vita così com’è, N. propone un’accettazione totale ed entusiastica della vita, prendere atto che la vita è dolore ed irrazionalità ed accettarla entusiasticamente. Questi elementi sono messi in luce già nella prima opera, che propone un’analisi del mondo classico e greco, in tempo classico e romantico si era recuperata un’idea d’armonia del mondo greco, che era equilibrato e sereno, dove l’uomo viveva in un equilibrio naturale. X N. quest’aspetto proposto del mondo greco è solo uno dei suoi aspetti, è una facciata, che chiama l’espressione dello spirito apollineo (riferimento ad Apollo x la bellezza, armonia, equilibrio, ecc), ma esiste un altro aspetto, che anche quest’aspetto ha celato, questo è l’aspetto dionisiaco (Dioniso –Bacco-, Dio dell’ebbrezza, disarmonico, l’antitesi del mondo greco), molto presente nel mondo greco tanto che i due aspetti si sono sintetizzati e hanno dato origine alla tragedia attica (maggiori esponenti: Eschilo, Sofocle, Euripide), x lui quella vera è quella che si esprime in Eschilo e Sofocle, Euripide è stato contaminato dalla razionalità e dalla filosofia, le sue tragedie tentano di superare l’assurdo della vita dando spiegazioni razionali, mentre Eschilo e Sofocle rappresentano la vita come caos, irrazionalità e dolore. X N. il meglio della cultura greca è stato espresso prima della filosofia, ai tempi dei miti. Poi è nata la filosofia, come tentativo di razionalizzare i problemi dell’esistenza, ché si colloca nell’epoca in cui si supera il mito. Questo fa perdere il genuino significato del mondo greco; chi ha compiuto l’atto + negativo è stato Socrate, che è “il gran traditore dello spirito greco, è l’uomo teoretico caratterizzato da un eccesso di consapevolezza, intellettualismo e scientismo, tutti gli uomini teoretici sono posseduti dal forviante istinto di conoscenza”. Poi Platone ha recuperato il discorso di S. e ha negato gli aspetti dionisiaci dell’esistenza, Pl. Con S. ha inventato l’idea del bene, in + Pl. ha aggiunto a questa lo sdoppiamento della vita, x cui da un lato ci sono le passioni che vanno combattute ché sono male e dall’altra c’è la razionalità che è la saggia rinuncia agli aspetti sensibili e materiali dell’esistenza (sdoppiamento tra anima e corpo). Platone ha sdoppiato anche la realtà, da un lato il mondo delle essenze, eterne, vere, indistruttibili, dall’altro il mondo degli individui, caduchi, meno veri rispetto all’idea, assimilabili al non essere. Poi dice N. questa concezione di Pl. è ereditata dal Cristianesimo, che diventa la base di tutta la cultura dell’Occidente. Abbiamo un’arte greca che se correttamente intesa ha come nucleo lo spirito dionisiaco che è nascosto dalla filosofia ed abbiamo ereditato tutto da S., Pl e dal Cristianesimo. Così abbiamo perso il vero significato dell’arte greca e della nostra vita. “La nascita della tragedia” era dedicata a Wagner, e N. aveva visto in lui l’artista tragico x eccellenza, che era in grado di rinnovare la cultura contemporanea, ma poi la loro amicizia si spezza e N. affermerà che l’opera di Wagner è solo volta per ottenere successi. In “Sull’utilità e il danno della storia per la vita” si pone l’attenzione allo storicismo e c’è una valutazione dello storicismo hegeliano, x N. non c’è nulla nella storia che giustifichi lo storicismo, che rappresenta solo una serie d’illusioni secondo le quali la realtà si evolverebbe in modo razionale / logico e questa logica razionale dell’evoluzione della storia è distornata dalla volontà individuale ché la volontà dell’uomo non ha possibilità di incidere nella storia, “la libertà coincide con la necessità”, come diceva Hegel, sono illusioni storicistiche. E’ vero che questo può generare ottimismo, ma x N. questo genera effetti negativi, il conservatorismo politico, la passiva accettazione delle situazioni presenti, quest’uomo “saturo di storia esagera il senso del passato, e diventa impotente verso il futuro”, è condizionato dal peso della storia, perde la fiducia delle sue possibilità di agire e non agisce +, diventa fondamentale x N. un atteggiamento anti-storicistico ed affermare la propria libertà senza esser condizionati dal passato. “Umano, troppo umano”, “Aurora” e “La Gaia Scienza” sono le sue opere di fase illuministica, ché è la fase critica del suo pensiero, vuole fare un’indagine critica x distruggere i miti e le illusioni dell’uomo. Lo strumento è la ragione illuministica. In queste opere si parte dall’ipotesi che l’umanità nei secoli ha costruito una seri di dottrine, sistemi la cui