Nietzsche

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

NIETZSCHE
LA «MORTE DI DIO»
REALTÀ E MENZOGNA
Dio è:
Simbolo di una prospettiva oltremondana → il senso dell’essere è posto in un mondo contrapposto a questo → fuga dalla vita + rivolta contro questo mondo.
Personificazione delle certezze ultime dell’umanità → di tutte le credenze metafisiche e religiose elaborate nei millenni x dare un «senso» e un ordine rassicurante della vita → l’immagine di un cosmo ordinato e benefico è soltanto una costruzione della nostra mente x sopportare la durezza dell’esistenza.
Un tempo si cercava di dimostrare che Dio non esiste → oggi si mostra come ha potuto avere origine la fede nell’esistenza di un Dio:
una controdimostrazione della non esistenza di Dio risulta superflua.
Mondo = caos, contraddittorio, disarmonico, crudele e non provvidenziale → da ciò la necessità della menzogna per sopravvivere.
Nietzsche, più che dimostrare il carattere a-finalistico, a-razionale e a-teo dell’universo, vuole:
1. annunciare l’evento in corso della morte di Dio
2. riflettere sulle conseguenze prodotte da questo fatto decisivo della storia umana
IL GRANDE ANNUNCIO
Opera → La gaia scienza → racconto dell’uomo felice → “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”
Simbolismo:
• uomo folle → il filosofo-profeta
• risa ironiche degli uomini del mercato → l’ateismo ottimistico e superficiale dei filosofi dell’800
• difficoltà di bere il mare, di strusciare l’orizzonte e di sciogliere la terra dal sole → carattere arduo e sovraumano dell’uccisione di Dio
• precipitare nello spazio vuoto, mancanza di alto e basso, freddo e notte → senso di «vertigine» e «smarrimento» che seguono allo svanire di certezze e di punti di riferimento assoluti
• necessità di divenire «dèi» noi stessi x apparire degni della «grandezza» dell’azione più grande → x reggere la morte di Dio, l’uomo devi farsi superuomo
• giungere «troppo presto» → la morte di Dio non si è ancora concretizzata in un fatto di massa (ma accadrà in un prossimo futuro)
• chiese come sepolcri di Dio → crisi moderna delle religioni
Ancora oggi c’è la volontà di «credere» ad ogni costo, anche se si è confutati continuamente dalla realtà.
MORTE DI DIO E AVVENTO DEL SUPERUOMO
Morte di Dio → trauma → solo in relazione ad un uomo-non-ancora-superuomo → ma solo in virtù di essa può diventare tale.
La morte di Dio coincide con l’atto di nascita del superuomo.
Il superuomo (o il suo predecessore → lo spirito libero) ha:
dietro di sé (condizione necessaria del suo essere) → la morte di Dio e la vertigine da esso provocata
davanti a sé (conquista) → il «mare aperto» delle possibilità → la libera progettazione della propria esistenza al di là di ogni struttura metafisica
La gaia scienza: “…finalmente l’orizzonte torna ad apparirci libero, anche ammettendo che non è sereno, (…) ogni rischio dell’uomo della conoscenza è di nuovo permesso”.
Alcuni studiosi → discorso nietzscheano intorno alla morte di Dio → risultato di una constatazione di tipo storico,
ma in realtà → non è riducibile a semplice enunciato di «critica della cultura» → è invece persuasione filosofica + consapevolezza epocale
“Dio è una risposta grossolana, un’indelicatezza verso noi pensatori → è un grossolano divieto che ci viene fatto: “Non dovete pensare!”