legittimità ed onestà sono dubbie. Infatti, sono presentate come nobili, legate al sovraumano, e talmente elevate da riscattare ciò che nell’uomo è meno nobile: elementi materiali, istintivi, corporei, in altre parole, se l’uomo è capace di queste, l’uomo può riscattare parti meno nobili. X N. queste costruzioni elevate sono umane, troppo umane, cioè, sono state costruite dagli uomini x asservire altri uomini, o sono state costruite da una parte dell’uomo, quella razionale, morale, x schiacciare l’altra parte, quell’istintiva. Esempio: i preti hanno inventato la religione presentandola in un certo modo, hanno affermato che gli uomini che credono troveranno gran conforto e sostegno nella religione. Ma x N. l’hanno creata x dominare gli altri, x avere un potere che ha avuto effetti disastrosi sugli uomini. I filosofi hanno esaltato le facoltà cognitive, razionali dell’uomo mettendo in ombra l’aspetto esistenziale, si è messo in luce la dimensione cosapevole, non considerando ciò che è istintivo e non consapevole, anche qui con effetti negativi; N. afferma che “la disonestà di base non è mai innocua”, n N. queste teorie vanno distrutte e va riaffermato tutto ciò che nell’uomo è naturale, tutto ciò che è vitale, istintivo, pulsionale, materiale, corporeo. La sintesi di questa fase la troviamo nei punti in comune tra le opere: emerge il rifiuto dell’idealismo (xchè privilegia l’astratto), delle dottrine che si basano sull’assoluto, sull’eterno, sullele cose in sé, dell’idea che la filosofia debba essere una critica permanente, del positivismo (x il mito del progresso), del meccanicismo (xchè parte dall’idea di un ordine), dello scientismo (x la fiducia esagerata nella scienza), delle tesi che il mondo sia ordinato, critica all’antropomorfismo della scienza: “l’universo non è né bello, né perfetto, né nobile, non mira ad imitare l’uomo” (l’universo è quello che è), processo alla morale. Sono elementi critici ed afferma che caratterizzano la civiltà occidentale, però la civiltà occidentale del suo tempo sta vivendo una profonda crisi, sta andando verso il Nichilismo, avviene xchè tutti i miti e le illusioni su cui si basava la nostra civiltà si stavano rivelando ciò hce sono, cioè miti ed illusioni. Si parla di spirito profetico, xchè fa delle affermazioni che non sembrano molto adatte al suo tempo, ma + x il futuro. Cita come elementi della civiltà che la portano al Nichilismo (cioè alla crisi dei valori), gli elementi trascendenti (ciò che è legato alla religione), tanto che annuncia la morte di Dio. Ne “La Gaia Scienza” c’è l’immagine di un uomo che gira in pieno sole con una lanterna accesa ed a chi glielo chiede dice che sta cercando qualcosa che non trova, cioè Dio, uno dei suoi interlocutori gli dice che Dio è morto xchè lo hanno ucciso gli uomini, l’uomo con la lanterna entra in ansia xchè gli uomini hanno ucciso Dio e rimangono senza punti di riferimento. X non rimanere smarriti, gli uomini hanno sostituito Dio con altri miti: miti della scienza, del progresso, di una società + giusta, ma questi miti sono illusioni, il progresso e la scienza si dimostrano impotenti a dare un significato alla felicità dell’uomo che si trova legato ad un lavoro alienante e diventa schiavo della logica capitalistica della classe dominante. Dio è morto, ed i miti che lo hanno sostituito sono falsi. La morte di Dio è l’evento che segna la fine degli antichi valori, i miti sostituiti a Dio stanno tramontando e questo porta ad una crisi di valori, bisogna cambiare gli antichi valori ed arrivare alla trasmutazione (o inversione) dei valori, ma x far questo è ancora necessario criticare e distruggere la morale corrente, che è la morale del Cristianesimo e della civiltà occidentale (che viene da Socrate e Platone, distinzione tra anima e corpo) e questa critica viene affrontata nella “Genealogia della morale”, che ci mostra da cosa è nata la morale ed è l’ultimo passaggio x superare anche l’uomo. Chi costruisce i nuovi valori è l’ oltreuomo. “L’unica vita che viviamo è la vita terrena, rimaniamo legati alla terra”. “La morale del risentimento dei deboli verso i forti”, morale nata dal fatto che gli uomini deboli, brutti, sono invidiosi di quelli belli e forti e tentano di far passare x virtù i loro difetti e dato che numericamente i deboli sono di +, sono riusciti ad affermare nel tempo l’idea che l’uomo virtuoso sia povero, debole, sofferente, il vinto. Quelli che sono forti, belli, che hanno successo vengono condannati da tale morale e solo gli altri hanno salvezza. Questa