L’universo nietzscheano è tale solo sul presupposto di un mondo «sdivinizzato».
Qualsiasi ipotesi della possibilità di Dio → mina alla base tutto il discorso (storico) di Nietzsche, che parte dagli effetti della morte di Dio.
Ateismo di Nietzsche → radicale → non ammette l’esistenza neanche di qualsiasi surrogato di Dio (morto un papa se ne fa un altro).
Dio nietzscheano → ciò che storicamente da parte dei filosofi è concepito come tale → Essere metafisico e Valore dei valori.
COME IL «MONDO VERO» FINÌ PER DIVENTARE «FAVOLA» + «AUTOSOPPRESSIONE DELLA MORALE»
TAPPE
CHI
COSA
COME
I
Platone +
filosofia greca
mondo vero
-attingibile- dai saggi
II
cristianesimo
mondo vero
-momentaneamente in attingibile-
«promesso» ai saggi
e ai virtuosi
III
Kant
mondo vero
-indimostrabile-
obbligo o postulato morale
IV
positivismo
(primo risveglio della
ragione antimetafisica)
mondo vero
-inconoscibile-
V
(trionfo)
spiriti liberi
«mondo vero»
-idea-
inutile e superflua
VI
(tempo di)
Zarathustra
né mondo vero,
né mondo apparente
-inesistente-
definitiva sconfitta
di ogni prospettiva
metafisico-dualistica
Fine del mondo vero → «autosoppressione della morale» → proprio in omaggio ai valori cristiani della veracità e onestà → no idee morali e metafisiche di matrice platonico-cristiana.
IL PERIODO DI «ZARATHUSTRA»
LA FILOSOFIA DEL MERIGGIO
Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno. → III fase del filosofare nietzscheano.
Dopo la morte di Dio → due possibilità opposte:
1. ultimo uomo
2. superuomo → x Zarathustra → è la scelta migliore.
Zarathustra:
• NON è il superuomo, ma il suo profeta.
• è stato il primo a tradurre la morale in termini metafisici, perciò è stato anche il primo ad accorgersi dell’errore della morale.
Temi base:
1. Superuomo (prima parte)
2. Volontà di potenza (seconda parte)
3. Eterno ritorno (terza parte)
SUPERUOMO (OLTREUOMO)
Superuomo (Ubermensch):
• Concetto filosofico di cui si serve nietzsche per esprimere il progetto di un tipo di uomo qualificato da una serie di caratteristiche che coincidono con i temi di fondo del suo pensiero.
• Colui in grado di:
• accettare la dimensione tragica e dionisiaca dell’esistenza
• dir sì alla vita
• «reggere» la morte di Dio e la perdita delle certezze assolute
• far propria la prospettiva dell’eterno ritorno
• emanciparsi dalla morale e dal cristianesimo
• porsi come volontà di potenza
• procedere oltre il nichilismo
• affermarsi come attività interpretante e prospettica
• Non può che stagliarsi sull’orizzonte del futuro.
• E’ il tipo nuovo → un essere radicalmente altro.
• Anche detto oltreuomo (Vattimo) → non uomo «potenziato», ma uomo-oltre-l’uomo → non è l’uomo al superlativo, ma un uomo diverso
• senso della terra + fautore di un’antidealistica fedeltà al mondo → l’uomo è terra ed è nato per vivere sulla terra, l’uomo altro non è che corpo; anima = qualcosa del corpo.
La terra cessa di essere il deserto in cui l’uomo è in esilio x divenire la sua dimora gioiosa e il corpo cessa di essere la prigione dell’anima.
Corpo → modo di essere concreto dell’uomo nel mondo.
Delle tre metamorfosi → genesi e senso del superuomo. Metamorfosi dello spirito:
Cammello → uomo che porta i pesi della tradizione e che si piega di fronte a Dio e alla morale → «Tu devi»

Leone → uomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici, libertà ancora negativa: libertà «da» e non libertà «di» → «Io voglio»

Fanciullo → oltreuomo, creatura non risentita di stampo dionisiaco, sa dir sì alla vita e inventare se stessa al di là del bene e del male: «spirito libero»
Nietzsche → filosofo della liberazione.

non ti tutta la popolazione, ma di un’élite di individui superiori.

eccezione superiore che si contrappone al «gregge» degli inferiori.
ETERNO RITORNO
Teoria dell’eterno ritorno dell’Uguale → pensiero più profondo e decisivo della filosofia nitzscheana.
Aforisma 341 di la gaia scienza → il demone annuncia la teoria del non ritorno.
Reazione dell’uomo → terrore e senso di «peso».
Reazione del superuomo → gioia entusiastica per «l’eterna sanzione» dell’essere + accettazione totale della vita.
La visione e l’enigma → parla della «visione del più solitario tra gli umani» = il filosofo autentico:
Simbologia:
• impervio sentiero di montagna → faticoso innalzarsi del pensiero
• porta con scritta la parola “attimo” → presente
• I sentiero che porta all’indietro → passato
• II sentiero che porta in avanti → futuro
• «Tutte le cose diritte mentono; ogni verità è ricurva» → circolarità del tempo
• Il pastore e il serpente:
• Scena centrale → pastore che morde la testa al serpente, trasformandosi in creatura luminosa e ridente:
l’uomo può trasformarsi in superuomo solo a patto di vincere la ripugnanza soffocante del pensiero dell’eterno ritorno, mediante una decisione coraggiosa nei suoi confronti.
Concezione pre-cristiana del mondo (Grecia presocratica e antiche civiltà indiane) → visione ciclica del tempo → «Il centro è dappertutto»
Teoria dell’eterno ritorno =
1. Certezza cosmologica? Nietzsche talvolta cerca una spiegazione «scientifica» di essa → Quantità di energia nell’universo = finita;
tempo in cui si esprime = infinito: manifestazioni e combinazioni di essa devono x forza ripetersi.
2. Ipotesi sull’essere che funge da schema etico o da nuovo imperativo categorico che prescrive di amare la vita e di agire come se tutto dovesse ritornare?
3. Enunciazione metaforica di un modo di essere dell’essere che l’uomo può incarnare solo nella misura in cui è felice?
Decidere l’eterno ritorno =
1. Prendere atto di una struttura cosmica già data?
2. Istruirlo tramite una scelta?
Porsi nella prospettiva di eterno ritorno =
• rifiutare una concezione lineare del tempo, in cui ogni momento ha senso solo in funzione di tutti gli altri → attimo = figlio che divora il padre = attimo precedente (Vattimo la denomina → struttura edipica del tempo).

ha come presupposto la mancanza di felicità esistenziale.
• ritenere che il senso dell’essere non stia fuori dell’essere, ma nell’essere stesso.
• disporsi a vivere la vita e ogni attimo di essa come coincidenza di essere e di senso, realizzando «la felicità del circolo».
Eterno ritorno → suprema formula dell’affermazione che possa mai essere raggiunta.
L’ULTIMO NIETZSCHE
IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI ETICO-RELIGIOSI E LA «TRASVALUTAZIONE DEI VALORI»
Morale → sempre considerata come un fatto evidente che si auto-impone all’individuo.
In ogni scienza della morale esistita sino ad oggi è sempre mancato il problema stesso della morale → bisogna ora mettere in discussione la morale stessa, il valore stesso di questi valori.
Nietzsche opera un’analisi genealogica della morale.

valori della morale + morale = proiezioni di determinate tendenze umane.

il filosofo, in virtù della psicologia, «signora delle scienze», ha il compito di svelare.
Cosiddetta «voce della coscienza» → presenza, in noi, delle autorità sociali da cui siamo stati educati → anziché essere «la voce di Dio nel petto dell’uomo» → «voce di alcuni uomini nell’uomo».
Moralità = l’istinto del gregge nel singolo = risultato di determinate prospettive di utilità per il mantenimento e il rafforzamento delle forme di dominio umano, è solo falsamente sono proiettati nell’essenza delle cose = (Molly) eco delle indicazioni che la società ci impone.
Nella morale aristocratica, del mondo classico → valori vitali = coraggio, potenza, fierezza, ecc… (= la morale dei signori).
Nella morale platonico-cristiana → valori anti-vitali = disinteresse, abnegazione, sacrificio di sé, ecc… (= la morale degli schiavi, dei malriusciti).

attacco alla vita e sua negazione, si presente come nata per «dire di no» ai valori vitali → odio e risentimento nei confronti della vita!
Come si spiega la vittoria della morale degli schiavi?
Se il guerriero si rispecchia nelle virtù del «corpo», il sacerdote tende a perseguire la virtù dello «spirito».
Ma la natura è irresistibile e il sacerdote non può che provare risentimento e invidia verso il guerriero.
L’unica via di fuga è la svalutazione dei valori del guerriero, opponendo ideali contrapposti → «corpo» ↔ «spirito»; «orgoglio» ↔ «umiltà»; ↓ «sessualità» ↔ «castità», ecc… = morale servile, del ↓ risentimento = rovesciamento dei valori.
↓ ↓
↓ rappresentato soprattutto dagli ebrei (popolo sacerdotale per eccellenza).
risultato = uomo malato, represso e psichicamente auto-tormentato
Soluzione = trasvalutazione dei valori → “La mia verità è tremenda: perché fino ad oggi si chiamava verità la menzogna”.
Nietzsche si sente investito di una missione epocale, finalizzata a porre le basi di un nuovo tipo di civiltà → figura del filosofo come legislatore e costruttore di storia.
I veri filosofi sono dominatori e legislatori, dicono: “Così dev’essere!” → il loro conoscere è creare, il loro creare è una legislazione.

Esempio