morale viene anche definita morale degli schiavi, x N. dalla distruzione di questi ideali inizia la trasmutazione dei valori, c’è la necessità di smascherare questa morale ed affermare ciò che è corporeo e terreno. Infatti l’uomo vive soltanto sulla terra, la sua vita è solo terrena, è solo corpo, l’anima non esiste, è un’invenzione, la vera dimensione dell’uomo è la corporeità. Da “Così parlò Zarathustra” → “Delle 3 metamorfosi”: c’è un cammello gravato di pesi, che accetta qualunque peso che gli viene caricato, non si lamenta. Di fronte a lui c’è un drago coperto di scaglie d’oro su ognuna delle quali c’è scritto “tu devi” (Kant). Il cammello è il simbolo dell’uomo occidentale, della morale corrente, che ha sempre di fronte il senso del dovere. Ad un certo punto si trasforma e diventa un leone ed inizia a distruggere tutto, mette in fuga il drago e si presenta con una forza che non si riesce a calmare. Il leone è il simbolo dell’uomo che si ribella e che distrugge i valori, l’uomo che si è reso conto della morte di Dio. Ma quest’uomo rimande senza valori e N. lo chiamerà “l’uomo + brutto”, non ha + punti di riferimento. Il leone si ritrasforma e diventa un fanciullo che ride e si pone entusiasticamente di fronte alla vita, accetta la vita senza alcun pregiudizio, è innocente, è il simbolo dell’oltreuomo. Questo brano rappresenta il percorso compiuto dall’uomo, le tappe necessarie x arrivare all’oltreuomo. L’atteggiamento dell’oltreuomo nei confronti della vita è entusiastico, di chi ama la vita e la forza dell’oltreuomo si misura sulla sua capacità di accettare l’eterno ritorno, infatti il mondo, la realtà sono privi di ogni razionalità, tutto è caso e caos, l’unica certezza è l’eterno ritorno, cioè il fatto che questa vita come lo stiamo vivendo la abbiamo già vissuta molte volte e la rivivremo molte volte senza avere alcun ricordo. Ne “Della visione e dell’enigma” N. dice che il tempo non è lineare, ma è una circonferenza che viene percorsa continuamente. La storia inizia con un porta su cui è scritto “Attimo” e 2 strade che si diramano. Queste 2 strade si ricongiungeranno nonostante sembra siano opposte, xchè il tempo è un circolo e non una linea retta. Un pastore si addormenta sotto un albero, un serpente gli entra in bocca, si sveglia, ed arriva Zarathustra e dice che la salvezza del pastore è mordere la testa del serpente: il pastore lo fa, lo uccide ed inizia a ridere. Il pastore è il simbolo dell’uomo che si sente soffocato dall’idea dell’eterno ritorno, ma accettandola se ne libera xchè arriva ad amare la vita a tal punto da volerla rivivere un numero infinito di volte. (oltreuomo) L’uomo che sta cercando nuovi valori, quando si trova di fronte all’idea dell’eterno ritorno, può accettarla o no, xchè può buttarlo nella disperazione. L’oltreuomo lo ama (amor fati) xchè ama la vita in tutti i suoi aspetti, desidera ardentemente di rivivere la vita un numero infinito di volte, xchè la ama molto, corrisponde al fanciulle di “delle 3 metamorfosi”. Questo uomo nuovo sarà capace di porre le nuove tavole dei valori che rappresentano il superamento dello spirito del risentimento (era il nucleo ispiratore della morale degli schiavi) xchè propongono i valori della vita terrena, negati dallo spirito del risentimento. I valori istintivi e vitali che hanno duplice valenza: non esiste il bene senza il male ecc. La differenza con il superuomo di D’Annunzio sta nell’accettazione totale della vita sapendo che il piacere è anche dolore, un uomo nuovo che non va solo alla ricerca del piacere, ma la vive nel bene e nel male. Zarathustra è l’annunciatore dell’oltreuomo e del tramonto dell’uomo. L’uomo non è un punto d’arrivo, deve essere superato, non è un fine, ma è un ponte, “l’uomo è una corda tesa fra la bestia e il superuomo”. “La volontà di potenza” rappresenta l’affermazione di questo uomo nuovo che si afferma con i suoi nuovi valori. Questo termine è utilizzato come titolo dell’opera pubblicata dalla sorella, ma le due cose non sono da confondere. E’ da escludere l’idea di una razza di superuomini. Gli storici si sono chiesti se l’esito tragico della vita di N. possa essere collegato alla sua filosofia: forse questo tentativo di andare oltre l’uomo ha finito x portare N. di fronte ai suoi limiti. Il successo della sua filosofia in tempi a lui contemporanei e nella seconda metà del ‘900 è da attribuire alla rinuncia, all’aria profetica, alla messa in luce d’alcuni problemi che sono attuali.

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